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Quando un amore si raffredda e iniziano i malintesi

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Orfa Astorga - pubblicato il 09/10/18

Di fronte al doversi guadagnare da vivere e all'educazione dei figli, gli sposi possono trascurare il loro rapporto affettivo...

Sono un consulente di impresa, e uso spesso il termine “sinergia”, che fa riferimento alla capacità di lavorare in squadra da parte di due o più persone per trovare una soluzione migliore di quella che si raggiungerebbe per conto proprio. Non è il tuo modo o il mio, ma uno migliore, più elevato.

“Com’è andata?”, chiede in genere mia moglie quando torno da una delle mie “conferenze magistrali”. “Magnifico! Ho seguito i tuoi suggerimenti e mi hanno quasi portato sulle spalle!”, le rispondo entusiasta. E lei sorride.

Qualche tempo fa non era così. Quando mi vantavo delle mie capacità di esperto di comunicazione, mia moglie mi guardava con l’espressione di chi sta analizzando il profilo di un rospo. Aveva le sue ragioni.

Mi si sarebbe potuto benissimo applicare il detto “Luce in strada e oscurità in casa”, perché io, un “esperto”, non le stavo comunicando il mio affetto.

Ho iniziato a preoccuparmi quando un giorno in un luogo pubblico volevo prenderle la mano e lei l’ha ritirata discretamente. Poi ha iniziato ad arrabbiarsi quando le raccontavo un aneddoto, a reclamare per il tempo trascorso a lavoro o con i miei amici, e spesso a esprimere gelosia senza alcun motivo. Almeno così pensavo, perché le ero fedele, ero responsabile e un gran lavoratore.

E siamo arrivati a un raffreddamento tale nel nostro rapporto che lei ha reagito riversando tutto il suo amore sui figli. A me non è rimasto altro che rifugiarmi nel lavoro e nell’alcool.

Per fortuna abbiamo ricominciato.

Per evitare di ricadere in quello che ritenevo fosse il problema, ho preteso di attaccarlo facendo un’analisi della qualità del mio amore, con un formato che ho tirato fuori dalla manica, simile a quello che uso per fare la diagnosi del clima organizzativo nelle imprese.

Le domande per le quali ero sicuro di ottenere un dieci erano quattro:

  • Rispetto tutte le responsabilità come persona che provvede in modo principale a tutto ciò che è materialmente necessario alla famiglia? Risposta: Sì.
  • Sono coinvolto in modo soddisfacente nei compiti domestici? Risposta: Sì.
  • Sono totalmente coinvolto nell’educazione dei figli? Risposta: Sì.
  • Sai che ti amo? Risposta: Sì, ma non lo sento.

Sapeva di essere amata, ma non lo sentiva. Ecco di nuovo i campanelli di allarme. Cosa stava succedendo?

Un brutto giorno le ho detto che non si curava più come prima. Non lo avessi mai detto! È scoppiata in un “Dimmi e ti dirò” che mi ha spaventato.

Le ho chiesto allora di cercare aiuto professionale insieme, e lì è emerso che avevamo problemi di incomprensione, aggravati da una cattiva comunicazione che mia moglie ha confuso con la mancanza d’amore, perdendo la fiducia.

Non è stato facile recuperarla, perché è servita grande umiltà per riconoscere certi errori:

  • Adottavamo un atteggiamento critico di fronte al minimo conflitto.
  • Spesso ci aggiungevamo un’emotività inutile e dannosa.
  • Non sapevamo correggerci con delicatezza e finivamo per reprimere pensieri e sentimenti.
  • Passata la tempesta, dopo l’arrabbiatura seguiva l’arduo compito di calmarci, dopo esserci offesi ancora una volta, cosa che scavava sempre più a fondo, tanto che tardavamo sempre più a riconciliarci.
  • Per tutto questo, non conciliavamo i nostri punti di vista di fronte a situazioni o problemi che richiedevano il nostro aiuto reciproco, in base alle capacità naturali.
  • Per questo stavamo intaccando e trascurando uno dei nobili fini del matrimonio: la complementarietà e l’aiuto reciproco.

L’aspetto più grave?

Pensavo che fosse sufficiente che mia moglie si sentisse amata, perché nella mia psicologia maschile non capivo che per le mie incomprensioni le stavo facendo pensare e sentire che non mi piaceva più, che non risvegliava più emozioni in me e che avevo iniziato a smettere di amarla.

Fortunatamente stiamo ricominciando sulla strada giusta, mettendo al centro di tutto il valore del nostro rapporto affettivo e vegliando per tener viva la fiducia nel nostro amore.

Amo profondamente mia moglie, e sono consapevole del fatto di doverla aiutare a mantenere un atteggiamento positivo nei confronti di se stessa, sicura di meritare di essere amata. Sono certo che anche lei desidera lo stesso per me.

Si possono distinguere tre tipi di amore umano:

  1. Piacersi: fa appello all’aspetto corporeo
  2. Voler bene: qualcosa di più emotivo, affettivo, proprio del cuore
  3. Amare: relativo alla sfera più spirituale dell’uomo (l’anima)

L’ideale sarebbe che gli sposi si piacessero, si volessero bene a livello affettivo e curassero il loro amore personale.

Al contrario, si possono trovare questi tre tipi di egoismo:

  1. Fisico: “accaparramento” sessuale
  2. Affettivo: affanno di possesso
  3. Spirituale: orgoglio.

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