Esiste una confusione storica e persistente in numerosi milieux e nei cuori tra annuncio dell’evangelo e proselitismo. È partendo da questa constatazione che l’arcivescovo Giovanni Pietro Dal Toso, recentemente nominato presidente delle Pontificie Opere Missionarie da Papa Francesco, è tornato sul senso dell’evangelizzazione in occasione del Congrès Mission che si è svolto a Parigi dal 29 al 30 settembre.
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Evangelizzare, ha dichiarato, significa
dare all’uomo l’esperienza del Dio che l’ama al fine che quest’uomo, questa donna, apprenda ad amare in pienezza. È anzitutto per amore di quest’uomo e di questa donna che siamo chiamati a evangelizzare.
Non si tratta di
difendere un’ideologia o di vendere un prodotto – tanto Papa Francesco quanto Papa Benedetto direbbero che non si tratta di proselitismo – si tratta di salvare l’uomo insegnandogli il cammino dell’amore così come Cristo l’ha mostrato per mezzo della sua parola e della sua vita.
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Se si torna all’origine della parola “evangelizzare”, essa significa «portare l’Evangelo, la buona notizia che è Cristo». L’arcivescovo ha correttamente ricordato:
Lasciando questo mondo, egli ha incaricato gli apostoli esattamente di questo compito: «Andate e annunciate l’Evangelo a tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo».
Dio ha voluto la Chiesa perché essa manifesti all’uomo, e anche all’uomo di oggi, che Dio vuole salvarlo. Ecco perché la Chiesa non esiste se non per evangelizzare.
Attenzione,
non è che la missione esista perché si dà una Chiesa. È a causa della missione che la Chiesa è stata istituita. La Chiesa non può privare gli uomini della Buona Notizia che essi sono amati da Dio e salvati da lui.
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«È grazie alla missione che la Chiesa resta vivente»
La Chiesa non è stata fondata come “conforto” dei cristiani, ma per annunciare l’Evangelo a tutti gli uomini. «Se essa cessasse di farlo, non sarebbe più la Chiesa quale Cristo l’ha voluta», ha avvertito l’arcivescovo Giovanni Pietro Dal Toso.
È grazie alla missione che la Chiesa resta vivente. San Giovanni Paolo II ha scritto che la missione testimonia della maturità della fede. Lì dove la fede è vivente, anche la missione è vivente. Nel medesimo senso, Papa Francesco ha affermato che la missione è il paradigma di ogni azione della Chiesa.
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Poiché verso la missione è coinvolta la responsabilità di tutta la Chiesa, Papa Francesco ha voluto un mese missionario straordinario, che sarà celebrato nell’ottobre 2019. Il tema scelto: «Battezzati e inviati. La Chiesa di Cristo in missione nel mondo». L’arcivescovo Giovanni Pietro Dal Toso ha affermato:
Sarà l’occasione per risvegliare la cura missionaria il cui bisogno oggi è estremo, e di cui anche questo congresso è testimonianza. Vogliate pensare concretamente a come potreste valorizzare questo mese missionario straordinario, con delle iniziative di preghiera, di missione, di carità.
[traduzione dal francese a cura di Giovanni Marcotullio]