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Hai già dato tutto a Dio? Rinnova la tua offerta

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padre Carlos Padilla - pubblicato il 15/10/18

Ripeti in continuazione il tuo “Sì”, Egli farà il resto

Il mio cuore torna a infiammarsi sentendo Pietro e Gesù: “Pietro allora gli disse: ‘Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito’. Gesù gli rispose: ‘In verità vi dico: non c’è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi a causa mia e a causa del vangelo, che non riceva già al presente cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e nel futuro la vita eterna’”.

Ho lasciato tutto per seguirlo. Oggi voglio rinnovare la mia promessa di fedeltà. Il tempo finisce per indebolirmi. Abbasso le richieste e mi adeguo. Ho lasciato tutto e me ne dimentico.

Salvarmi non è impossibile per Dio. Egli rende possibile l’impossibile. Cambia il mio cuore e lo rende magnanimo, libero, povero. In grado di dare tutto senza paura di perdere.

Sono così egoista… Custodisco il “No” come risposta nella mia anima di fronte a tutto ciò che può rappresentare una richiesta. Voglio riaffermare la mia lealtà agli ideali per i quali ho optato un giorno. Sono veri.

Dice lo psichiatra Enrique Rojas: “Quando sei giovane sei pieno di possibilità, ma quando sei adulto sei pieno di realtà. La felicità consiste nella speranza”.

Ho bisogno di rinnovarmi nella speranza. Dico di sì. Mi rallegro di quello che sono e di ciò che ho fatto. Vedo quello che è il mondo.

Guardo con pace la mia Chiesa. Soffro per il male e mi indigno per il peccato altrui. Con il mio sono più indulgente.

Voglio che la Chiesa si rinnovi mentre resto tranquillo senza far nulla. Come se non volessi essere cambiato. Forse come quel giovane ricco temo di perdere quello che ho.

Oggi opto per Gesù, per seguire i suoi passi, per essere testimone della sua misericordia. Opto per lasciare tutto nelle mani di Maria. Per essere più di Dio in mezzo agli uomini. Desidero vivere come vivono i santi.

Commenta padre Josef Kentenich: “Loro sono i grandi artisti della vita. Più sono difficili i tempi e i compiti che ci impongono, con più serietà e fervore i santi della vita quotidiana si impegnano per dare una base forte e solida alla loro vita e alla loro attività, per avere un profondo legame con Dio” [1].

Il santo della vita quotidiana è quello che porta Dio con sé e vive in libertà la sua appartenenza. Segue Gesù con allegria. Non vive con paura, né ripiegato sul suo egoismo.

Ha già dato tutto. Teme solo di dimenticare le sue promesse. Per questo le rinnova ogni giorno dentro di sé. Pronuncia il suo sì. Quello che ha già detto. Lo ripete in continuazione davanti a Dio.

[1] Kentenich Reader Tomo 2: Studiare il Fondatore, Peter Locher, Jonathan Niehaus

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