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Sotto attacco, l’Eucaristia ha bisogno di difensori

CORPUS DOMINI

Antoine Mekary | ALETEIA

Tom Hoopes - pubblicato il 13/12/18

Siamo tutti chiamati a proteggere Dio nascosto nelle specie del pane

Uno dei miei amici del Connecticut è un eroe eucaristico perché ha salvato un’Ostia dalla profanazione.

Anch’io ho salvato un’Ostia una volta, ma meno eroicamente.

È importante sapere quanto è preziosa l’Eucaristia, perché oggi è sotto attacco come mai prima.

All’inizio di quest’anno, una chiesa scozzese è stata oggetto di atti di vandalismo e le Ostie sono state profanate. I terroristi hanno fatto lo stesso lo scorso anno nelle Filippine e in Francia. Un vandalo spagnolo che ha creato “arte” scrivendo “pederastia” a terra con Ostie consacrate rubate è stato in seguito assolto da un giudice.

Perché la gente vuole attaccare l’Ostia? Per molti motivi. Dieci anni fa, un professore del Minnesota (Stati Uniti) è diventato famoso per aver chiesto sul suo popolare blog Ostie da profanare per dimostrare che le convinzioni religiose non meritano rispetto. In genere, però, le profanazioni vengono realizzate da chi ha una qualche forma di rispetto per l’Ostia: satanisti che attaccano deliberatamente l’Ostia per via di quello che è, spesso nel corso di Messe nere.




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In un caso famoso, i satanisti hanno reso noto di voler profanare pubblicamente un’Ostia a Oklahoma City. Un tentativo del genere è stato sventato all’Università di Harvard.

I satanisti vedono quello che i cattolici troppo spesso dimenticano: l’Ostia ha un valore incalcolabile.

Dopo che Gesù Cristo è risorto dai morti e prima che ascendesse al Cielo, ha detto che sarebbe rimasto sempre con noi, e ha anche mostrato graficamente come. Quando due discepoli lo hanno incontrato sulla via di Emmaus gli hanno chiesto di rimanere con loro, e Lui lo ha fatto – nell’Eucaristia.

La Chiesa ha sempre creduto che l’Ostia eucaristica non sia più pane, ma Gesù Cristo realmente presente. Ciò vuol dire che Dio stesso è con noi, diceva San Tommaso d’Aquino.

Le vite dei santi includono vari eroi dell’Eucaristia che hanno offerto la propria esistenza per l’Ostia. Il costo dell’eroismo del mio amico è stato un po’ inferiore.


messa nera

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San Tarcisio era un chierichetto di 12 anni che stava portando l’Eucaristia ai prigionieri quando un gruppo di ragazzini cercò di portargliela via picchiandolo a morte. San Giacinto è un santo polacco che ha sfidato un attacco al suo monastero per salvare l’Ostia in un tabernacolo e una statua di Maria. Il martirio eucaristico di una bambina cinese ha ispirato Fulton Sheen a realizzare un’Ora Santa quotidiana.

La storia del mio amico Phil è iniziata quando è andato alla Messa vespertina del sabato e ha notato due uomini che sembravano “fuori posto” nei banchi dietro di lui. Non si comportavano come persone che vanno a Messa, ma chiacchieravano, facevano rumore e deridevano ad alta voce. Phil ha fatto la Comunione prima di loro, e quindi è tornato in tempo al suo banco per guardarli mentre ricevevano l’Ostia.

Ha notato che uno dei due ha preso l’Ostia e l’ha infilata nella tasca della giacca sul petto. Poi, anziché tornare al proprio banco, si è diretto verso la porta, lungo la navata principale, facendosi strada tra le persone in fila per la Comunione.

Phil è corso verso di lui lungo la navata laterale e lo ha affrontato nell’atrio: “Dammela!”, ha detto. “Non puoi fermarmi”, gli ha detto il ladro con una voce inquietante. Phil si è tolto la giacca, ha stretto i pugni e ha ripetuto: “Dammela!”

Il ladro ha gettato l’Ostia a terra, l’ha calpestata ed è scappato. “Nostro Signore mi stava chiedendo di lottare per Lui”, ha commentato Phil.

Quando qualcosa è veramente prezioso fate di tutto per proteggerlo. Lo stesso vale per Dio.

Non sono un santo e non sono stato eroico, ma ricordo ancora la mattina di qualche anno fa in cui mi sono sentito misteriosamente manovrato per salvare l’Ostia.

Era un sabato mattina. Non ho mai avuto l’abitudine di andare a Messa il sabato mattina, ma quel giorno l’ho fatto. Vivevamo in un complesso di appartamenti letteralmente all’altro lato della strada rispetto alla chiesa cattolica in cui andavamo sempre a Messa. Quella mattina, però, senza alcuna ragione apparente, ho deciso di guidare per dieci minuti per andare in un’altra chiesa.

Era una chiesa circolare, e tutti sedevano nella sezione centrale di fronte all’altare. Tranne me. Non sapevo perché, ma volevo sedermi a sinistra.




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Dopo la Comunione, un chierichetto stava riportando il ciborio pieno di Ostie al tabernacolo. È inciampato su un gradino e le Ostie consacrate sono cadute a terra davanti a lui. Erano tutte lì in un mucchietto. Tranne una.

Un’Ostia era rotolata sotto una sedia, fuori dal campo visivo di chiunque lì – tranne me. Il luogo particolare che avevo scelto per sedermi mi rendeva l’unico in grado di vederla.

Il sacerdote e i servitori dell’altare hanno preso le Ostie – tranne la “mia”. Dopo le preghiere finali della Messa l’ho presa e l’ho riportata al sacerdote.

State in guardia! Siamo tutti deputati a proteggere l’Ostia.

Ogni Ostia è Dio stesso. È profondamente sbagliato che l’Ostia venga profanata, ed è eroico salvarla.

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