La loro prospettiva può aiutare altre coppie a sostenersi nel loro dolore condiviso
Ogni volta che si parla di aborto ci si concentra sulla madre. Era più vicina al bambino di chiunque altro, e quello che ha passato è stato spesso traumatico. Allo stesso tempo, non si possono e non si devono dimenticare i padri. Anche loro hanno perso un figlio, e hanno tutto il diritto di soffrire.
I padri con cui ho parlato erano riluttanti ad attirare troppo l’attenzione su se stessi. Continuavano a rimandarmi alle mogli, dicendo “Mia moglie l’ha vissuta molto peggio”. La sofferenza, però, non è una di quelle cose che si devono mai paragonare, e quando si parla di un dolore così personale c’è spazio per la voce di chiunque.
Ecco le esperienze di quattro padri con cui ho parlato – Jeremy, Stephen, Josh e Chris. Spero che il loro punto di vista possa aiutare altre coppie a camminare insieme nel loro dolore condiviso.
Leggi anche:
9 film che mi hanno aiutato a risvegliare il mio istinto paterno
L’impotenza di un padre
“Mia moglie ed io abbiamo perso un figlio due anni fa”, mi ha detto Jeremy. “Mi sono sentito impotente. Ho il compito di proteggere mia moglie e non c’era assolutamente niente che potessi fare”.
Stephen ricorda il giorno “in cui mia moglie ha agonizzato per tutto il tempo in bagno mentre io aspettavo fuori”. Per lui la paura non è una realtà estranea: “Ero nell’Esercito e mi è stato insegnato a gestire paura, panico, ogni emozione che possa offuscare la mente”. Questo, però, non ha reso quel giorno meno lacerante: “Sapevo che stava soffrendo e non potevo fare niente per aiutarla”.
“La cosa più difficile al mondo”, ha affermato Josh, “è vedere il cuore di tua moglie che si spezza e non poter far nulla”.
Chiunque abbia perso un figlio prova un senso soffocante di impotenza. Si vorrebbe avere il controllo della situazione ma è impossibile. Un padre sente quell’impotenza in modo unico, per via dell’amore che nutre non solo per il figlio, ma anche per la moglie.