Siamo sicuri che sono responsabile di tante cose, di tante missioni, di tante persone?
Mi piace sapere cosa succede intorno a me, nel mondo, vicino e lontano. Voglio essere aggiornato e non perdermi niente di importante.
Forse soffro di quella malattia di cui mi parlavano giorni fa, una malattia molto attuale. Viene chiamata “Fomo”, dalle iniziali in inglese.
È la paura di rimanere fuori da qualcosa di importante. La paura di non sapere, di non essere tenuto in considerazione, di perdere le cose che valgono la pena, di non essere invitato nel luogo in cui accadono le cose più importanti. La paura di passare inosservato, di essere invisibile.
Non c’è niente di peggio che dirmi: “La parte divertente è iniziata proprio quando te ne sei andato”. Sarà vero o lo dicono per ferirmi?
Quanta gente va a una festa, a un incontro, con l’unica intenzione di non rimanere fuori! Anche se si annoia, anche se non vorrebbe andarci.
La paura di non essere di moda, di non aver visto l’ultimo film o l’ultima serie o di non aver letto l’ultimo libro. Quella paura che la corrente passi accanto a me e io non mi renda conto di nulla.
La paura di restare fuori, al margine del cammino, e che tutti proseguano felici per la propria strada. Come se dovessi essere sempre aggiornato su tutto e dovessi sapere tutto.
La paura, forse, di rimanere solo, che nessuno tenga conto di me. Quella paura incosapevole di rimanere fuori dal mondo sociale che mi richiede di essere attivo ogni giorno, ogni ora.
Forse mi pesa il desiderio di apparire. Figurare. Essere visto. Come se fosse decisivo per avere una vita piena.
L’apparenza conta quasi più di quello che non si vede. Quello che gli altri vedono e valorizzano è ciò che esiste. Il giudizio che hanno di me. L’opinione degli altri. La parola finisce per creare la realtà.
È questo che mi inquieta di più? È così importante quello che gli altri possono dire di me? Mi sento costretto ad essere all’altezza dei migliori, di quello che si aspettano gli altri.
Può essere che mi pesi troppo l’affanno di essere responsabile. Credo di essere responsabile di tante cose, di tante missioni, di tante persone… Non posso fallire. Devo essere all’altezza.
La responsabilità, quello che devo fare, che gli altri si aspettano da me. Non mi pesa forse troppo? È come un fardello che mi porto ogni giorno. Sono responsabile.
Ma a volte ho paura di non sapere bene cosa fare.