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«Mr Indifferent», il miglior corto animato per scoprire l’antidoto contro l’indifferenza

MR INDIFFERENT CORTO ANIMATO

You Tube

Catholic Link - pubblicato il 26/11/18

di Pablo Perazzo

Quando ho visto per la prima volta questo corto animato, mi sono reso conto che ritraeva una situazione fin troppo comune nella nostra società: l’indifferenza. Semplicemente non pensiamo agli altri. Questo corto serve perché ciascuno di noi faccia un serio esame di coscienza e ci chiediamo: “Sono indifferente alle necessità altrui? A quello che accade intorno a me?” A volte aiutare o avere un gesto di carità richiede solo un minuto del nostro tempo. Come non ricordare la parabola del buon samaritano (Luca 10, 29-37)?

Dobbiamo essere umani, servizievoli e cordiali

Da meno di un anno vivo a Lima (capitale del Perù). Negli ultimi dieci ho vissuto in una città del nord peruviano chiamata Piura. Vi dirò una cosa molto semplice ma che fa al caso nostro. Camminando nelle strade di Piura – che ha ancora l’atmosfera di una cittadina, in cui si sperimenta il calore dei rapporti con chi vive nello stesso luogo – era molto comune salutare la gente ed essere ricambiati. Era comune incrociare amici o conoscenti e fermarsi qualche minuto a chiacchierare prima di andare a qualche appuntamento, senza la paura e l’angoscia per il fatto di arrivare in ritardo, ecc.

Perché dico questo? Per la mia esperienza ora che vivo a Lima, una città che ha più di otto milioni di abitanti. Non di rado incrocio persone che non mi restituiscono neanche un saluto come “Buongiorno” o “Buonasera”. Fermarsi per chiacchierare sarebbe chiedere un sacrificio inimmaginabile. Non è difficile da comprendere. Viviamo a un ritmo talmente accelerato, frenetico, pieno di angoscia per migliaia di cose, che a poco a poco finiamo letteralmente per disumanizzarci. In altre parole, dimentichiamo e abbandoniamo quanto di più prezioso abbiamo per vivere: il rapporto e l’amore nei confronti degli altri. Un rapporto a tu per tu. Io che voglio aiutarti e tu che hai bisogno del mio aiuto. Dimenticarci di questo è la via che ci porta all’indifferenza, tanto ben ritratta nel corto che abbiamo appena visto, Mr. Indifferent.

Viviamo in una sfera di cristallo?

I motivi per cui siamo indifferenti di fronte a ciò che accade intorno a noi possono essere moltissimi, alcuni dei quali anche giustificati. Condivido con voi qualcosa di molto personale e aneddotico. Mi ha fatto ridere come un pazzo, per l’aspetto ironico e oserei dire surreale della situazione. Stavo aspettando un amico per pranzare. Ero arrivato qualche minuto prima di lui al ristorante nel quale ci eravamo accordati di incontrarci.

Per non perdere tempo ho iniziato a scrivergli su Whatsapp dicendogli che ero all’interno del ristorante, seduto a un tavolo appena all’ingresso. Mi ha risposto subito dicendo che era vicino. Ho continuato a scrivergli e mi ha detto che mi aveva già visto, e quindi gli ho chiesto dove fosse. È stato allora che ho iniziato a ridere della situazione e ancor più di me stesso. Il mio amico era letteralmente al mio fianco. Non sto esagerando. Avrei potuto abbracciarlo in quello stesso istante. Ovviamente mentre ridevamo mi sono fermato per dargli un bell’abbraccio. Poi abbiamo parlato di come fossi rimasto “vittima” di una cosa che spesso critico.

Al di là dell’aneddoto, il fatto è che siamo così chiusi nelle nostre cose che sembriamo intrappolati in una sfera di cristallo per via di questi “apparecchietti” (cellulari) che ci hanno schiavizzati. Nel migliore dei casi vediamo ciò che accade intorno a noi, ma siamo così assorti nelle nostre cose che non ci importa degli altri.

Attenzione! Sono molto benevolo con questa osservazione. Credo che in realtà ciò che capita è che non vogliamo aiutare. Ci fa “perdere” tempo, è una scomodità, pensiamo “Se la cavi da solo/a”. in fondo… “non mi aiuta nessuno”.

Questo mi ricorda un altro passo biblico molto interessante che si ritrova nei primi capitoli della Genesi: “Caino disse al fratello Abele: «Andiamo in campagna!». Mentre erano in campagna, Caino alzò la mano contro il fratello Abele e lo uccise. Allora il Signore disse a Caino: «Dov’è Abele, tuo fratello?». Egli rispose: «Non lo so. Sono forse il guardiano di mio fratello?». Riprese: «Che hai fatto? La voce del sangue di tuo fratello grida a me dal suolo!” (Genesi 4).

Anche l’indifferenza uccide

Non è un problema da prendere alla leggera. L’indifferenza è rifiutare di vivere l’amore, la carità. È rifiutare di vivere ciò che il Signore ci chiede e ci insegna come il primo dei comandamenti: “Amerai dunque il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza… Amerai il prossimo tuo come te stesso” (Marco 12, 28-34). Quando non tendiamo “la mano destra” (è questa la mano che cambia la vita di Mr. Indifferent nel corto), quindi, è come se la persona che è alla portata del nostro amore non esistesse. Mi riferisco a questo quando dico che è una forma di uccidere. La persona per me non esiste.

Problema di fondo

Potremmo dire molte cose su questo video. Vorrei sottolinearne una che mi sembra quella principale: l’esperienza esistenziale della carità. Permettetemi qualche altra riga di riflessione per chiarire bene ciò che intendo. Cos’è che provoca un cambiamento radicale nella vita di Mr. Indifferent? Una nonnina che nella sceneggiatura del corto appare come dal nulla e gli prende istintivamente il braccio. Senza chiedergli il permesso, senza domandarglielo… nulla.

Quell’azione della nonnina che ha bisogno che lui sia caritatevole, insieme alla macchina che quasi li investe, lo costringono ad alzare “la mano destra della carità”. A partire da quel momento, la vita del personaggio – che rappresenta ciascuno di noi – ha una svolta di 180° gradi. Subisce un cambiamento straordinario, e lo vediamo agire non più con una, ma con “due mani”.

La questione che voglio sottolineare è questa: vivere o meno la carità mette in gioco il senso della nostra vita. Vivere l’amore cristiano fa la differenza assoluta per una vita piena di gioia, felicità e senso, al di là dei nostri problemi, delle nostre croci e sofferenze e di una vita in cui ci sentiamo infelici, angosciati, ansiosi, tristi e soli. Ci chiediamo, totalmente confusi, “Cosa c’è di male nella mia vita?”, “Perché non sono felice?”, “Perché non trovo un senso alla mia esistenza?” Questo video ci offre una risposta molto attraente, che interpella chiunque abbia un po’ di sensibilità: vivere l’amore nei confronti degli altri.

Per concludere, non dimentichiamo come termina il video. Il cambiamento del personaggio è un motivo per cambiare la vita altrui. Quante volte ci chiediamo cosa possiamo fare per migliorare questo mondo? Il video ci permette di capire che il cambiamento deve iniziare innanzitutto in ciascuno di noi. Non possiamo pretendere di aiutare gli altri se prima non cambiamo il nostro cuore. Pronti?

Qui l’articolo originale apparso su Catholic Link 

Tags:
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