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La “chiesa-igloo” dell’Artico costruita per durare (FOTO)

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Ian Mackenzie / Flickr / CC BY 2.0

Zelda Caldwell - pubblicato il 14/11/18

Progettata da un falegname missionario, riflette la cultura Inuit locale

Nota come la “chiesa-igloo”, la chiesa di Nostra Signora della Vittoria di Inuvik, in Canada, è la realtà più fotografata della città. Situata a 200 chilometri dal Circolo Polare Artico, è stata progettata alla fine degli anni Cinquanta del Novecento per riflettere la cultura locale del popolo Inuit che viveva nella città di Inuvik, appena fondata.

La struttura circolare simile a un igloo non è stata scelta solo per ragioni stilistiche, essendo stata selezionata come il progetto più idoneo considerando la geografia unica della regione del delta del Mackenzie dei Territori del Nord-Ovest.

Quando la città è stata fondata, visto che l’area era soggetta a inondazioni, la maggior parte dei nuovi edifici è stata costruita su pilastri ancorati al permafrost, situato a neanche due metri sotto terra.

Padre Joseph Adam, pastore della città nascente, si è però reso conto che costruire una chiesa su pilastri non avrebbe funzionato.

“Se costruiamo una chiesa con un campanile e i pilastri iniziano a muoversi crollerà”, ha detto al quotidiano The Evening Day.

Il sacerdote si è quindi rivolto a fratello Maurice Larocque, membro del Québec dell’Ordine Oblato Missionario, arrivato nell’Artico 30 anni prima come falegname missionario.

Adam e Larocque hanno deciso che la chiesa avrebbe avuto una forma circolare per mitigare gli effetti degli spostamenti provocati dai movimenti del frost.

Il progetto ha dovuto affrontare qualche problema quando i funzionari governativi hanno negato il permesso di costruzione perché non riuscivano a capire i progetti amatoriali di fratello Larocque.

I lavori sono tuttavia iniziati nell’estate 1958, attirando l’attenzione degli ispettori del Governo, che hanno cercato di fermarli. Sono tuttavia andati avanti dopo che un ingegnere strutturale assunto dal vescovo ha affermato che la chiesa era “abbastanza robusta da durare 200 anni”.

Seguendo la semplicità dell’Ordine Oblato, per risparmiare sono stati usati materiali di scarto, incluse le aste delle mazze da hockey. Il tetto è stato rivestito di alluminio riflettente per assomigliare ai blocchi di ghiaccio che formano gli igloo degli Inuit.

Mona Thrasher, un’artista Inuit, è stata incaricata di dipingere la Via Crucis all’interno della chiesa, consacrata alla Vergine Maria nel 1960.

La Messa viene celebrata la domenica e da martedì a venerdì, a meno che il parroco sia chiamato da qualche altra parte dell’Artico. Nel periodo natalizio, secondo Wikipedia, vengono eseguiti i tipici canti natalizi sia in inglese che nella lingua delle Prime Nazioni locali di Gwich’in e nel dialetto Inuvialuktun di Inuktitut, la lingua Inuit.

Nei mesi estivi vengono organizzate visite turistiche in questa Terra del Sole di Mezzanotte. Inuvik, che attualmente ha poco più di 3.000 abitanti, accoglie ben pochi visitatori d’inverno, quando è immersa nel buio costante per 30 giorni di seguito.

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