Se siamo tutti chiamati alla santità, fin dalle sue origini la Chiesa ha segnalato alcuni individui che rispondevano in modo straordinario alla chiamata di Cristo al discepolato.
Questi uomini e donne venivano chiamati santi.
Nella Chiesa delle origini il titolo era applicato dai vescovi locali quasi esclusivamente ai martiri, che avevano sofferto eroicamente per la fede sotto la persecuzione romana. A volte questo titolo veniva esteso a uomini e donne che non erano morti per la fede ma avevano condotto una vita santa degna di essere imitata. Si trattava in genere di vescovi, sacerdoti o religiosi che ebbero un profondo impatto sulla Chiesa.
Per molti secoli individui defunti vennero “canonizzati” solo dal vescovo locale. L’anniversario della loro morte veniva celebrato dalla Chiesa locale, e sulle loro tombe venivano erette delle chiese. La celebrazione della loro santità, ad ogni modo, rimaneva a livello locale, perché un vescovo ha giurisdizione solo su una certa zona geografica.
Nel corso del tempo questa pratica ha portato a dispute e abusi, che potevano essere risolti solo dal Papa. Gli storici credono che sia quanto è accaduto con Sant’Ulrico di Augusta nel 993, il primo esempio di canonizzazione papale.
Dall’altro lato, alcuni storici indicano San Suidberto come primo santo ad essere stato canonizzato da un Papa, nell’804.
Il processo di canonizzazione non sarebbe stato formalizzato fino al 1234, venendo poi ulteriormente rifinito nel 1588, quando venne istituita la Congregazione delle Cause dei Santi.
Ecco qualche informazione su questi due santi, i primi ad essere canonizzati ufficialmente dal leader della Chiesa universale.
Sant’Ulrico di Augusta (893-973)