Tra gli esiti delle ricognizioni, una malattia ossea e l’aroma particolare che continua ad emanare
Ogni giorno una lunga processione di fedeli si ferma davanti alla tomba di una delle sante più invocate nei casi più difficili: Santa Rita da Cascia.
Il corpo di Santa Rita, dal 18 maggio 1947, riposa nella Basilica di Cascia, dentro l’urna d’argento e cristallo realizzata nel 1930, ed è rivestito dall’abito agostiniano cucito dalle monache del monastero, come voluto dalla badessa Maria Teresa Fasce.
La stigmata si rimargina
Sul corpo della santa – a cui sarebbero ricondotte numerose guarigioni straordinarie – sono state condotte diverse indagini.
Con il trapasso, lo stigma sulla fronte si rimarginò, lasciando il posto ad una macchia rossa, emanante una deliziosa fragranza. La salma, inizialmente esposta in chiesa, non fu mai seppellita: venne invece deposta in una cassa di cipresso che in seguito bruciò in un incendio; mentre il corpo rimase miracolosamente illeso.
Il corpo cambia posizione
Nel 1627, venne eseguita una ricognizione che confermò la meravigliosa conservazione e il mantenimento di un colorito naturale. Ma ad impressionare di più, fu scoprire che il corpo aveva cambiato posizione nel corso degli anni, girandosi su di un fianco. Alcuni testimoni dichiararono di aver visto il corpo sollevarsi sulle spalle, e altri di averlo visto aprire gli occhi (come risulta da alcuni documenti custoditi presso l’Arcidiocesi di Spoleto) (fonte: “Il miracolo dei corpi incorrotti” di Giuseppe Fallica, edizioni Segno),
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La sofferenza al piede
Indagini mediche effettuate nel 1972 e nel 1997 hanno accertato la presenza di una piaga ossea (osteomielite) sulla fronte, a riprova dell’esistenza della stigmata. Il viso, le mani e i piedi sono mummificati, mentre sotto l’abito di suora agostiniana c’è l’intero scheletro (così ridottosi dalla prima metà del ’700). Il piede destro ha segni di una malattia sofferta negli ultimi anni, forse una sciatalgia (un dito è piegato), mentre la sua statura era di 1,57 m.
Un aroma particolare
Ancora oggi la salma non si è incartapecorita; anzi appare come una persona morta da poco. I visitatori continuano ad avvertire, abitualmente, un dolce aroma provenire da essa, quando si avvicinano alla tomba per salutare e pregare la “santa dei casi impossibili” (www.santaritadacascia.org).
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