I sacerdoti pensionati di vecchiaia e di invalidità nel Fondo di previdenza per il clero riscuoteranno nel 2019 una rata minima mensile di 513 euro. A rivelarlo è un interessante articolo di Vittorio Spinelli su Avvenire /6 dicembre).
L’assegno e la maggiorazione
Il nuovo importo è l’effetto della consueta rivalutazione annuale al costo della vita, calcolato in via provvisoria dall’Istat in +1,1 % e valido per tutto l’universo Inps. Sull’assegno minimo va poi riconosciuta una maggiorazione fissa (“quota aggiuntiva” o “supplemento”) di 5,91 euro per ogni anno di contribuzione versato oltre il requisito minimo di 20 anni.
Con un percorso sacerdotale di 40 anni versati nel Fondo si ha quindi diritto ad un assegno lordo di 631,20 euro lordi (513 minimo + 118,2 aggiuntivi) e soggetti alle ritenute fiscali.
Differenze in base alla residenza
Tuttavia possono verificarsi, fra sacerdoti in pari condizioni, differenze di importo netto non trascurabili a motivo della rispettiva residenza, pur nella stessa diocesi ma in comuni diversi. Sono l’effetto delle imposte addizionali all’Irpef, stabilite rispettivamente dalle regioni e dai comuni e che saranno trattenute dall’Inps sulle rate fino a novembre 2019.

Leggi anche:
Tutta la verità sullo stipendio (e non solo) del cardinale Rodríguez Maradiaga
Le doppie pensioni
I sacerdoti che riscuotono due pensioni, in genere la pensione del Fondo e quella della scuola (insegnanti di religione), ricevono la rivalutazione annuale su entrambe le pensioni ma in maniera separata. Per altre categorie (cappellani militari, cappellani negli ospedali, ecc) si applica invece il cumulo dei trattamenti e quindi la rivalutazione sull’importo cumulato.
Tuttavia il sacerdote che riscuote due pensioni, di qualsiasi importo, subisce la trattenuta di un terzo sulla pensione del Fondo. A fine anno sarà verificato l’indice effettivo del costo della vita 2019 e potranno derivare eventuali conguagli positivi o negativi sulle somme complessivamente ricevute nel 2019.

Leggi anche:
Stipendio dei preti, quanto guadagnano? Quei “faraonici” 1000€ al mese