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5 consigli di San Giovanni Paolo II per approfittare al meglio del riposo domenicale

JOHN PAUL II

Arturo Mari

Jean Paul II en privé. Photo inédite.

Catholic Link - pubblicato il 31/10/18

di Kenneth Pierce

Quando ero piccolo, ricordo un’esperienza che forse suona familiare a varie persone (di una certa età): la domenica era molto difficile trovare un negozio aperto. Al giorno d’oggi è tutto diverso, e sembra che il riposo domenicale si diluisca sempre più tra consumismo e attivismo.

Forse ci fa più comodo trovare tutto aperto la domenica – chi non ha avuto la necessità di comprare qualcosa quel giorno? Vivere in questo modo, quasi senza riposo, può però influire a poco a poco su tutta la nostra vita, portandoci a perdere di vista l’essenziale.

Gesù era un sostenitore del riposo. Egli stesso, dopo un arduo periodo di lavoro, si è ritirato a riposare con i suoi discepoli. I primi cristiani capivano l’importanza del riposo, e la domenica – dies Domini, giorno del Signore – è stata preservata fin quando, col passare del tempo, è diventata parte del calendario civile.

San Giovanni Paolo II, in una bella lettera intitolata proprio Dies Domini, ricordava che alternare riposo e lavoro è inscritto nella natura umana. La domenica, poi, non serve solo a non lavorare, né a fare una parentesi nella vita o a “scollegarsi” (ci si può scollegare da se stessi?) Il riposo inteso in questo modo non fa riposare, anzi, col tempo ci frustra o diventa tempo perso.

Il Papa santo segnalava che la domenica è proprio il giorno del Signore, e ha come centro l’Eucaristia. Nella stessa lettera offriva altri suggerimenti per vivere bene la domenica e santificarla. Vediamo quali sono i consigli di un grande santo!

1. Andare a Messa (non dovrebbe servire neanche dirlo!)

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L’Eucaristia è ovviamente il centro della domenica. Non è un’“attività” tra le tante, né dovrebbe essere un obbligo, ma un incontro pieno d’amore con Cristo risorto. Gesù fa nuove tutte le cose, e accogliendolo accogliamo la sua vita che ci rinnova. Il senso del riposo non è forse rinnovarci? Se ci pensiamo, non può esserci autentico rinnovamento se non partendo da Cristo.

2. Pregare un po’ di più

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La domenica è senza dubbio il giorno in cui si può dedicare un po’ più di tempo alla vita spirituale e alla preghiera. La preghiera non è una riflessione teorica, ma un incontro personale con Dio che ci aiuta a concentrarci sull’essenziale e su ciò che dà senso a tutta la nostra vita.

3. Godersi la famiglia

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Spesso la domenica è l’unico giorno in cui si possono pianificare attività in famiglia – con il coniuge, i figli… -, fondamentali per rafforzare i legami e divertirsi. Può essere anche un giorno per far visita ad altri membri della famiglia.

4. Cercare gli amici

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L’amicizia è un aspetto fondamentale della vita di ogni persona. San Giovanni Paolo II suggeerisce di approfittare della domenica per coltivare le amicizie. “Chi trova un amico trova un tesoro”, ci ricorda la Bibbia, e come tutto ciò che è prezioso nella vita l’amicizia va coltivata. Ciò vuol dire tempo e dedizione nei confronti degli amici, perché altrimenti anche l’amicizia più forte marcisce. La vera amicizia fa riposare il cuore e rinnova lo spirito. Dimenticate per un giorno le reti sociali e cercate di incontravi di persona con i vostri amici!

5. Divertirsi

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La vita cristiana non ha motivo di essere noiosa, e la domenica può offrire lo spazio per attività divertenti. È anche un modo di vivere la fiducia in Dio, perché in generale il divertimento non genera guadagni materiali (al contrario!), e quindi divertirsi è un altro modo di dire che confidiamo in Dio, perché per qualche momento smettiamo di pensare al nostro sostentamento.

Una riflessione finale: cos’è che ci dona davvero il riposo? Se ci pensiamo, colleghiamo il riposo a quello che ci rinnova, che ci “ricrea”. È un’altra maniera per dire che quello che ci ricrea ci fa riposare.

Dio ha creato il mondo per amore, e quando ha creato l’essere umano lo ha fatto per sovrabbondanza d’amore. L’amore ci “ricrea”, e lo viviamo nell’esperienza di comunione, di amicizia con Dio e con gli altri. In un certo senso, quello che ci fa riposare di più è sentirci amati e poter amare, e ogni volta che lo facciamo il nostro cuore acquisisce forze nuove per andare avanti.

Qui l’originale.

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