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“Cerco ragazzi della mia età che mi facciano compagnia”. Cristian malato di SMA vuole tutto, tranne la pietà

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Paola Belletti - pubblicato il 27/12/18

La notizia superficiale riguarda l'appello lanciato sui social alla ricerca di nuovi amici. La notizia vera è la vita di questo ragazzo, quasi 20 anni, affetto da malattia invalidante, che è divorato dalla voglia di vivere e vivere tutto.

Non è raro vedere erompere la vita allo stato incandescente quando questa viene prima costretta sotto la crosta dura della malattia, quella particolarmente ingiusta che ti toglie con arroganza quello che ti spetta, che desideri legittimamente. Perché sei giovane, brillante, capace. Come succede a Cristian Viscione, ventenne di Reggio Emilia, affetto dall’età di 8 mesi da SMA, atrofia spinale muscolare.


ANDREA TURNU

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Leggiamo dall’Osservatorio malattie rare che

L’atrofia muscolare spinale è una malattia caratterizzata da degenerazione dei motoneuroni delle corna anteriori del midollo spinale cui consegue atrofia e debolezza dei muscoli del tronco e degli arti.

La malattia è rara, la sua vita è unica: Cristian Viscione non cerca pietà, vuole amici, vita, divertimento, tutto

Ce ne sono di diversi tipi, spiega la pagina dedicata,che variano per età di insorgenza, rapidità di progressione, età del decesso. Ma questo quadro dipinge i tratti di una malattia e non la specificità del singolo malato, anzi della persona che ne è afflitta.

Cristian, a dire la verità, non sembra un ragazzo afflitto. Certo, il rischio di stemperare la drammaticità di una vicenda simile nel rosa dei buoni sentimenti, nel miracolo quasi natalizio di solidarietà ritrovata, c’è eccome.

Eppure, da quel che riportano i giornali, soprattutto Il Resto del Carlino che è andato ad incontrare il ragazzo a casa sua e con l’ intera famiglia, e da quello che si può ricavare dal profilo Facebook, Cristian sembra proprio un giovane pugnace e desideroso di godersi la vita, sebbene a lui sia toccata in una forma particolarmente ardua.

La sofferenza, un mistero che può essere fecondo

Ci deve essere qualcosa di raro e prezioso, in certe persone e nelle loro vite, e che si trova solo a certe profondità. La malattia: anche se ci urta dirlo e proviamo naturale ripulsa, è lei che spesso si occupa di praticare il carotaggio del suolo e così intercetta vene aurifere e altri metalli preziosi sui quali altrimenti ci limitiamo a camminare ignorandone l’esistenza.

E’ disposto anche a pagare: grande fiuto per gli affari, questo giovane!

Cristian non è disperato, è solo vorace. Chiede amicizie essendo anche disposto ad un riconoscimento economico per chi accetterà di andarlo a trovare (parla di 7 euro l’ora) perché è furbo e concentrato sull’essenziale.

Così recita il pay off del suo profilo Instagram: “Ancora oggi non conosco nulla di più prezioso al mondo di una solida e sincera amicizia”

Voglio incontrare coetanei, fosse anche col pretesto dei soldi, il resto lo farà la nostra comune età e il fatto che io, Cristian, sono divertente, forse addirittura irresistibile. Sembra dire qualcosa del genere col suo gesto. Aveva infatti scritto un appello su Facebook nel quale chiedeva ai ragazzi della sua città di andarlo a trovare. Quando può esce lui ma oggettivamente è più complicato. Allettato e attaccato ad un respiratore non può andare sempre dove vuole anche se raramente rinuncia al primo intoppo. Ha una famiglia che lo ama con l’unica misura adeguata, quella larga, a perdita d’occhio. Sembra di non sentire nessun piagnisteo avvicinandosi, anche solo metaforicamente, alla loro casa. Ci sarà da faticare e non poco, in merito non nutro nessun dubbio. Ma pare che nessuno abbia tempo da perdere con gli accessori: qui si guarda alle cose che contano. La vita e la possibilità di viverla a fondo, divertendosi il più possibile.


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Incontri che cambiano la vita: un’infermiera che diventa amica

Ma non è sempre stato così, per questo ragazzo. C’è un prima e un dopo, c’è una svolta oltre la quale la sua strada ha iniziato a correre e adesso non ha nessuna intenzione di fermarsi, men che meno di perdere tempo a piangersi addosso.

Questo incrocio pericoloso ha un nome:

Irene Novindi, una ragazza di Novellara che gli ha fatto da infermiera per qualche tempo e che oggi è la sua migliore amica, passando spesso il suo giorno libero assieme a lui. La sua mente e la sua intelligenza però corrono eccome. (Il Resto del Carlino)

Cristian racconta tutto scrivendo a velocità impressionante sul monitor che gli sta davanti. Usa un joystick e un piccolissimo mouse e così squaderna la sua storia.

Fino a due anni fa l’Ausl inviava a casa di Cristian due infermiere. Assieme a loro spesso si presentavano delle giovani stagiste. Tra queste Irene. «Mi ha cambiato la vita. Per me è stata ed è tuttora una delle persone più importanti. Mi ha fatto ritrovare la voglia di vivere come un ragazzo della mia età, che forse avevo un po’ perso. Mi porta a fare colazione in Polveriera, al cinema, a fare l’aperitivo ai Petali e in gelateria. Nessuno lo aveva mai fatto». Irene poi ha trovato un lavoro stabile e oggi mette a disposizione gratuitamente il suo giorno libero per passarlo con Cristian. Che però non si accontenta. Vuole altri amici. E amiche. (Ibidem)

Se sono carine meglio, molto meglio, specifica lui. Dobbiamo però avvisarvi di una cosa un po’ compromettente per quanti volessero aggiungersi alla lista pare già lunga degli aspiranti nuovi amici di Cristian: è juventino.


SARA VARGETTO

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