L’inno cristiano per eccellenza è cantato anche in altre solennità. E sulle sue origini si racconta una leggenda con protagonisti Sant’Ambrogio e Sant’Agostino
È l’inno cristiano di ringraziamento per eccellenza e viene cantato tradizionalmente la sera di San Silvestro per ringraziare il Signore dell’anno appena trascorso. Il 31 dicembre è il giorno del Te Deum. Nelle parrocchie di tutto il mondo viene intonato nella sua lingua originale: il latino.
L’inno si canta anche in altre particolari occasioni solenni. Come nella Cappella Sistina, dopo che è stato eletto il nuovo pontefice, prima che si sciolga il conclave. Oppure si canta a conclusione di un Concilio (Famiglia Cristiana, 29 dicembre).
Tra leggenda e realtà
Il testo finale del Te Deum è attribuito a Niceta, vescovo di Remesiana (Dacia inferiore), che lo avrebbe scritto alla fine del IV secolo.
Secondo una leggenda (risalente al più tardi a una cronaca milanese del sec. XI falsamente attribuita al vescovo Dacio) il Te Deum è stato intonato da Sant’Ambrogio e Sant’Agostino il giorno di battesimo di quest’ultimo, avvenuto a Milano nel 386. Per questo lo chiamano anche “inno ambrosiano“.
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Le tre parti
L’inno si può dividere in tre parti.
-La prima parte, fino a Paraclitum Spiritum, è una lode trinitaria indirizzata al Padre. Letterariamente è molto simile ad un’anafora eucaristica, contenendo il triplice Sanctus.
-La seconda parte, da Tu rex gloriæ a sanguine redemisti, è una lode a Cristo Redentore.
-La terza parte, da Salvum fac, è un seguito di suppliche e di versetti tratti dal libro dei salmi.
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Dai Nomadi al Gobbo di Notre Dame
Il Te Deum è stato musicato da diversi autori: Giovanni Pierluigi da Palestrina, de Victoria, Händel, Mendelssohn, Mozart, Haydn e Verdi.
Il preludio del Te Deum H. 146 di Charpentier viene usato come sigla di inizio e fine delle trasmissioni in Eurovisione. E’ anche suonato alla fine di tutti i concerti dei Nomadi. Ed è intonato dal coro nel finale del primo atto della Tosca di Giacomo Puccini.
Alcuni versi del testo sacro sono stati usati per la colonna sonora del film “Il gobbo di Notre Dame” della Disney.
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