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Spiritualità
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Conoscete le parole pronunciate da Gesù per rinnovare la devozione al suo Sacro Cuore?

ST MARGARET MARY ALACOQUE,SACRED HEART

Fr Lawrence Lew, O.P. | CC BY-NC-ND 2.0

Silas Henderson - pubblicato il 16/10/18

Viviamo in un mondo affamato d'amore, e quindi non stupisce che Egli abbia rivelato questo messaggio

Il 27 dicembre 1673, una suora del Monastero della Visitazione di Paray-le-Monial (Francia) ricevette la grazia di sperimentare il Divino in un modo che lasciò un segno indelebile nella sua spiritualità. Anni dopo, ricordando quella visione, scrisse: “Il Signore mi disse: ‘Il mio divin Cuore è tanto appassionato d’amore per gli uomini e per te in particolare, che, non potendo più contenere in sé stesso le fiamme del suo ardente Amore, sente il bisogno di diffonderle per mezzo tuo e di manifestarsi agli uomini per arricchirli dei preziosi tesori che ti scoprirò e che contengono le grazie santificanti’”.

Questo Amore Divino riguarda la devozione al Sacro Cuore di Gesù, ed è a questa verità che Santa Margherita Maria Alacoque ha dedicato la sua vita.

Nata a Janots, in Francia, 26 anni prima di quella visione, Margherita Alacoque era figlia di un notaio che morì quando lei aveva appena nove anni (aggiunse il nome “Maria” a quello di Battesimo all’epoca della Cresima). Le fonti dicono che veniva maltrattata dalla famiglia dello zio che si prese cura di lei. Era anche afflitta da una malattia reumatica, che la lasciò allettata per quasi sei anni. Dopo essersi ripresa le venne suggerito di sposarsi, ma alla fine decise di aderire alla vita religiosa. Nel 1671 entrò nell’Ordine della Visitazione, fondato da San Francesco di Sales e Santa Giovanna di Chantal appena 60 anni prima.


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Anche se era nota per la sua maturità spirituale, la vita religiosa era difficile per lei, e in una biografia si legge che “era lenta e maldestra, e forse piuttosto distratta; infastidiva l’infermiera quando lavorava come sua assistente e di conseguenza veniva trattata con disprezzo e ridicolizzata”.

Quando ricevette la serie di visioni del Sacro Cuore di Gesù, capì che veniva chiamata a diffondere il messaggio che le era stato affidato: che i cristiani dovevano compiere riparazioni per la freddezza che ostentavano nonostante l’amore che il Signore aveva mostrato loro e che doveva essere reso a Gesù un onore speciale con momenti di preghiera ogni giovedì e il primo venerdì di ogni mese.

Quando iniziò a diffondere le indicazioni che aveva ricevuto incontrò forti resistenze. Anche se le sue rivelazioni vennero condannate come allucinazioni dai primi teologi che le valutarono, alla fine trovò il sostegno del suo direttore spirituale, il sacerdote gesuita San Claudio de la Colombière. La sua esperienza venne ulteriormente complicata dalle tentazioni alla disperazione, alla vanità e all’autoindulgenza.

Alla fine Margherita Maria fu scagionata e le vennero affidate più responsibilità nella sua comunità, venendo anche nominata assistente della superiora e maestra delle novizie. Gli scritti di San Claudio e di San Giovanni Eudes, l’opera dei gesuiti e l’introduzione della festa del Sacro Cuore aiutarono a portare a compimento la missione della santa.


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Durante il suo secondo mandato come assistente della superiora si ammalò. Poco prima di morire, il 17 ottobre 1690 a 43 anni, le sue ultime parole furono: “Non ho nulla se non Dio e perdermi nel Cuore di Gesù”. Morì mentre riceveva l’unzione degli infermi.

Se non fosse stato per le sue visioni, ben poco nella vita di Santa Margherita Maria l’avrebbe distinta dagli altri membri della sua comunità, e se la celebriamo per le visioni e per aver promosso la devozione al Sacro Cuore di Gesù – che esisteva già da quasi 600 anni ma a cui diede nuova vita e una dimensione più ampia –, il segreto della sua santità si ritrova nella fede umile e solida che la caratterizzava. Sono stati infatti il coraggio e la fedeltà a permetterle di rimanere salda nella sua convinzione di aver ricevuto una missione speciale, anche quando le persone a lei più vicine rifiutavano di credere a lei o alle sue visioni.

Come altri santi, Margherita Maria era ben consapevole del dono che aveva ricevuto – il dono dell’amore di Dio e lo spirito di adozione –, e come loro lo accolse con uno spirito di gratitudine che le permise di trasmetterlo agli altri, fino ad arrivare a noi.

Viviamo in un contesto in cui troppe persone non si sono mai sentite dire che sono amate. Più che sentirlo, però, devono ricevere delle dimostrazioni. In questo mondo affamato d’amore, Santa Margherita Maria ci ricorda il potere della fede e dell’amore di effettuare cambiamenti che vanno ben oltre ciò che potremmo ritenere possibile.

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