di Gabriel Motoa
Sono state settimane molto difficili. I miei occhi scorrevano per varie ore al giorno su libri e computer, ma per quanto mi sforzassi sentivo che non andavo avanti. Avevo vari problemi in mente e altre situazioni che non potevo risolvere da solo in quel momento, e quindi non mi risultava facile concentrarmi. La data limite per sostenere un esame molto importante si avvicinava, e io ero bloccato e non sapevo come uscire da quella condizione.
Non ero abituato a una situazione del genere. Ho cercato tutte le risorse a mia disposizione, ho parlato con alcuni colleghi che erano passati per situazioni simili, provavo a fare ogni giorno qualcosa di diverso ma non ottenevo risultati migliori. La mia preoccupazione non faceva che aumentare.
Vi è mai successa una cosa del genere? A me è accaduto qualche mese fa, e vorrei condividere questa storia con voi sperando che possa esservi di aiuto se dovete affrontare un esame o qualcosa del genere.
Come tutto ha avuto inizio
Tornando alla storia, mi sono ricordato all’improvviso che da bambino mi costava molto capire la matematica. Sono sempre stato un bravo studente, ma in quinta elementare non riuscivo a fare grandi progressi in quel settore. Mia nonna, la donna più pia che abbia mai conosciuto, mi ha detto un giorno: “Non posso aiutarti perché non capisco quello che stai studiando, ma una volta ho letto che quando San Giovanni Bosco si trovava di fronte a una situazione che non sapeva come risolvere ricorreva a Maria Ausiliatrice e lei lo aiutava sempre a trovare una soluzione. Fai lo stesso, chiedile di aiutarti a presentare la tua intenzione a suo Figlio, e vedrai che riuscirai a capire”.
Quel giorno mia nonna mi ha insegnato questa preghiera che mi sarei ricordato quasi vent’anni dopo:
“Madre amabile della mia vita,
ausilio dei cristiani,
metto nelle tue mani
la grazia di cui ho bisogno. Ave, o Maria…
Tu che conosci i miei dispiaceri,
perché li affido tutti a te,
dona la pace a chi è turbato
e allevia il mio cuore. Ave, o Maria…
E anche se non merito il tuo amore,
non ricorrerò a Te invano,
perché sei Madre di Dio
e Ausilio dei Cristiani. Ave, o Maria…
Ricordati, o Madre Santa,
che non si è mai sentito dire
che qualcuno ti abbia implorato
senza ricevere il tuo aiuto. Ave, o Maria…
Per questo, con fede e fiducia,
umile e pentito,
pieno di amore e speranza,
ti chiedo questo favore (si presenta l’intenzione)”.
Ho chiesto a Maria Ausiliatrice di aiutarmi a offrire il mio tempo di studio a Gesù, di modo da poter ottenere le conoscenze necessarie a sostenere l’esame nelle settimane successive e poterle usare per aiutare altri in futuro, ma soprattutto perché il risultato di quella prova fosse per la Gloria di Dio.
Ho iniziato a recitarla ogni sera dopo il mio momento di preghiera e l’ho inviata alla mia famiglia e ad alcuni amici perché la recitassero anche loro presentando quell’intenzione. La risposta non si è fatta attendere: nelle settimane successive ho potuto vedere che i miei risultati miglioravano progressivamente, mi concentravo meno sulle situazioni che non riuscivo a risolvere e mi sentivo meno stanco, anche se studiavo molte ore. Grazie a Dio oggi ho saputo di aver superato l’esame, e vorrei condividere con voi alcune cose che ho imparato.
1. Dio è in grado di trasformare qualsiasi situazione in un’opportunità per crescere in fiducia e gratitudine
Indipendentemente da quale sia il problema o la difficoltà che avete in questo momento, vi esorto ad avvicinarvi con fiducia a Dio e a dirgli umilmente ciò che provate e quello che sperate. Vi esorto anche a invitare la Vergine Maria a pregare per voi e per la vostra intenzione. Questa esperienza mi ha ricordato che la prima cosa che devo fare al momento di affrontare situazioni che mi sfuggono dalle mani è affidarle a Dio, che sa sempre cos’è meglio per me e desidera solo questo.
Non possiamo controllare tutto ciò che accade nella nostra vita, ma ci sono momenti in cui ci viene chiesto di confidare in Dio e nella Sua volontà. Ciò non vuol dire che dobbiamo smettere di lavorare con disciplina per quello a cui aneliamo, ma che questo lavoro può avere un senso ancor più grande quando lo offriamo a Dio con amore e lo sottomettiamo alla Sua perfetta volontà.
Confidare in Dio non significa mettere da parte la nostra responsabilità nelle cose che ci accadono o nella nostra vita. Confidare significa continuare a camminare anche quando la vita è incerta, con la convinzione che Dio abbia per noi il progetto migliore e che ci inviti a realizzare ogni cosa, per quanto possa sembrare piccola, nel miglior modo possibile.
2. Non c’è preghiera migliore di quella di una madre per i suoi figli, soprattutto se è la preghiera della Santissima Vergine Maria
Se avete ancora dei dubbi, rileggete il racconto del primo miracolo di Gesù (Giovanni 2, 1-12). È stata la Vergine Maria a dire a quelli che in quel momento erano disperati “Fate quello che vi dirà”. Come a volte ci avviciniamo ai nostri amici o familiari e chiediamo loro di aiutarci a pregare per qualche intenzione particolare, possiamo accostarci alla Vergine Maria e chiederle di intercedere per noi presso Gesù.
Dobbiamo sempre ricordare che è Dio a compiere l’opera. La Vergine Maria non ha mai cercato il protagonismo, al contrario, ci porta sempre a guardare a Gesù.
A qualche settimana dall’esame continuo a recitare questa preghiera e rendo grazie a Gesù per il grande dono che ci ha dato nella devozione alla sua Santissima Madre.