Il Pontefice firma un libro-intervista sull'Ave Maria e ricorda che “Maria non può essere la mamma dei corrotti, perché i corrotti vendono la mamma”
C’è un peccato “che piace tanto a Satana”: il peccato dell’élite. “L’élite non sa cosa significa vivere nel popolo e quando parlo di élite non intendo una classe sociale: parlo di un atteggiamento dell’anima”, si legge nell’ultimo libro che Papa Francesco ha dedicato all’Ave Maria (Rizzoli), presentato l’8 ottobre a Roma.
Ecco le immagini della presentazione del testo:
Nel libro, il Papa denuncia il peccato dell’élite nella Chiesa e al di fuori di essa e attacca i corrotti che non amano la Vergine, capaci di “vendere la mamma” con una scelta “satanica”, e ammette di essere “un peccatore”.
Francesco porta quindi a esempio Maria, madre di Gesù, una “ragazza normale”, sempre al servizio, anche di suo Figlio, che ha sofferto per Lui e ha condotto una vita casta accanto allo sposo Giuseppe. Maria rappresenta anche il popolo di Dio. Francesco parla di una Chiesa che è popolo, popolo di Dio appunto, e ricorda Giovanni Paolo I, che sottolineava come Dio sia padre e madre (Isaia 49, 15).
Al diavolo piacciono le élites
“La normalità è vivere nel popolo e come il popolo. È anormale vivere senza radici in un popolo, senza collegamento con un popolo storico. In quelle condizioni nasce un peccato che piace tanto a Satana, il nostro nemico: il peccato dell’élite. L’élite non sa cosa significa vivere nel popolo e quando parlo di élite non intendo una classe sociale: parlo di un atteggiamento dell’anima. Si può appartenere a una Chiesa di élite. Però, come dice il Concilio nella Lumen gentium, la Chiesa è il santo popolo fedele di Dio. La Chiesa è popolo, il popolo di Dio. E al diavolo piacciono le élite”, ha scritto il Papa. Il prologo del testo è stato anticipato oggi dal Corriere della Sera.