Istruzioni per vivere felici amandosi senza l’illusione di essere perfetti
“Rocambolesckin, manuale di felicità per famiglie imperfette”, di Michela Serangeli e Christian Cinti (Tau Editrice) è un simpatico e brillante vademecum, per niente leggero, rivolto ai genitori e a tutti coloro che hanno a che fare con i bambini con lo scopo dichiarato di dispensare pillole di saggezza cristianamente ispirate per (ri)scoprire e vivere la bellezza della famiglia vera, non quella romanzata, alle prese tutti i giorni con le sue fragilità e difficoltà. Gli autori, partendo dalla loro sofferta condizione di coppia sterile che ha adottato due vivacissimi bambini colombiani, Miguel Àngel e Moisés David, i quali quotidianamente mettono alla prova e spiazzano i genitori, presentano la “Teoria del Rocamboleskin”, fantasioso neologismo da essi stessi coniato che condensa quanto hanno tratto dalla loro stimolante esperienza illuminata dalla Fede.
Cos’è il Rocamboleskin?
“Il Rocamboleskin è un attributo della sostanza della famiglia che potremmo sintetizzare come segue: un gran casino. Rocamboleskin è quando niente è come ti aspetteresti, niente fila liscio, niente riesce al primo colpo, ma neanche al secondo, al terzo, al quarto (…) è quando niente è prevedibile, niente è lineare, ma tutto è incredibilmente bello. Il Rocamboleskin ti spiazza continuamente, è una vera rottura, ma non compromette e non pregiudica mai la bellezza familiare, anzi”.
Infatti l’assunto di base “(…) è che in realtà le famiglie perfette non esistono. Non crediate a quelli che si sforzano di sembrare tutti precisi e puntuali, sempre corretti, in ordine, esatti. Non esistono famiglie perfette. Esistono, semmai, famiglie perfettine, che vogliono far credere a tutti, a se stesse per prime, di essere perfette”.

Leggi anche:
Come si fa a ringraziare Dio per la propria sterilità? La storia di Michela e Christian
Anche le famiglie naturali sono in fondo sempre adottive
L’ulteriore riflessione che viene proposta è che se la loro è una famiglia adottiva per definizione, anche le famiglie naturali sono in fondo sempre adottive per il fatto che…
“(…) i figli non ti appartengono davvero. Cioè non sono i tuoi. Neanche se li hai concepiti e partoriti. Non sono una proprietà. Questo, per ovvi motivi, nella famiglia adottiva è lampante, ma è vero anche per la famiglia naturale (…) visto che i figli appartengono a Dio, il quale vi ha scelto e ve li ha donati perché ve ne prendiate cura accompagnandoli a spiccare il volo, un giorno”.
Prima o poi tutte le famiglie, naturali o adottive, quelle che quotidianamente arrancano o quelle felici e ben ordinate, fanno esperienza del Rocamboleskin, di quegli scossoni più o meno grandi che prima o poi arrivano e della conseguente necessaria risposta che, a seconda di come si reagisce, “(…) può dare luogo ad effetti molto diversi. Ovvero può dar luogo ad effetti molto negativi o ad effetti molto positivi”.
Flessibilità sì, ma non troppa
Quale è il segreto per trarre benefici dal Rocamboleskin e sfruttare il suo potenziale trasformativo di crescita? Per Michela e Christian la risposta sta nella flessibilità.
“(…) Occorre quel tanto di flessibilità che serve per adattarsi al cambiamento e al fuori schema, per rivedere i propri programmi, per non lasciarsi schiacciare dalla situazione quando va fuori controllo o quando si viene sorpresi da un elemento di novità che mette in crisi”.

Leggi anche:
Emanuela e Marcello: 9 sotto un tetto… d’amore e Provvidenza