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Angela Finocchiaro: “Gli uomini sono tutti dei pezzi di m***a (…) soprattutto il tuo papà”

ANGELA FINOCCHIARO

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Silvia Lucchetti - pubblicato il 22/11/18

L'attrice è finita al centro delle polemiche per una gag interpretata insieme ad un gruppo di bambine nel programma La Tv delle Ragazze. Noi ci chiediamo: la discriminazione è da intendersi solo a senso unico?

Angela Finocchiaro è finita al centro delle polemiche per uno sketch che ha interpretato nel corso della puntata del programma La Tv delle Ragazze andata in onda il 14 novembre in prima serata su Rai3. La scenetta che la vede protagonista assieme ad un gruppo di bambine che dialogano con lei senza vederla, perché impersona una “fatina invisibile”, ha scatenato vivaci critiche da parte del pubblico e di alcuni rappresentati del mondo politico-istituzionale. Oltre al video della scena “incriminata” di seguito proponiamo il testo integrale:

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Bambina: Ma davvero sei una fata?
Angela Finocchiaro: Sì! Sono la fata dei giardinetti in mezzo al traffico!
B: Che bello! Perché parli con noi? Perchè ti sentiamo? Perchè non ti vediamo?
AF: Perché devo dirvi una cosa molto importante…
B: Come la Madonna ai pastorelli di Fatima?
AF: Eh, tipo!
B: Che cos’è la cosa così importante?
AF: Bambine, ricordatevi sempre che gli uomini sono pezzi di m***a
B: Anche il mio papà?
AF: Soprattutto il tuo papà




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Anche se il tono con cui si svolge il dialogo è apparentemente leggero e giocoso, il contenuto del messaggio è, ahinoi!, forte ed esplicito: la metà del genere umano, quella maschile, compresi i padri delle bambine che pendono dalle labbra della “fatina” sono di fatto degli escrementi, per cui non possono che fare schifo. E non solo! L’uso attuale del termine veicola tutto ciò che di più negativo si può attribuire a una persona, aggettivandola come: vigliacco, infame, traditore, miserabile, fallito…

Le prese di posizione del mondo politico-istituzionale

La puntata è finita nel mirino di Massimiliano Capitanio, Segretario della Commissione parlamentare di Vigilanza Rai che ha chiesto immediatamente l’adozione di provvedimenti disciplinari:

«Ci aspettiamo che la signora Finocchiaro chieda innanzitutto scusa fornendo le dovute spiegazioni, cosa che chiediamo in ogni caso alla Società Concessionaria per sapere anche se e quali provvedimenti disciplinari verranno adottati nei suoi confronti. Il servizio pubblico radiotelevisivo non può e non deve essere questo», ha affermato dice il deputato della Lega che ha proposto un’interrogazione parlamentare su quanto avvenuto durante la trasmissione (La Stampa).

Anche l’Aiart, l’associazione di ispirazione cattolica che si occupa di tv, ha commentato duramente l’accaduto:

«Una scenetta surreale e diseducativa trasmessa sulla tv di Stato, da un programma che per quanto sia sbilanciato su ironia e sarcasmo, fatichiamo ad accettare» (Ibidem).



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Il presidente Giovanni Baggio ha così argomentato:

«Una pagina di televisione che snatura le relazioni umane, viola il valore della famiglia e della religione, danneggia fortemente i minori. Segnaleremo il programma agli organismi di vigilanza e chiederemo spiegazioni ad un Servizio Pubblico che dovrebbe difendere i suoi spettatori da queste derive e se non lo fa si rende colpevole di un dis-servizio pubblico antieducativo che annienta ogni regola deontologica e costituzionale» (La Stampa).

La discriminazione è solo a senso unico?

Al di là di queste legittime iniziative e prese di posizione viene spontaneamente da chiedersi: cosa sarebbe successo se al posto della “fatina” ci fosse stato un mago invisibile che avesse fatto le stesse affermazioni sul genere femminile? Il finimondo! Si sarebbe o no gridato alla discriminazione di genere? O la discriminazione è da intendersi solo a senso unico?

È eticamente corretto “usare” dei bambini, montando ad arte le loro domande con le affermazioni della fatina Finocchiaro in modo da veicolare un messaggio ideologico quantomeno ostile, offensivo e svilente, che poi arriva nelle case di milioni di famiglie grazie alla tv pubblica?

E che cosa si vuole insinuare con l’ultima battuta dell’attrice “Soprattutto il tuo papà” che sembra individuare all’interno del genere maschile l’ulteriore esecrabile categoria dei padri?




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Se questa è la satira… meglio cambiare canale!

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