Se la famiglia è la prima scuola di santità, come testimoniano i numerosi esempi di madri-padri/figlie-figli diventati santi, l’amicizia è pure un sostegno utile e benefico per seguire questa via difficile.Santa Sylvia, madre del papa san Gregorio, santa Monica madre di sant’Agostino, o più vicino a noi… i santi sposi Martin, genitori di santa Teresa di Lisieux… la lista dei santi i cui parenti erano pure tali è lunga! Se la famiglia è il luogo privilegiato per forgiare il carattere e la coscienza del futuro santo, come perseverare nel corso della vita su un cammino difficile com’è quello della santità? Gli amici possono essere un buon mezzo di sostegno reciproco.
Santa Chiara e san Francesco d’Assisi, santa Teresa d’Avila e san Giovanni della Croce… numerosi santi hanno intrattenuto, per il corso della loro vita, legami stretti – sia spirituali sia amicali. Mediante scambi regolari hanno così potuto consolidare la fede, realizzare azioni virtuose e tendere verso il fine ultimo di ogni cristiano: la ricerca della santità. San Francesco di Sales, che visse una formidabile amicizia con Giovanna di Chantal, dichiarava nella sua Introduzione alla vita devota:
È bello poter amare sulla terra come si ama in cielo, e imparare ad amarsi in questo mondo come faremo eternamente nell’altro. Non parlo qui del semplice amore di carità, perché dovremmo averlo per tutti gli uomini; parlo dell’amicizia spirituale nel quadro della quale due, tre o più persone si scambiano le devozioni, gli affetti spirituali e diventano realmente un solo spirito.
E voi avete un amico che vi aiuti a diventare ogni giorno migliori?
All’inizio dell’anno 1602, Francesco di Sales incontrò Barbe Avrillot, chiamata “Madame Acarie” a Parigi. Per i sette mesi in cui risiedette nella capitale, gli incontri furono numerosi e lasciarono a Francesco un’impressione molto profonda. Frequentò il circolo che lei aveva creato nel suo hotel personale del Marais, raggruppando diversi devoti. Questo circolo, sensibile alla mistica fiamminga e alle influenze religiose spagnole, è all’origine del rinnovamento cattolico della Contro-riforma in Francia. Dal suo incontro con san Francesco di Sales nacque un’amicizia spirituale che sarebbe durata per tutta la loro vita. Impressionata dalla lettura delle opere di Teresa d’Avila, Madame Acarie introdusse l’ordine del Carmelo in Francia. Dopo la morte del marito, entrò al Carmelo col nome di “Maria dell’Incarnazione”.
Aristocratica francese nata alla fine del XVI secolo, Louise de Marillac incontrò san Vincenzo de’ Paoli nel 1625, quando era sposata e madre di un ragazzino. Fondò con lui la fondazione delle Figlie della Carità. Ne sarebbe stata preziosa collaboratrice per 35 anni. Vincenzo e Louise avrebbero consacrato così tutta la loro vita al servizio e all’evangelizzazione dei poveri. Louise de Marillac sarebbe stata proclamata santa patrona delle opere sociali nel 1960.
La corrispondenza di questi due santi, che furono amici intimi, è una summa della letteratura francese e religiosa. Per 18 anni, san Francesco di Sales e santa Giovanna di Chantal intrattennero una corrispondenza intima che solo la morte del vescovo di Ginevra (1622) interruppe. Chantal incontrò il vescovo di Ginevra qualche tempo dopo la morte di suo marito, e gli svelò il suo immenso desiderio di una vita in Dio. Egli divenne allora il suo padre spirituale. Ella stessa l’avrebbe aiutato a dare delle parole alla propria spiritualità, e l’avrebbe ispirato nel suo desiderio di dare alla Chiesa un nuovo ordine. Grazie al suo sostegno, ella avrebbe fondato l’Ordine della Visitazione.
Monaco cirstercense e mistico del XII secolo, Guglielmo di Saint-Thierry incontrò Bernardo di Chiaravalle per la prima volta verso il 1120. Nacque tra i due uomini una profonda amicizia che sarebbe durata per tutta la vita. Guglielmo avrebbe voluto vivere a Chiaravalle con Bernardo, ma Bernardo ritenne che suo dovere fosse dirigere le anime che la Provvidenza gli aveva affidato. A partire dal 1140, Guglielmo scrisse la prima parte della vita di san Bernardo, completata da Arnaud de Bonneval e da Goffredo di Chiaravalle.
Vescovo di Cartagine nel IV secolo, Aurelio fu capo della Chiesa d’Africa, che contava allora cinque vescovi. Governando in modo esemplare, fu aiutato dal suo fedele amico sant’Agostino. Sant’Aurelio riunì più di 30 concili, tanto i vescovi si erano lasciati andare ad aberrazioni eretiche. Sant’Aurelio domandò a sant’Agostino di scrivere un trattato a uso dei monasteri per contrastare i monaci che trafficavano reliquie a scopo di lucro.
Religiosa spagnola del XVI secolo, Teresa d’Avila, profondamente mistica, resta una delle figure maggiori della spiritualità cristiana. La riforma a cui dette impulso nell’Ordine del Carmelo spagnolo comportò qualche anno dopo la sua morte la creazione di una branca autonoma: l’Ordine dei Carmelitani scalzi. Nel corso della sua vita avrebbe conosciuto il padre Giovanni della Croce, di trent’anni più giovane di lei, e sentì che sarebbe stato lui a poter riformare l’Ordine dei Carmelitani come lei aveva fatto per le Carmelitane. Il padre Giovanni accettò la missione che lei gli affidò e creò dei monasteri di carmelitani scalzi. Lei lo nominò pure direttore spirituale delle religiose del Carmelo di Avila e per tre anni vi avrebbe accompagnato spiritualmente più di 130 religiose del convento. Grande mistico, come l’amica fedele Teresa d’Avila, sarebbe stato dichiarato dottore della Chiesa nel 1926.