Predicare in coppia in tutto il mondo. San Francesco d’Assisi aveva dato queste disposizione ai suoi Confratelli. E lui stesso si mise a capo di questa “spedizione”. Partì insieme a frate Masseo alla volta della Francia per iniziare una opera di evangelizzazione.
Il messaggio
Durante questo viaggio, nel 1217, avvenne un fatto straordinario, narrato ne “I Fioretti” (edizioni San Paolo). Francesco e Masseo si diressero verso una chiesa che incontrarono sul loro cammino. I due si misero in orazione. Francesco era molto concentrato, e aveva il volto irradiato dallo Spirito Santo.
A quel punto Francesco disse al compagno di pregare per San Pietro e San Paolo, affinché insegnassero ai due frati il «tesoro smisurato della santissima povertà». Quel tesoro che «noi, uomini vili, non siamo degni di possedere»; quella «virtù celestiale per la quale tutte le cose e transitorie e terreno si calcano».
La povertà, secondo Francesco, è la virtù attraverso la quale si entra in contatto e si dialoga con gli angeli. Ed è quella stessa virtù che accompagnò Cristo sulla croce, «con Cristo fu seppellita, con Cristo resuscitò, con Cristo salì al cielo».
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Il “tesoro della santissima povertà”
Ecco perché è importante pregare, osservava Francesco, gli apostoli di Gesù che hanno sposato in pieno questa grazia. Francesco e Masseo giunsero a Roma durante questo lunghissimo pellegrinaggio, che poi doveva virare verso nord e uscire fuori dai confini nazionali. Si recarono così alla Chiesa di San Pietro e iniziarono a pregare intensamente i due apostoli.
Improvvisamente Pietro e Paolo apparvero a Francesco e gli dissero che siccome lui voleva imitare Cristo e i suoi Apostoli, «il nostro Signore Gesù Cristo ci manda a te ad annunziarti che la tua orazione è esaudita», e Dio concede al “poverello” e ad i suoi «seguaci», «il tesoro della santissima povertà».
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