Lo guarì nel corpo e nell'anima. Poi, lo incontrò nuovamente in una profetica visione
Aveva un solo obiettivo nella sua vita: seguire alla lettera gli insegnamenti di Gesù Cristo. Questo suo amore per il figlio di Dio fece sì che San Francesco riuscisse ad imitarlo in alcune sue azioni. Come le guarigioni miracolose.
Ne “I Fioretti” (edizioni San Paolo)si racconta che il “poverello” si prendeva spesso cura dei lebbrosi e voleva che anche i suoi Confratelli aiutassero queste persone gravemente malate. I frati offrivano questo servizio sopratutto presso gli ospedali di quel tempo.
Bestemmie e insulti
In un’occasione c’era un lebbroso che si mostrava impaziente e insopportabile proprio in una struttura in cui operava San Francesco insieme ad alcuni frati. Quest’uomo si riteneva che fosse invasato dal demonio. In particolare aggrediva con espressioni molto volgari e violente chiunque provava a fargli assistenza. Non solo: bestemmiava in continuazione Cristo e la Madonna. I frati erano stremati da quei comportamenti e pensarono di abbandonare quell’ammalato. Ma prima di farlo ne vollero parlare con Francesco.
Francesco, informato dal caso, si recò personalmente da quel lebbroso e lo salutò dicendo: “Iddio ti dia pace, fratello mio carissimo”. Rispose il lebbroso, rimbrottando: “E che pace posso io avere da Dio, che m’ha tolto pace e ogni bene, e mi ha fatto tutto fracido e putente?”.
Francesco replicò così: “Abbi pazienza, perché le infermità dei corpi ci sono date da Dio in questo mondo per salute della anima. Ma questo accade quando tali infermità sono portate in pace”. L’infermo, a quel punto, volle sapere di più. E chiese a Francesco come potesse vivere in pace una malattia così grave e fastidiosa, che lo stava affliggendo giorno e notte. E accusò i frati di non servirlo bene.