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Come la pornografia uccide il matrimonio…e la castità

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Catholic Link - pubblicato il 11/12/18
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di Pablo Perazzo

Il tema della pornografia e di come vivere la sessualità abbraccia praticamente tutte le dimensioni della nostra vita – la consapevolezza di me stesso, la mia famiglia, le mie amicizie, il modo in cui intendo l’amore che vivo con il mio partner nel matrimonio. Una risorsa eccellente per parlare di questo tema è il documentario Brain. Heart. World, che potete visionare qui.

Ho pensato di condividere con voi alcune riflessioni che mi sembrano molto importanti per la vita matrimoniale. Il motivo principale che mi ha spinto ad analizzare questo ambito – uno dei nuclei più fondamentali della nostra società – è il fatto che constato con enorme tristezza l’aumento sempre più notevole di liti e divorzi.

Parlo con tante donne e tanti uomini che soffrono profondamente per il loro matrimonio, che anziché una bella via verso la felicità diventa una croce pesante, che spesso non sopportano più. Vediamo tanti divorzi, famiglie distrutte e bambini che soffrono a livello psicologico, destinati a portarsi dietro traumi e problemi per il resto della vita. Analizziamo quindi alcuni punti.

1. La sessualità nel matrimonio come via verso la felicità

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“Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio” (Matteo 5, 8). Questa beatitudine, che è la via di un cristiano che cerca di vivere come il Signore Gesù, parla della purezza del cuore e ha un rapporto molto stretto con la purezza sessuale che siamo chiamati a vivere se vogliamo realizzarci in questo aspetto della vita, da persone umane quali siamo. La virtù della castità può suonare oggi come qualcosa di repressivo e perfino antiquato, ma quello che cerca in realtà questa virtù è orientarci perché viviamo rettamente la sessualità e sperimentiamo l’esperienza più piacevole attraverso una dimensione della vita come Dio l’ha voluta per noi.

L’esperienza sessuale vissuta correttamente, lungi dal libertinaggio e dal disordine morale, esige quindi uno sforzo. Dio stesso ha voluto che la coppia sposata viva e goda di questa esperienza sessuale carnale. Non ho alcuna paura a dirlo a voce alta: care coppie, siate felici e fate della vostra relazione sessuale una dimensione fondamentale per la felicità.

2. La vita sessuale della coppia non si riduce all’atto coniugale

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Un coniuge può vivere la propria sessualità in modo pieno e gioioso nella misura in cui la realizza “guardando al partner come una persona” e non come un oggetto di piacere, uno strumento per colmare le sue necessità impulsive. Perché ciò sia possibile, è necessario conoscere, rafforzare e vivere la virtù della castità, che significa fondamentalmente vivere la dimensione sessuale in modo puro e ordinato.

Il corpo si subordina difficilmente al vero amore, e il piacere carnale può distruggere il rapporto matrimoniale. La castità, intesa in modo positivo, cerca di preservare il valore oggettivamente necessario della sensualità e dell’affettività, che forniscono il “materiale” perché sia possibile l’amore nella coppia. Se non c’è la virtù della castità è molto difficile mantenere il retto ordine, sia dal punto di vista sensuale attrattivo che da quello affettivo e sentimentale, visto che – per colpa del peccato – l’uomo ha una forte tendenza al soggettivismo egoista.

Il soggettivismo fa sì che si perda di vista la dimensione oggettiva dell’amore, come un bene che “offro” all’altra persona. Questo può accadere perché si è ad esempio troppo preoccupati per il piacere sessuale del rapporto, piuttosto che cercare una soddisfazione in cui si comunichi entrambi portando l’aspetto sessuale al piano dell’amore tra due persone, e non semplicemente a una soddisfazione carnale.

Quello che la virtù della castità cerca di preservare è l’aspetto più importante per la coppia: il suo amore spirituale.

Ovviamente ha bisogno della dimensione sessuale per raggiungere il culmine del piacere amoroso, per il quale si costituisce il matrimonio. La castità, lungi dall’essere qualcosa di negativo, è piuttosto un elemento positivo, che ordina la vita sessuale e la incammina perché nella coppia si viva un amore sempre più integrale. Quella sessuale è solo una dimensione, che non può essere separata dall’amore nella sua totalità.

Se si vive correttamente la castità, condividendo un amore realmente spirituale, anche l’atto carnale coniugale sarà un’esperienza che offrirà più piacere, ma va inteso nel contesto più ampio dell’amore integrale, che va dall’aspetto corporeo a quello spirituale.

3. La pornografia è un’arma che distrugge i rapporti matrimoniali

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Un altro elemento che spesso “gioca contro” – per via del disordine del peccato – sono i sentimenti. Siamo talmente intaccati dal peccato che ci costa molto ordinarli, perché sono collegati a varie dimensioni interne ed esterne. In genere i sentimenti spingono fortemente la persona verso i sensi, l’aspetto sensuale o carnale. Per questo, se cadiamo nel soggettivismo egoista perdiamo di vista la persona del partner, e ovviamente non siamo capaci di amarlo in base al suo valore personale e lo vediamo come un oggetto di piacere, anche se dirlo sembra brutto e duro.

Mi sembra che si possa intendere la castità come virtù positiva e necessaria per difendersi dalla pornografia. Implica ovviamente una continenza, ma soprattutto si tratta di un’educazione libera e volontaria delle nostre necessità sessuali, che dobbiamo vivere con la dignità che abbiamo, quella di persone umane, e non come se fossimo una specie di animali che non riescono a gestire i loro impulsi o movimenti interni, che sbocciano naturalmente dall’attrazione che proviamo per il sesso opposto.

La castità non nasconde né rifiuta l’aspetto “materiale” di cui abbiamo bisogno per amare un’altra persona, che deriva anche dall’attrazione sensuale, dall’affettività, dai sentimenti, anche dalla dimensione erotica. Ordina però tutti questi movimenti per permettere l’amore integrato, cercando il bene comune dell’uomo e della donna, tutto l’opposto rispetto alla pornografia, in cui si cercano solo il piacere smisurato e la soddisfazione momentanea.

Per questo, anche all’interno del matrimonio rifiutare la pornografia e abbracciare la castità è fondamentale perché entrambi gli sposi manifestino, attraverso l’atto coniugale, l’amore che provano e non una manifestazione deformata della loro necessità di un semplice piacere sessuale.

La pornografia, quando entra a fondo nella testa dell’uomo o della donna, inizia a distorcere il vero valore che i coniugi hanno l’uno per l’altro, e quindi distrugge il valore che ha l’atto coniugale stesso.

Qui l’originale apparso su Catholic Link