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Donna e ciclo mestruale. Sempre diversa e sempre sé stessa

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BenEssere - pubblicato il 08/11/18

La donna vive nel proprio corpo cambiamenti fisiologici, psicologici ed emotivi a seconda della fase del ciclo mestruale che sta attraversando; ma non è totalmente in balia di essi né perde il proprio benessere.

di Daniela Villani e Paola Iannello
dipartimento di Psicologia Università Cattolica del Sacro Cuore – Milano

dal numero di novembre 2018 di BenEssere

Il ciclo mestruale costituisce un evento mensile che scandisce il funzionamento biologico delle donne per la maggior parte della loro vita, a partire dalla pubertà fino alla menopausa. Il ciclo è caratterizzato da specifici cambiamenti ormonali che influenzano il modo in cui le donne pensano, si sentono e si comportano. Durante le diverse fasi del ciclo ovulatorio mensile, infatti, è possibile osservare dei cambiamenti nelle donne, cambiamenti di cui esse stesse non sono sempre consapevoli. Ad esempio, alcuni studi hanno riscontrato che le donne sono attratte da uomini con caratteristiche diverse a seconda della fase del ciclo ovulatorio in cui si trovano: nel momento di picco della fertilità (vicino all’ovulazione), le donne sembrerebbero maggiormente attratte da potenziali partner sessuali che mostrano mascolinità nei tratti del viso, nella voce, nell’odore e nella statura. I cambiamenti riguardano anche altri tipi di comportamenti, non esplicitamente orientati a scopi riproduttivi: facciamo qui riferimento – ad esempio – alla scelta dei beni di consumo, alla preferenza di voto e alla messa in atto di comportamenti a rischio, come quelli alla guida (lo sapevate che le donne durante la fase fertile sono più prudenti nella guida?).

E dal punto di vista affettivo cosa cambia?

Anche se non tutte le ricerche condotte su questo tema hanno portato a risultati concordi, un buon numero di studi ha messo in evidenza cambiamenti correlati all’ansia, alla depressione, all’irritabilità e a come le donne rispondono allo stress. Questi cambiamenti, principalmente correlati alla fase premestruale, i giorni immediatamente precedenti alle mestruazioni, sono spesso percepiti anche dalle persone che sono vicine alle donne nella vita quotidiana proprio nei giorni del ciclo mestruale.

La sindrome premestruale: che cos’è?

Oltre a queste modifiche cicliche dell’umore, va ricordato che un numero sempre crescente di donne è affetto dalla cosiddetta sindrome premestruale, che colpisce soprattutto in età riproduttiva. Tale sindrome è caratterizzata da sintomi fisici (sensazione di gonfiore addominale, tensione mammaria, cefalea), psichici (depressione, irritabilità, alterazione del tono dell’umore) e comportamentali (scarsa concentrazione, modificazioni dell’appetito, insonnia).




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Un grado più severo

Il quadro clinico vero e proprio è, invece, definito dal cosiddetto disturbo disforico premestruale, la cui diagnosi è basata su alcuni criteri clinici definiti dalla Associazione americana di psichiatria e che implica che i sintomi dell’umore – come irritabilità, umore depresso e labilità affettiva – siano prominenti e che la condizione sia di una severità tale da influenzare significativamente il lavoro e le relazioni sociali. Attenzione: se è vero e importante considerare che questi cambiamenti ciclici a livello ormonale hanno un effetto nella vita affettiva delle donne, è altresì importante ricordare che le donne non sembrano risentire di tali fluttuazioni ormonali nel momento in cui viene richiesto loro di fornire una valutazione relativa al benessere e alla soddisfazione per la propria vita.

Quali sono gli indicatori di benessere nella donna? No, non c’è solo l’umore

Il benessere può infatti essere concepito come una valutazione positiva che le persone fanno relativamente alla propria vita e che comprende diversi aspetti. Sicuramente la componente emotiva è importante nel condizionare la nostra esistenza. Tuttavia gli studiosi del benessere riconoscono che anche altri tipi di valutazioni contribuiscono a definire l’idea che le persone hanno del proprio stare bene. Le persone, infatti, per effettuare una valutazione della propria vita, non tengono in considerazione esclusivamente gli aspetti affettivi (“come mi sento”, “che emozioni provo”), bensì anche elementi che implicano una riflessione (una sorta di bilancio) relativa alla propria autorealizzazione e al percorso di crescita individuale che ha caratterizzato il corso della propria esistenza. Alcune recenti ricerche da noi condotte mettono in evidenza che, a fronte di cambiamenti e modificazioni  relativi agli aspetti affettivi durante il ciclo mestruale, la valutazione complessiva relativa al livello di benessere psicologico percepito si mantiene sostanzialmente stabile nel corso del ciclo.


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Questi risultati suggeriscono, da un lato, che le donne non rimettono continuamente in discussione il proprio giudizio relativo al proprio benessere generale, nonostante i cambiamenti che esse “subiscono” ciclicamente a livello ormonale. Tuttavia, va comunque considerato che tali oscillazioni ormonali hanno delle conseguenze non trascurabili su alcuni aspetti, in particolare sulla sfera affettiva, che portano le donne a sperimentare malessere e disagio in corrispondenza di specifiche fasi mestruali. A tale proposito, potrebbe rivelarsi utile supportare le donne rendendole più informate e consapevoli rispetto a quei cambiamenti fisici e psicologici che, entro certi limiti, sono da considerare del tutto normali e fisiologici.




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