Per prima cosa goditi la gravidanza e il parto, un parto disturbato può disturbare l’allattamentoC’è chi ancora vede il latte materno e il latte in polvere sullo stesso piano. Ora, a rischio di fare arrabbiare qualche lettore, diciamolo: questa è una grandissima castronata.
Innumerevoli autorevoli studi hanno dimostrato la superiorità del latte materno sul latte in polvere.
E scusate, chi si sorprende? Una è la cosa vera, l’altra è il surrogato.
Vi tagliereste apposta le gambe per andare in giro con delle protesi? Non credo.
Questo vuol dire che non rispettate quelli (pochi) che hanno bisogno delle protesi?
O che non siete grate per conto del genere umano agli ingegneri che hanno inventato quei fantastici marchingegni?
Il latte in polvere è una meravigliosa, utilissima protesi. È bellissimo sapere che nel caso (solitamente improbabile) in cui ce ne sia bisogno, il surrogato del latte materno sia disponibile per tutti i bambini, e ad un prezzo ragionevole. Ma per quasi tutte noi in realtà non ci sarà bisogno. Quasi tutte potranno offrire al loro bambino quello che il bambino è nato per ricevere: il latte di sua madre.
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Le cose da fare per facilitare l’allattamento sono quattro e sono piacevoli:
1. Godersi la gravidanza.
Abbiamo nove mesi per imparare a rallentare e ad ascoltare il nostro corpo. Dopo decenni in cui abbiamo dovuto alzarci quando volevamo dormire, prestare attenzione quando volevano fantasticare, rimanere sedute quando volevano correre, è finalmente giunto il momento di concederci il lusso di seguire il ritmo del nostro corpo. Abbiamo la scusa perfetta (perché noi donne abbiamo spesso bisogno di una scusa, a quanto pare): lo facciamo per il nostro bambino.
Non vuol dire (solo) stravaccarsi sul divano appena rientriamo dal lavoro e non muoverci più. Ci saranno momenti per passeggiare e nuotare, per respirare a pieni polmoni, per danzare assieme al nostro bambino.
L’importante è fare tutto questo quando ne abbiamo voglia, quando il corpo ci dice che è ora di farlo. Ovviamente tutto questo va inteso nei limiti del possibile (per motivi diversi sia durante la prima gravidanza che durante le successive. Ne riparleremo)… Diciamo che l’ascoltarsi sale nella hit parade delle priorità.
Questo ci permetterà non solo di avere un corpo il più possibile riposato, rilassato e forte, ma avremo anche imparato ad ascoltare i suoi segnali. Ci sarà molto utile quando sarà ora di armonizzare i nostri bisogni con quelli del nostro piccolo.
2. Godersi il parto.
Il parto non è una passeggiata. È più simile a una scalata del Monte Bianco. Ed è programmato in natura per essere un’esperienza meravigliosa. Godiamoci il silenzio, godiamoci il respiro, godiamoci le pause e godiamoci gli sforzi, godiamoci i compagni di strada, godiamoci il ruolo di co-protagoniste (noi e il nostro bambino), godiamoci il brivido, godiamoci la delicatezza e la forza, godiamoci la magia. Ubriachiamoci di endorfine e di ossitocina. Gli stessi ormoni che regolano il concepimento del bambino ne regolano la nascita e il nutrimento. Un parto disturbato disturba l’allattamento e fare in modo che sia un buon parto non è solo più piacevole per noi, è anche molto utile da un punto di vista pratico.
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3. Condividere con il proprio partner.
Il singolo fattore capace di predire al meglio il successo nell’allattamento è il supporto del partner. In tema di allattamento è particolarmente facile aiutarlo ad aiutarci: studi, numeri e statistiche non mancano. Diciamogli che i bambini allattati, in media:
– hanno meno problemi digestivi quindi piangono meno
– hanno più anticorpi quindi si ammalano meno
– regolarizzano le loro funzioni vitali (respirazione, battito cardiaco ecc) più velocemente e efficacemente, quindi stanno meglio
– sviluppano al meglio il loro potenziale motorio e cognitivo
– godono di un attaccamento più sicuro, quindi sono più sereni ed esplorano il mondo con più facilità.
E aggiungiamo che le mamme che allattano sono meno minacciate da
– depressione post partum
– cancro al seno.
Un uomo che capisce cosa facciamo quando allattiamo capirà che fisicamente è una grande fatica, ci supporterà con dolcezza (magari anche ricordandosi di portarci un bicchiere d’acqua ogni volta che allattiamo) e non permetterà a nessuno di vederci come delle fissate.
4. Formale cortesia con amici e parenti che parlano di bilancia e orari fissi.
Ognuno ha fatto il meglio che ha potuto con quello che aveva e che sapeva.
Non serve a nessuno dimostrare alla nostra vecchia zia che le cose che ha fatto a suo tempo (doppia pesata, poppate a orari fissi con l’orologio in mano e affini) non sono più considerate un’opzione intelligente. Però non serve né a noi né al nostro bambino che lei ci faccia venire il dubbio (o peggio cerchi di convincerci) di fare altrettanto.
Come al parto, molti dei problemi che mamme sane e bimbi sani si trovano ad affrontare poi con l’allattamento dipende da inutili interferenze.
Con un corpo forte e soprattutto rilassato, gli ormoni giusti al momento giusto, un partner che fa il tifo per noi e le interferenze silenziate, è ragionevole aspettarsi un allattamento sereno. E non facciamoci prendere dal panico se per caso c’è un problema: gli ingegneri alimentari ci hanno costruito un’ottima rete di sicurezza.
PS: la lista dei “disclaimers” sarebbe lunghissima. Li riassumiamo tutti dicendo che il nostro scopo non è quello di giudicare le mamme che hanno fatto l’una o l’altra scelta. Il nostro scopo è semplicemente quello di fornire informazioni alle future mamme perché possano arrivare alla maternità il più preparate possibile.
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