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Perseguitato dall’odio Lgbt, il pasticciere cristiano converte il nipote con la sua testimonianza

JACK PHILLIPS

Masterpiece Cakeshop

Unione Cristiani Cattolici Razionali - pubblicato il 26/11/18

Si era rifiutato di creare un'opera d'arte per un matrimonio omosessuale. La Corte Suprema lo ha assolto e Jack Phillips è diventato un simbolo della libertà religiosa, vittima di odio, vandalismo e minacce di morte

Ha visto lo zio resistere cristianamente alla persecuzione arcobaleno, così il nipote di Jack Phillips si è lentamente convertito. Della vicenda ne avevamo parlato quest’estate, lui è il pasticciere di Denver (il “pasticciere omofobo”, come viene chiamato sui media), Jack Phillips, ormai famoso in tutto il mondo. Non per i suoi dolci, ma perché è diventato il simbolo internazionale della libertà religiosa e colui che è riuscito a sconfiggere la dittatura Lgbt.

La Corte Suprema degli Stati Uniti, infatti, ha ribaltato i giudizi di condanna di altri tribunali assolvendo il pasticciere cristiano per essersi rifiutato di preparare una torta speciale in occasione del matrimonio di due persone dello stesso sesso, evento che confliggeva con i suoi valori morali e religiosi. E’ stato denunciato e perseguitato mediaticamente per anni, tra minacce di morte e vandalismo al suo negozio, fino alla completa assoluzione nel giugno scorso con votazione favorevole di sette giudici su nove (compresi due giudici legati a Barack Obama): «le obiezioni religiose e filosofiche al matrimonio gay sono idee protette», ha concluso la Corte.


JACK PHILLIPS

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… e alla fine aveva ragione il pasticciere

Un caso che ha creato un precedente importantissimo, tanto che pochi mesi dopo anche la Corte Suprema britannica ha assolto due pasticcieri per lo stesso identico motivo. Dopo l’assoluzione di Phillips, a Denver (Colorado), si è scatenata la grande festa della libertà e la sua pasticceria, la Masterpiece Cakeshopsi è riempita di attivisti e di nuovi clienti.

Ma le buone notizie per Jack Phillips non sembrano finite. Suo nipote, Sean, è rimasto impressionato da come lo zio è riuscito a resistere con pazienza ed umiltà cristiana alla persecuzione e all’odio da parte dei militanti Lgbt. «Ad un certo punto»hanno raccontato gli avvocati di Phillips, «Jack ha persino ricevuto una minaccia di morte quando sua figlia e suo nipote erano nel negozio. Li ha mandati nel retro a nascondersi mentre chiamava la polizia. Le minacce sono diventate così frequenti e gravi che la moglie di Jack, Debi, aveva troppa paura di entrare nella pasticceria».

Lo zio Jack è stato tuttavia un autentico testimone della letizia cristiana, subendo l’odio con tranquillità e senza reazioni fisiche. Sean, il nipote, al contrario era pieno di rabbia per quanto stava accadendo contro la sua famiglia ma, nel corso del tempo, ha voluto fare esperienza in prima persona della fonte che sosteneva moralmente la tenacia dello zio. Così, da sempre lontano e disinteressato dal cristianesimo, Sean «ha scavato nella Bibbia per comprendere il conforto che Jack aveva in Cristo e scoprire come poteva sopportare tali difficoltà con grazia e pace. E alla fine, Dio ha attirato Sean a Se stesso».

E’ stata anche la coraggiosa testimonianza di fratellanza degli altri cristiani di Denver a sconvolge il nipote. Lo stesso pasticciere ha dichiarato: «Siamo stati benedetti nel vedere tanti altri cristiani alzarsi in piedi coraggiosamente. Alcuni non erano affatto in piedi, e ora sono fermi negli insegnamenti di Dio. Questo è profondamente incoraggiante per noi e penso che sia una delle cose più belle che potrebbero accadere a chiunque in una situazione simile: sapere che altre persone vengono incoraggiate e, a loro volta, incoraggeranno gli altri. Questo ha davvero reso tutto ciò molto utile». Lo stesso suo nipote, Sean, sbalordito da tutto ciò, è «un uomo cambiato» e sta «facendo i primi passi con Gesù».

La lobby gay non si è comunque arresa e dopo l’assoluzione ha inviato nella pasticceria di Jack un avvocato transessuale che gli ha chiesto (provocatoriamente) una torta artistica per festeggiare l’anniversario del suo cambio di sesso. Ovviamente Phillips è rimasto coerente e si è gentilmente rifiutato, perché creare un’opera d’arte per celebrare qualcosa che moralmente non condivide? Così, è stato denunciato una seconda volta, per lo stesso motivo. Seguiremo anche questo caso, sapendo che comunque ha già moralmente vinto.

Qui l’articolo originale di Unione Cristiani Cattolici Razionali

Tags:
testimonianze di vita e di fede
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