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Delitti di eresia e scisma: arriva la scomunica per Don Alessandro Minutella

DON ALESSANDRO MINUTELLA

Don Alessandro Maria Minutella on line | Facebook

Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 13/11/18

L'ormai ex parroco palermitano alimentava un culto parallelo a quello cattolico e sosteneva di dialogare con la Madonna e i santi

Notificato il 13 novembre 2018 a don Alessandro Maria Minutella il decreto di scomunica per «eresia e delitto di scisma».

Lo rende noto l’arcidiocesi di Palermo, attraverso il suo sito, spiegando che e’ stato notificato il provvedimento del 15 agosto con cui l’arcivescovo Corrado Lorefice dichiara «le scomuniche latae sententiae, in cui lo stesso sacerdote e’ incorso per il delitto di eresia e per il delitto di scisma, come previsto dalla Legge canonica (cfr. can.1364 §1 CIC), con tutte le conseguenze derivanti dallo stesso provvedimento».

Una notifica pesante che da diversi giorni era ormai nell’aria, e che probabilmente lo stesso Minutella aveva da tempo subodorato.

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Contro Francesco e pro Benedetto

Parroco della chiesa di San Giovanni Bosco, a Romagnolo, alla periferia di Palermo, il sacerdote ha assunto una posizione di drastica rottura con la Chiesa istituzionale, entro cui pure si inseriva e da cui riceveva la sua autorità spirituale (il parroco esiste perché esiste il vescovo, di cui egli è un collaboratore, nel quadro della Chiesa universale governata dal papa). Don Minutella non ha solo delle riserve sul monsignor Lorefice e su papa Francesco: li considera eretici e indegni di esercitare il loro ruolo di pastori. In realtà è tutta la gerarchia ecclesiastica che, secondo lui rappresenta una «falsa Chiesa», con l’unica eccezione di papa Benedetto XVI, le cui dimissioni egli sostiene essere state il frutto di un complotto della massoneria, con lo scopo di instaurare quel «falso papa» che è Bergoglio.




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Contestata l’Amoris Laetitia

L’accusa è motivata in primo luogo dalla linea di apertura che il magistero attuale ha assunto nei confronti dei protestanti, dei seguaci di altre religioni, dei gay, dei separati risposati, insomma di tutti coloro che un tempo venivano considerati “fuori” della comunità ecclesiale suoi nemici, e verso cui invece la Chiesa oggi assume un atteggiamento di dialogo e di apertura. Il documento più spesso citato come esempio di questa abdicazione alla «sana dottrina» è l’Amoris Laetitia. Più in generale, secondo don Minutella, è la pastorale attuale nel suo complesso ad essere viziata da un sistematico misconoscimento della spiritualità tradizionale. Papa, vescovi, preti, oggi, sono autori di una grande «impostura», che trascina alla perdizione i loro fedeli.

La ricerca del confronto

Il vescovo Lorefice, sia per temperamento che per convinzione poco incline alle misure repressive, ha cercato per prima cosa un dialogo costruttivo, invitando il suo sacerdote a insistere soprattutto sul giusto richiamo alla preghiera e al senso del sacro, lasciando cadere l’accusa di eresia e di corruzione verso i suoi superiori e i suoi confratelli. Lo sforzo di intesa però è fallito, perché don Minutella ritiene di avere la missione di denunciare l’«impostura» di cui la «falsa Chiesa» oggi sarebbe l’emblema.




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La comunità “abusiva”

Un ulteriore strappo alle regole era stato determinato dalla costituzione di una comunità religiosa femminile seguita spiritualmente da Minutella, ma non riconosciuta dalla Chiesa: l’associazione Piccola Nazareth.

Nella vicenda di padre Minutella vi è, tuttavia, qualcosa di più inquietante di queste accuse. È la sua pretesa di avere esperienze mistiche straordinarie che gli consentono non solo di parlare a nome della Madonna e di padre Pio, ma di identificarsi con loro.


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Le presunte locuzioni interiori

Don Minutella ha sempre avuto la capacità di mobilitare gente intorno agli eventi che organizzava, nel corso delle quali rendeva note le sue presunte locuzioni interiori. All’inizio di questa vicenda – poiché i primi raduni avvenivano in territorio extradiocesano – anche l’arcidiocesi di Monreale aveva preso immediatamente posizione.

«Poiché “le divine locuzioni” di cui don Minutella è artefice vengono ampiamente diffuse online, e rappresentano un serio rischio per il profondo turbamento di molte coscienze, si precisa che sono ingannevoli e forvianti le sue “profezie” e che la loro diffusione mette seriamente a rischio la genuina devozione popolare verso la Madonna, gli angeli e i santi. È quanto meno strumentale l’invenzione dell’acqua miracolosa, che avrebbe poteri soprannaturali e terapeutici, perché gioca con la sacra sensibilità dei semplici che vivono seri momenti di prova. Corre l’obbligo di avvertire tutti i fedeli che tali pratiche oltre ad essere contrarie al volere della Chiesa, sono fortemente sospette di manipolazione delle coscienze».

Il raduno di Verona

Attraverso Radio Domina Nostra, Minutella ha continuato la sua battaglia a livello nazionale, arrivando a tenere a Verona, il 9 giugno scorso, un convegno a cui hanno partecipato più di mille persone, a cui era stato chiesto espressamente di «portare con sé il rosario» e di confessarsi il giorno prima. Ordine del giorno dell’incontro: consacrazione al cuore immacolato di Maria (Aleteia, 12 agosto 2018).

A quel punto la misura è risultata più che colma. E la Curia ha stretto i tempi per decretare la scomunica all’ormai ex sacerdote.


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