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La teoria del Big Bang rinominata come riconoscimento di un astronomo cattolico

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John Burger - pubblicato il 31/10/18

Gli astronomi hanno votato a maggioranza per riconoscere a padre George Lemaître il riconoscimento che secondo molti merita

I membri della International Astronomical Union (IAU) hanno votato per raccomandare che il nome di un sacerdote cattolico belga venga aggiunto alla legge astronomica che spiega l’espansione dell’universo, o “Big Bang”.

Usando un sistema di votazione elettronico, la IAU ha approvato una risoluzione per raccomandare di rinominare la “legge di Hubble” “legge di Hubble-Lemaître”.

La legge ha preso il nome dall’astronomo statunitense Edwin Hubble, anche se padre Georges Lemaître, sacerdote e astronomo belga, è stato il primo a scoprire, nel 1927, l’universo in espansione – che suggerisce un “Big Bang”, secondo Science.




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“La legge di Hubble-Lemaître descrive l’effetto in base al quale gli oggetti in un universo in espansione si allontanano l’uno dall’altro con una velocità proporzionale alla loro distanza”, si legge in un comunicato stampa della società internazionale. “Per riconoscere i contributi scientifici dell’astronomo belga Georges Lemaître alla teoria scientifica dell’espansione dell’universo…, la International Astronomical Union (IAU) ha deciso di raccomandare che la legge di Hubble venga rinominata legge di Hubble-Lemaître”.

Padre Lemaître pubblicò le sue idee due anni prima che Hubble descrivesse le sue osservazioni in base alle quali le galassie più lontane dalla Via Lattea si allontanano più velocemente. Il telescopio di Hubble prende il nome dall’astronomo.

La IAU ha affermato che la risoluzione per suggerire di rinominare la legge di Hubble è stata presentata e discussa nella sua Assemblea Generale a Vienna (Austria) ad agosto. La votazione elettronica, aperta a più di 11.000 membri, si è conclusa il 26 ottobre. Oltre 4.000 membri hanno votato, e il 78% si espresso favorevolmente. Science ha spiegato il background:




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“Nel 1927 Lemaître ha calcolato una soluzione alle equazioni della relatività generale di Albert Einstein che indicava come l’universo non potesse essere statico, ma fosse in espansione. Ha sostenuto questa affermazione con una serie limitata di misure previamente pubblicate delle distanze delle galassie e della loro velocità, calcolate in base all’effetto Doppler. Ha tuttavia pubblicato i suoi risultati in francese su una rivista belga poco nota, il che li ha fatti passare ampiamenti inosservati”.

“Nel 1929, Hubble ha pubblicato le proprie osservazioni mostrando un rapporto lineare tra la velocità e la distanza per le galassie che si allontanavano, diventata nota come legge di Hubble. ‘Hubble era sicuramente coinvolto, ma non è stato il primo’, ha affermato l’astronomo Michael Merrifield, dell’Università di Nottingham (Regno Unito). ‘È stato bravo a vendere la sua storia’”.

Helge Kragh, storico della scienza presso il Niels Bohr Institute di Copenhagen, ha sostenuto che le note di background presentate ai membri della IAU erano “storia di cattiva qualità”. Il testo della risoluzione afferma che Hubble e Lemaître si sono incontrati nel 1928 a un’assemblea generale della IAU a Leida (Olanda) – tra la pubblicazione dei loro due lavori – e si sono “scambiati punti di vista” sulla teoria, ha spiegato Science. Kragh sostiene che l’incontro “quasi sicuramente non è avvenuto”.




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Gli storici, però, sanno dai commenti dell’assistente di Hubble che questi tornò assai entusiasmato da Leida, e iniziò a raccogliere più dati, secondo Piero Benvenuti dell’Università di Padova, che ha proposto il cambiamento di nome. “Chi altro potrebbe aver parlato con Hubble di questo problema se non Lemaître?”, ha chiesto Benvenuti, che si è dimesso da segretario generale della IAU ad agosto.

Science ha riferito che la proposta di Benvenuti è stata criticata perché confonderebbe due questioni: l’espansione dell’universo e il rapporto velocità-distanza tra le galassie, noto anche come costante di Hubble. Hubble non ha mai affermato di aver scoperto l’espansione cosmica, ma ha compiuto buona parte del lavoro di osservazione per definire con quale rapidità si espandeva l’universo.

“Se la legge riguarda il rapporto empirico dovrebbe chiamarsi Legge di Hubble”, ha affermato Kragh. “Se invece riguarda l’espansione cosmica, dovrebbe chiamarsi Legge di Lemaître”.

Nel 2006 la IAU ha votato per riclassificare Plutone come pianeta nano.

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