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Per i momenti di insicurezza assoluta, la “piccola via” della fiducia

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Luisa Restrepo - pubblicato il 02/10/18

La sorprendente risposta di Santa Teresina del Bambin Gesù per trovare sicurezza partendo dai momenti di vuoto

Pochi giorni prima della festa di Santa Teresina del Bambin Gesù ho voluto rileggere Jacques Philippe nel suo libro La via della fiducia e dell’amore, in cui espone la “piccola via” di Teresina come un cammino che ogni persona può ed è chiamata a vivere.

Tutti vogliamo sicurezza – nel lavoro, in amore, nella vita familiare… Tutti, in qualche momento della nostra vita, abbiamo sperimentato quel vuoto profondo che ci lascia il fatto di constatare che tutto è svanito, che le cose sono cambiate, che le aspettative che avevamo sulle persone o sulla realtà si sono infrante in mille pezzi e non resta più nulla.

È in quel momento che dobbiamo capire quali siano le àncore della nostra vita. È il momento in cui anziché scoraggiarci dobbiamo permettere al nostro cuore di mostrarci la via.

E questo può accedere (ve lo assicuro in base alla mia esperienza) attraverso eventi del tutto insignificanti. È in loro e attraverso di loro che Dio ci guarisce profondamente.

È in quei momenti di insicurezza assoluta che possiamo sentire, come dice Jacques Philippe nel suo libro, una chiamata del Signore a uscire da noi stessi, a fare un passo avanti per diventare più adulti e più liberi.

Ma non è una cosa che accade in un giorno solo, o una questione di un’unica chiamata. È la somma di piccole scelte quotidiane, una alla volta.

Tutti i giorni c’è una nuova scelta da compiere, una guarigione, una conversione… e in queste ci viene concessa una libertà che non conoscevamo.

Si tratta di porre spesso questa domanda a Dio: “Qual è il ‘Sì’ che mi chiedi oggi? Qual è il piccolo atto di coraggio e fiducia che mi chiedi di fare in questa giornata?”

In questo modo, e con la sua grazia, la fiducia trasformerà ciò che abbiamo dentro.

Questa trasformazione, questo cammino per trovare sicurezza, richiede molto realismo. Teresina è anche una grande maestra di ciò che è reale.

Tutti i giorni, quando aspiriamo ad essere migliori, a cambiare quegli aspetti della nostra personalità che non ci piacciono, prima o poi ci scontriamo contro un muro e iniziamo a credere che sia impossibile. Era questa l’esperienza della nostra santa.

Sentiva che tra quell’idea e ciò che poteva fare da sola c’era la stessa distanza che c’è tra la cima di una grande montagna e un granello di sabbia.

Teresina sentiva una distanza insanabile tra questo modello e quello che era lei nella sua vita quotidiana. Per questo diceva: “Diventare più grande mi è impossibile, devo sopportarmi tale quale sono con tutte le mie imperfezioni; tuttavia voglio cercare il mezzo di andare in Cielo per una via ben diritta, molto breve, una piccola via tutta nuova”.

In questo cammino per trovare la sicurezza dobbiamo essere sicuri di una cosa: non possiamo cambiare. Possiamo compiere piccoli sforzi, ma solo Dio può cambiarci davvero.

E visto che lei era piccola e non poteva “diventare più grande” né cambiare tanto da diventare una grande santa, decise di prendere l’“ascensore” che aveva più a portata di mano e che non poteva deludere: la misericordia di Dio.

Teresina scoprì che il segreto ultimo della sua ricerca era il fatto che non aveva bisogno di crescere, tutto il contrario: doveva continuare ad essere piccola, ed esserlo sempre di più.

Ma in che modo la piccolezza può essere una via di sicurezza?

Se ci pensiamo, la piccolezza è l’esatto contrario della sicurezza. Un bambino è totalmente dipendente e insicuro. Un adulto è indipendente e del tutto capace di badare a se stesso. Questa è sicurezza.

Teresa, però, insegna che non è così. Ci fa rendere conto del fatto che il cammino della sicurezza consiste nel liberarsi delle aspettative nei confronti di se stessi e degli altri. Non bisogna aspettarsi di essere ammirati, né volere che gli altri ci diano quello che vogliamo ricevere. Non dobbiamo attribuirci le virtù che pratichiamo o le buone azioni che compiamo, e infine non dobbiamo scoraggiarci per le mancanze proprie o altrui, né permettere che ci danneggino molto “perché i bimbi cadono spesso, ma sono troppo piccini per farsi molto male”.

E allora, nella misura in cui confido sono una persona più sicura?

Sì. Come ci dice Jacques Philippe, “un aspetto essenziale della vita spirituale è questo lavoro di rinnovamento della fiducia nel nostro cuore ferito dal peccato originale. In esso abitano le paure, i dubbi, e la loro cura richiede molto tempo. Forse non arriveremo mai a curarlo totalmente nel corso della nostra vita, ma almeno potremo realizzare grandi progressi attraverso questa fiducia”.

È così che funzionano gli atti quotidiani di fede. Dico al Signore: “Confido in te, ti trasferisco questa situazione, so che te ne incaricherai”.

Sono piccole forme di resa che presto o tardi hanno effetto (credetemi, è così) e che trasformeranno la nostra vita in un grande momento unico di fedeltà.

Teresina ci propone una via esigente, una via di responsabilità, una via che ci richiede di essere adulti dal punto di vista spirituale.

Una via di vita, di gratitudine, fiducia e allegria, piena di sicurezza, nella certezza di un amore permanente.

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