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Un messaggio che fa riflettere scritto sulla porta di un paziente con demenza senile

PATRICK AND BILL MEAD

TravelingMead | Twitter | Fair Use

Zoe Romanowsky - pubblicato il 18/12/18

Un pastore dice che la seconda forza più potente nell'universo è la storia

Bill Mead ha trascorso tutta la vita servendo gli altri – la sua famiglia, il suo Paese, la sua Chiesa. Nato in povertà, ha lavorato sodo, ha studiato, è entrato in Marina e in seguito è diventato pastore. Alla fine gli è stata diagnosticata la demenza, e di recente la sua famiglia ha preso la difficile decisione di ricoverarlo in una casa di cura. La sua malattia, però, non toglie nulla alla persona unica che è, e suo figlio Patrick era deciso a farlo sapere a tutti.

Patrick, anche lui un pastore, crede nel potere della storia di cambiare le persone, e quindi quando suo padre è stato ricoverato ha deciso di raccontare la storia della sua vita in un modo semplice ma potente.

“Temevo che quest’uomo forte si ritrovasse tra estranei che non lo conoscevano”, ha detto Patrick Mead a News4. “Non capiscono chi sia, e lui non può dirglielo, e quindi ho scritto poche frasi e le ho attaccate alla sua porta”.

La nota inizia con “Mi chiamo Bill Mead” e finisce con “Grazie per il fatto di ricordare chi ero e chi sono”.

Patrick crede che raccontare la storia dei nostri cari – soprattutto quando non riescono a farlo da sé – sia un modo importante per “ricordare quanto gli altri siano preziosi”.

L’immagine della nota affissa alla stanza di suo padre è stata condivisa migliaia di volte sui social media e ha ricevuto oltre 100.000 “Mi piace”.

Ecco cosa ha scritto Patrick:

“Mi chiamo Bill Mead. Sono nato nella povertà più assoluta. Sono diventato un soldato (Marina degli Stati Uniti, periodo della guerra di Corea). Poi ho messo da parte le armi e sono diventato ministro e missionario. Ho viaggiato per il mondo, diffondendo il Vangelo di Gesù Cristo, portando speranza, medicine e amore negli Stati Uniti, in Europa, in America Latina e in Africa. Sto lasciando lentamente questa Terra per raggiungere la mia patria celeste. Potrà volerci un po’ di tempo. Vi ringrazio per il fatto di ricordare chi ero e chi sono”.

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