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I consigli psicologici di Sant’Ignazio… ben prima che venisse inventata la psicologia

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Joanna Operacz - pubblicato il 05/11/18
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I suoi 4 suggerimenti vi aiuteranno a capire meglio i vostri sentimentiNei suoi Esercizi Spirituali, Sant’Ignazio di Loyola offre dei consigli così acuti, accurati e universali che possono essere usati in molte situazioni della vita. Il fondatore dell’ordine dei Gesuiti era un attento psicologo ancor prima che la psicologia diventasse un campo di studio, e ben due secoli prima che il termine stesso venisse coniato.

Il suo testo contiene parole pratiche di incoraggiamento per far fronte ai sentimenti – positivi o negativi – che possono essere riassunte in quattro punti:

Identificare

Il libro del fondatore dei Gesuiti è pieno di descrizioni visive di emozioni. Ad esempio, Ignazio scrive:

“Si intende per ‘consolazione’ ogni aumento di speranza, fede e carità, e ogni gioia interiore che stimola e attrae alle realtà celesti e alla salvezza dell’anima, dandole tranquillità e pace nel suo Creatore e Signore”. “Per ‘desolazione’ si intende (…) l’oscurità e il turbamento dell’anima, l’attrazione per ciò che è basso e terreno, l’ansia che deriva da varie agitazioni e tentazioni”.

Identificare le proprie emozioni non è sempre facile. In psicologia, oggi si parla molto del fatto di essere a contatto con i propri sentimenti, e possiamo lottare con questa realtà, soprattutto se ci viene detto fin dall’infanzia che ciò che vogliamo e il modo in cui ci sentiamo non è importante. In una situazione del genere, un bambino si concentra sulla sopravvivenza e sul nascondere i propri sentimenti. Anche se in seguito trova anime amiche, spesso avrà grandi difficoltà a rivelare i suoi veri sentimenti. Difficoltà di questo tipo possono anche essere il risultato di esperienze traumatiche.

Ciascuno di noi, ad ogni modo, può a volte negare i propri sentimenti o essere in qualche misura cieco nei loro confronti, ad esempio se si concentra troppo su ciò che pensa che dovrebbe provare o sui sentimenti altrui.

Accettazione

Permettetemi di ripetere una banalità: i sentimenti di per sé non sono né buoni né cattivi. Ciascuno di loro, anche la rabbia o la gelosia, è una semplice informazione. Dopo tutto, sta a noi il compito di prendere decisioni positive o negative.

Sant’Ignazio lo sapeva molto bene. Negli Esercizi Spirituali non puniva, disprezzava o condannava le emozioni negative, né era troppo entusiasta nei confronti delle consolazioni. Ad esempio, osservava sobriamente che quando una persona si trova nei primi stadi del cammino spirituale la via della virtù le risulta dolce, facile e gioiosa, ma quando giunge a uno stadio particolare di intimità con Dio inizia a provare tristezza e scoraggiamento. Non dice che una cosa sia meglio dell’altra, considerandole entrambe naturali.

Comprensione

La conversione di Sant’Ignazio iniziò con la sua presa di coscienza del fatto che mentre leggeva le storie di cavalieri provava inizialmente entusiasmo, seguito poi però da tristezza e delusione. Aveva anche notato che quando leggeva invece le vite dei santi accadeva l’opposto.

I sentimenti non sono semplici. Un alcolizzato, ad esempio, potrebbe considerarsi un sedentario, ma in realtà il suo amore per il fatto di rimanere a casa è radicato nel suo desiderio di ubriacarsi senza che nessuno lo giudichi o lo fermi. A volte dobbiamo andare più in profondità per capire perché qualcosa ci attira o ci repelle.

Ignazio scrive molto sull’ansia, o quella che definisce desolazione, con parole assai accurate e pratiche. Se i nostri sentimenti sono turbati e siamo pieni d’ansia, Sant’Ignazio dice che non dovremmo cercare di prendere decisioni importanti, perché non saremo in grado di pensare in modo chiaro. Dobbiamo invece trovare la calma per poter prendere una decisione più obiettiva non dettata dall’ansia.

Agire

I sentimenti sono importanti, ma allo stesso tempo sono solo sentimenti. Rappresentano un’importante fonte di informazione, ma visto che sono temporanei per natura, cambiano facilmente e dipendono dalle nostre condizioni fisiche non dovremmo seguirli ciecamente. La capacità di distinguere i sentimenti costruttivi da quelli negativi fa parte della maturità umana. Se vediamo che un’emozione ci è utile per raggiungere i nostri obiettivi in conformità ai nostri principi, possiamo “cavalcare l’onda” e usare quei sentimenti perché ci aiutino; se i nostri sentimenti ci guidano nella direzione sbagliata dobbiamo invece vincerli, o almeno metterli da parte. Se cerchiamo il motivo per il quale proviamo sentimenti non costruttivi (egoismo, paura…), a volte possiamo identificare problemi più profondi su cui lavorare e che a loro volta ci aiuteranno.

Sant’Ignazio offre consigli interessanti anche sull’incostanza dei nostri sentimenti, insegnandoci a ricordare i momenti di gioia quando siamo stressati e a renderci conto, quando stiamo sperimentando la tranquillità, che un giorno arriverà nuovo stress. Il primo aspetto può sembrare ovvio – nei momenti difficili possiamo ricordare che “anche questo passerà” o che “dopo la pioggia esce sempre il sole” e pensare ai risvolti positivi della nostra situazione.

Il secondo aspetto potrebbe sembrare più il commento di uno stoico senz’anima, ma contiene profonda saggezza. Come non dovremmo annegare nella tristezza, dobbiamo anche essere realistici circa i nostri sentimenti positivi, per essere preparati quando verranno tempi più duri.