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Il Sinodo sui giovani va avanti nonostante il “fallimento” di alcuni sacerdoti pederasti

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Antoine Mekary | ALETEIA | I.Media

Ary Waldir Ramos Díaz - pubblicato il 02/10/18

Dal Vaticano, il cardinal Baldisseri mitiga le polemiche per la dichiarazione dell'arcivescovo statunitense che chiedeva al Papa di cancellare il Sinodo e conferma la partecipazione storica di due vescovi cinesi

“I giovani sono molto più intelligenti e aperti, al bene e al male, capiranno e capiscono: certo che gli scandali che sono avvenuti nella Chiesa in questo tempo colpiscono la mente e il cuore e l’immaginario, ma credo che sono aperti a capire la fragilità umana, loro stessi cadono e si alzano”, ha affermato il cardinale Lorenzo Baldisseri, segretario del Sinodo dei vescovi, durante la conferenza stampa di presentazione in Vaticano dell’evento sulla vocazione e i giovani (3-28 ottobre 2018).

La Chiesa “santa e peccatrice” non è rappresentata solo da alcuni chierici che sbagliano. Il segretario del Sinodo ha sottolineato che l’evento è un’occasione per mettere alla prova la Chiesa rappresentata da 267 padri sinodali che nelle prossime ore giungeranno a Roma dai cinque continenti per dare una “testimonianza”. Tra questi, 181 sono stati scelti dalle rispettive Conferenze Episcopali, 40 sono stati nominati da Francesco.

Baldisseri ha quindi confermato che il Sinodo è un’“opportunità provvidenziale” di incontro tra il Papa e i vescovi per far conoscere la Chiesa nella sua interezza e non solo dai titoli sui mezzi di comunicazione che denunciano rappresentanti del clero “che hanno fallito o hanno dato scandalo”. Si tratta di un’“un’alternativa per poter spiegare e far capire ai giovani e agli adulti quello che è la Chiesa”.

“Il tema dei giovani è certamente oggi una ‘sfida’, come del resto lo fu quello della famiglia. E la Chiesa non ha paura di affrontare le sfide, che sono sempre difficili e insidiose. Non le teme perché è sicura che la forza spirituale e umana le viene dallo Spirito Santo, che ispira e sostiene i suoi Pastori e il suo gregge, con a capo colui che ha ministero di confermare i fratelli”, ha spiegato Baldisseri.

Nel suo viaggio nei Paesi baltici, Francesco ha indicato che i giovani si allontanano dal cuore della Chiesa stanchi degli scandali economici e sessuali, e ha aggiunto che vogliono coerenza. “I giovani si scandalizzano dell’ipocrisia dei grandi. Si scandalizzano delle guerre, si scandalizzano dell’incoerenza, si scandalizzano della corruzione. E in questo della corruzione entra [la questione] degli abusi sessuali” (conferenza stampa durante il volo di ritorno dall’Estonia, 25 settembre 2018).

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Interpellato dalla stampa, il segretario generale del Sinodo ha sostenuto che il Vaticano non prepara “sanzioni” contro “due o tre” presuli che non assisteranno al Sinodo. Il cardinal Baldisseri ha sfatato l’idea dell’opposizione al Sinodo, affermando che si tratta di assenze giustificate per motivi pastorali.

In particolare, è stato segnalato il caso dell’arcivescovo di Newark, il cardinale Joseph Tobin, che ha annunciato che non assisterà al Sinodo per via dei suoi doveri pastorali nell’arcidiocesi, colpita dalla crisi degli abusi sessuali relativi alla Chiesa negli Stati Uniti. “Dopo le rivelazioni dell’estate scorsa non potrei assentarmi per un mese dalla nostra arcidiocesi e da voi, le persone affidate alla mia cura”, ha affermato il cardinale Tobin in un comunicato del 21 settembre.

La diocesi guidata dal porporato è nell’occhio del ciclone per la questione degli abusi. A giugno è stato rivelato che l’arcivescovo emerito Theodore McCarrick, ex membro di Newark, era stato accusato di aver abusato sessualmente di un adolescente negli anni Settanta.

