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Sei libero di rischiare tutto per Gesù?

SALTO, RAGAZZO, MONTAGNA

Blake Cheek | Unsplash

don Luigi Maria Epicoco - pubblicato il 03/10/18

La fede non è una rassicurazione per avere una vita serena, ma la spinta necessaria a mettersi sul cammino proposto dal Padre

In quel tempo, mentre andavano per la strada, un tale disse a Gesù: «Ti seguirò dovunque tu vada».
Gesù gli rispose: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo».
A un altro disse: «Seguimi». E costui rispose: «Signore, concedimi di andare a seppellire prima mio padre».
Gesù replicò: «Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu và e annunzia il regno di Dio».
Un altro disse: «Ti seguirò, Signore, ma prima lascia che io mi congedi da quelli di casa».
Ma Gesù gli rispose: «Nessuno che ha messo mano all’aratro e poi si volge indietro, è adatto per il regno di Dio». (Lc 9,57-62)

“In quel tempo, mentre camminavano per la strada, un tale disse a Gesù: «Ti seguirò dovunque tu vada». E Gesù gli rispose: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo»”. È inutile, non possiamo pensare che Gesù sia la rassicurazione necessaria per passare una vita serena. Anzi Egli al contrario è la spinta necessaria a rischiare un viaggio, a mettersi in cammino, a mettersi in balia degli eventi, delle cose, delle scelte. Gesù non rassicura mai, al massimo incoraggia. “A un altro disse: «Seguimi». E costui rispose: «Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre». Gli replicò: «Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu invece va’ e annuncia il regno di Dio»”.

Si, perché delle volte ci muoviamo solo tra compromessi con cadaveri, cioè con cose che non ci portano nessuna vita e sono solo il temporeggiare di chi non vuole mai prendere delle decisioni. “Un altro disse: «Ti seguirò, Signore; prima però lascia che io mi congedi da quelli di casa mia». Ma Gesù gli rispose: «Nessuno che mette mano all’aratro e poi si volge indietro è adatto per il regno di Dio»”. E poi ci sono quelli che mettono le condizioni, ma non si accorgono che se nella ricetta di una torta togli o cambi un ingrediente, solitamente il risultato è una torta immangiabile. La radicalità non è eroismo, è furbizia nel non rovinare le cose. La lezione di questo vangelo è immensa. Tutte quelle volte che siamo noi a prendere iniziativa per seguirLo lo facciamo mossi da un’idea che molto spesso è troppo stretta per poterci fare entrare realmente Dio. Allo stesso modo però quando è Dio a prendere l’iniziativa cerchiamo costantemente di temporeggiare, di accaparrare scuse ma solo per il fatto che abbiamo paura che tutto sia così vero da non averne più il reale controllo. Ma la domanda vera è: si è liberi quando si ha tutto sotto controllo o quando si decide di rischiare per qualcosa in cui realmente si crede? Dio ha bisogno di questa decisione. 

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