E il “Libro di San Cipriano” esiste davvero?
Uno dei nomi più enigmatici nella lista dei santi della lunga tradizione cristiana è quello di San Cipriano. Per molti, questo nome è noto non per la storia del santo in sé, ma per il misterioso “Libro di San Cipriano”, che contiene rituali di occultismo, esorcismo, magia e congiure popolari (“simpatie”).
Ma il “Libro di San Cipriano” esiste davvero?
Ci sono varie versioni di un libro conosciuto con questo nome. Si tratta di un grimorio, ovvero di una raccolta di rituali e presunti incantesimi che in base a varie leggende sarebbero stati scritti da un tale Cipriano prima della sua conversione al cristianesimo.
Questo libro, però, apparve solo nel XIX secolo, moltissimo tempo dopo la morte del santo chiamato Cipriano, vissuto nel III secolo.
Per riassumere, esiste davvero un libro di incantesimi attribuito a San Cipriano, ma è pseudo-epigrafico, ovvero di falsa attribuzione. Non c’è alcuna prova storica del fatto che questo libro sia stato scritto da qualcuno chiamato Cipriano, e men che meno che questo Cipriano sia stato un vescovo canonizzato dalla Chiesa. Al contrario, gli indizi più seri puntano all’inesistenza di un rapporto tra questo testo e il presunto autore.
Ma San Cipriano è esistito veramente?
Sì, è esistito, ma non è il Cipriano a cui viene attribuito il famoso grimorio. In realtà ci sono due Cipriani, che hanno finito per essere confusi tra decine di leggende di trasmissione orale: uno è esistito davvero, l’altro probabilmente no.
San Cipriano di Cartagine
Il Cipriano storico è San Cipriano di Cartagine, nato nel III secolo nel territorio oggi appartenente alla Tunisia, in Nordafrica. All’epoca Cartagine faceva parte dell’Impero Romano, che si estendeva in Europa, Asia e Africa.
Di famiglia ricca e pagana, Cipriano era un eccellente avvocato e grande maestro di retorica. Divenne cristiano quando aveva già 35 anni, con una conversione radicale che stupì molta gente.
Poco tempo dopo venne ordinato sacerdote e nel 249 vescovo, durante un periodo molto difficile per la Chiesa africana. Ebbe un ruolo importantissimo nell’organizzazione della Chiesa in quella regione, e compose una rilevante raccolta di documenti, soprattutto di lettere sulla fede, la morale e il culto cristiano.
Affrontò anche due grandi ondate di persecuzione contro i seguaci di Gesù Cristo, promosse dalle autorità romane ancora pagane. Nel 258 venne denunciato, arrestato, processato e condannato a morte, offrendo la vita come martire della Chiesa.