Il cardinal Baldisseri ha sostenuto con veemenza che non esiste un’opposizione al Sinodo convocato da Papa Francesco e che la partecipazione, l’organizzazione e lo sviluppo dell’evento vanno avanti come programmato.

Si è anche riferito all’“unico caso” di voce critica sull’appuntamento senza menzionare l’interessato, ovvero l’arcivescovo di Philadelphia, monsignor Charles Chaput, che ha chiesto al Papa di cancellare il Sinodo dei giovani e di dedicare un incontro simile alla riflessione sulla vita dei vescovi nel contesto degli scandali degli abusi sessuali.

Lo scandalo è stato sollevato anche dalla pubblicazione del rapporto del Gran Giurì della Pennsylvania a metà agosto, in cui si denunciava che 300 sacerdoti avevano abusato di circa mille bambini in un arco temporale di 70 anni e coinvolgendo sei diocesi.

Monsignor Chaput ha affermato il 30 agosto di aver inviato una lettera al Pontefice per spiegargli che “in questo momento i vescovi non avrebbero assolutamente alcuna credibilità nel riferirsi al tema” (I giovani, la fede e il discernimento vocazionale). Tutti i presuli degli Stati Uniti invitati dal Papa hanno tuttavia confermato la propria partecipazione, e nella maggior parte dei casi hanno espresso solidarietà nei confronti di Francesco.

La bomba mediatica è scoppiata anche con l’accusa del 26 agosto scorso dell’ex nunzio negli Stati Uniti, Carlo Maria Viganò, che senza prove ha chiesto la rinuncia di Papa Francesco ritenendo che abbia coperto McCarrick (espulso dal Collegio cardinalizio dal Pontefice stesso), alludendo di averlo informato della sua cattiva condotta in un colloquio privato nel giugno 2013. La scorsa settimana il presule ha pubblicato un’altra lettera criticando il “silenzio” del Papa.

I vescovi cinesi

Il cardinal Baldisseri ha poi confermato che Francesco ha invitato i due vescovi cinesi al Sinodo come risultato del recente Accordo Provvisorio tra Pechino e la Santa Sede. L’invito è stato accettato, e per la prima volta i vescovi della Cina continentale parteciperanno al Sinodo.

Il Sinodo si aprirà questo mercoledì con una Messa presieduta da Papa Francesco a San Pietro, e si chiuderà il 28 ottobre con una celebrazione eucaristica sempre all’interno della basilica. Un’invocazione allo Spirito Santo con il Veni, Creator Spiritus aprirà i lavori, mentre la chiusura sarà caratterizzata da un canto di ringraziamento, il Te Deum.

In questa occasione, il Papa ha invitato 49 uditori, uomini e donne di tutto il mondo impegnati quotidianamente nel campo della pastorale giovanile. Tra questi figurano 36 giovani tra i 18 e i 29 anni. Uno dei criteri di selezione è stata la partecipazione ad associazioni, anche al di fuori della Chiesa. Parteciperanno inoltre 23 esperti, che sosterranno il lavoro delle due segretarie speciale del Sinodo sui giovani, come stabilito nell’Instrumentum laboris presentato il mese scorso.

Il Sinodo conterà anche su 14 Circoli Minori, o piccoli gruppi di lavoro, divisi per origine linguistica e geografica. Questi gruppi voteranno gli emendamenti, che includono cambiamenti del documento. La votazione è tuttavia limitata ai Padri sinodali. I gruppi saranno sei: italiano, inglese, francese, tedesco, spagnolo e portoghese. Ogni gruppo conterà sulla presenza di un giovane.

Si lavorerà al documento di lavoro in tre fasi: vedere, discernere e scegliere. Il lavoro operativo terminerà il 22 ottobre con la raccolta dei contributi dei Circoli Minori, che confluiranno in un unico testo.

Una bozza del documento finale sarà presentata il 24 ottobre, prima della votazione della versione finale del 27 ottobre. Per essere adottato, dovrà ricevere l’approvazione di due terzi dei padri sinodali. Una volta votato, il documento finale verrà consegnato a Francesco, che potrà decidere se pubblicarlo o meno e potrà anche scegliere se integrarlo nel suo magistero ordinario.

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