di Pablo Perazzo
Quando ho visto per la prima volta questo corto animato, mi sono reso conto che ritraeva una situazione fin troppo comune nella nostra società: l’indifferenza. Semplicemente non pensiamo agli altri. Questo corto serve perché ciascuno di noi faccia un serio esame di coscienza e ci chiediamo: “Sono indifferente alle necessità altrui? A quello che accade intorno a me?” A volte aiutare o avere un gesto di carità richiede solo un minuto del nostro tempo. Come non ricordare la parabola del buon samaritano (Luca 10, 29-37)?
Dobbiamo essere umani, servizievoli e cordiali
Da meno di un anno vivo a Lima (capitale del Perù). Negli ultimi dieci ho vissuto in una città del nord peruviano chiamata Piura. Vi dirò una cosa molto semplice ma che fa al caso nostro. Camminando nelle strade di Piura – che ha ancora l’atmosfera di una cittadina, in cui si sperimenta il calore dei rapporti con chi vive nello stesso luogo – era molto comune salutare la gente ed essere ricambiati. Era comune incrociare amici o conoscenti e fermarsi qualche minuto a chiacchierare prima di andare a qualche appuntamento, senza la paura e l’angoscia per il fatto di arrivare in ritardo, ecc.
Perché dico questo? Per la mia esperienza ora che vivo a Lima, una città che ha più di otto milioni di abitanti. Non di rado incrocio persone che non mi restituiscono neanche un saluto come “Buongiorno” o “Buonasera”. Fermarsi per chiacchierare sarebbe chiedere un sacrificio inimmaginabile. Non è difficile da comprendere. Viviamo a un ritmo talmente accelerato, frenetico, pieno di angoscia per migliaia di cose, che a poco a poco finiamo letteralmente per disumanizzarci. In altre parole, dimentichiamo e abbandoniamo quanto di più prezioso abbiamo per vivere: il rapporto e l’amore nei confronti degli altri. Un rapporto a tu per tu. Io che voglio aiutarti e tu che hai bisogno del mio aiuto. Dimenticarci di questo è la via che ci porta all’indifferenza, tanto ben ritratta nel corto che abbiamo appena visto, Mr. Indifferent.