Negli anni Sessanta, il canadese Herbert Marshall McLuhan, che ha scelto di farsi conoscere con il suo secondo nome per distinguersi dal padre Herbert, è stato un commentatore e ospite frequente di programmi radiofonici e televisivi, nonché autore di best-seller.
Nato un una famiglia cristiana, negli anni degli studi universitari lottò con l’agnosticismo. Dopo essersi laureato presso l’Università del Manitoba, si recò in Inghilterra per conseguire un dottorato a Cambridge. Fu in quel periodo che lesse gli scritti dei Padri della Chiesa e dei pensatori medievali, che influenzarono la sua conversione al cattolicesimo. Grande incidenza ebbe soprattutto G.K. Chesterton, al punto che arrivò a dire: “Se non avessi incontrato Chesterton sarei rimasto agnostico ancora per molti anni”.
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McLuhan divenne un cattolico impegnato: andava a Messa quasi tutti i giorni, recitava il Rosario e pensava che un senso del divino potesse portare a una migliore comprensione della realtà mondana.
Accusato di retorica e di dare troppa enfasi all’importanza della tecnologia, non si fece abbattere, perché sentiva di avere la migliore delle alleate: la Vergine Maria.
Una persona a lui vicina, ricorda ChurchPOP, ha affermato che McLuhan “vi ha alluso una volta di passaggio, quasi con timore, con un tono in cui chiedeva di non ridere di lui. Non ha detto: ‘Lo so perché me l’ha detto la Beata Vergine Maria’, ma era chiaro da ciò che diceva che le stava interrogando sulle sue idee, e uno dei motivi per i quali era così sicuro su certe cose era che la Vergine aveva attestato la sua comprensione di queste”.
Non sappiamo se McLuhan abbia ricevuto un aiuto soprannaturale nella sua ricerca intellettuale, ma è certo che la sua devozione alla Vergine getta una luce nella vita spirituale e accademica di uno dei pensatori più influenti del XX secolo.