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Cosa vorrei che mio marito mi dicesse…

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Alto Images / Stocksy

Claire de Campeau - pubblicato il 27/09/18

Quali sono le parole che le vostre amiche, le vostre fidanzate, le vostre mogli sognano di sentire? Siccome non è mai scontato riuscire a mettersi nei panni dell’altro e intuire le sue aspettative… siamo andati a chiederlo a loro!

Aleteia ha interpellato un centinaio di donne su quello che vorrebbero sentirsi dire dal coniuge. Le risposte si raccolgono molto nettamente attorno ai punti seguenti: un immenso bisogno di riconoscenza di ciò che si fa e della propria utilità, il desiderio di incoraggiamento e di sostegno morale, le grandi aspettative sulle iniziative e infine un gusto pronunciato per i complimenti e le parole dolci, ovviamente… Ogni coincidenza con quello che vi dice vostra moglie non sarà puramente casuale.

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Wavebreakmedia - Shutterstock

Riconoscenza

Dalle risposte del nostro campione di mogli emerge un fortissimo bisogno di riconoscenza per quello che fanno nel quotidiano. Marie lo esprime così:

Cara, mi sono messo al tuo posto il tempo di una serata e ho capito tutte le piccole cose che fai ogni giorno quando hai finito il tuo lavoro. Capisco che non sia sempre facile, e allora grazie di pensare a richiamare la tale signora, di rispondere ai corrieri, di passare a recuperare il pacco, di pensare ai regali per i nostri ospiti… quando io neanche ho pensato all’opportunità di farlo. Grazie per tutti questi dettagli che semplificano la nostra vita.

Davanti alla ripetizione quotidiana di certe piccole azioni, alcune donne possono essere condotte a pensare che le stesse non siano notate dal coniuge al suo rientro. Alison vorrebbe tanto sentire suo marito dirle che si rende conto di quanti sacrifici faccia lei per lui:

Lo so che cosa t’impone il mio lavoro: non faccio un quarto di quello che fai tu, senza te qui dentro sarebbe una giungla. Grazie per i bambini, grazie di fare per due e grazie di incoraggiarmi perché io vada avanti.

Mathilde abbonda, in tal senso, avendo seguito il marito in Africa; Sophie lo stesso, dopo aver abbandonato gli studi per educare la bambina.

Non si tratta dell’attesa di un florilegio di complimenti e di ringraziamenti, ma di un bisogno assai umano e naturale di riconoscenza, almeno ogni tanto, per degli sforzi o delle commissioni svolte quotidianamente con amore e per amore.

«Grazie di essere sempre positiva», propone Auxence. «Grazie per tutto quanto fai per la nostra famiglia, per la casa, per i bambini. Grazie di esserci sempre», aggiunge Anne-Laure.

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George Rudy - Shutterstock

Laurence immagina questa frasetta, che per lei significherebbe molto:

Cara, grazie di tutto. Mi rendo conto che fai un lavoro massacrante a casa. Cioè no, effettivamente non me ne rendo conto, e ti ringrazio per come gestisci tutto questo per noi e per i bambini.

Le parole scambiate tra coniugi rivestono un’importanza capitale. Il loro lato effimero non sembra così evidente alla luce della testimonianza di Caroline, sposata da alcuni anni e che si ricorda di uno slancio amoroso del marito:

Mi ha detto che era stato fortunato a farsi “piombare addosso” una moglie come me: che ero simpatica, strana, intelligente, aperta, coraggiosa… Insomma, adesso è passato tanto tempo, ma me ne ricordo bene!

Al di là di un’aspirazione alla lusinga che potrebbe essere segno di un orgoglio gestito male, questo bisogno di utilità nella vita dei mariti – bisogno provato da un gran numero di donne – sembra spiegarsi con una necessità assoluta di sentire il proprio partner felice e appagato in mezzo alla vita che si percorre insieme.

Quitterie attende impazientemente, come molte altre donne interpellate, che suo marito le dica un giorno: «Sono felice».

«Vorrei che alla vigilia del grande viaggio mi dicesse: “Grazie per i nostri meravigliosi figli e per il bel cammino che abbiamo fatto insieme”», confida Albane.




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Prendere l’iniziativa

Il pubblico maschile legga attentamente questo paragrafo: il 90% delle donne interpellate ha espresso un desiderio irresistibile… di essere sorprese dal marito.

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George Rudy I Shutterstock

Appena è stata posta la domanda, dal nostro campione femminile sono venuti fuori i più rocamboleschi scenari di fine-settimana e vacanze a sorpresa. Ecco un esempio:

Fa’ la valigia, ti porto una settimana in vacanza come da innamorati, non preoccuparti per i bambini, ho pensato a tutto.

Victoire

Mi sono ricordato che avevi parlato di vacanze nel tale posto e ho trovato una bella location, ti ci porto questo fine settimana.

Hélène

Forza, hai un’ora per fare la valigia, andiamo a fare i piccioncini.

Natalia

Si tranquillizzino i mariti molto presi dal lavoro o con scarse disponibilità finanziarie: non si deve necessariamente partire per le Baleari, e le vostre mogli hanno tante altre idee che farebbero loro estremamente piacere… e facili da portare in atto. Ecco alcuni esempi:

Proporre di mettere i bambini a dormire; invitarla a cena a sorpresa prenotando all’occorrenza la baby sitter; preparare la cena e incoraggiare la moglie a rilassarsi con un bagno; portarsi via i bambini una giornata intera; andare ad aspettarla all’uscita dal lavoro per fare la strada insieme. Proporre un bicchiere di vino prima di cena, anche quando non ci siano ospiti. Occuparsi di una faccenda domestica che di solito fa lei. Sorprenderla, coccolarla nel quotidiano, mettersi al suo posto, riflettere su ciò di cui ha maggiore bisogno.

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Solis images - Shutterstock

Le mogli che abbiamo potuto interrogare testimoniano spesso della grande gentilezza dei loro mariti, ma della loro assoluta mancanza d’intuizione sulle mansioni da svolgere. «Non ti preoccupare, ci penso io», vorrebbe sentirsi dire Solène.




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Vorrei che le sue attenzioni superassero le mie attese per sentirmi meno sola nell’organizzazione della vita famigliare… e aggiungere un pizzico di imprevisto!

Così dice Hélène, molto lucida circa i bisogni relativi alla propria realizzazione personale.

Sul piano intellettuale e spirituale, allo stesso modo, alcune attese restano conficcate in fondo al cuore di alcune. Se Bérengère e Olivia aspettano che un giorno siano i loro mariti a proporre loro di pregare insieme, Bénédicte vorrebbe che il suo le riportasse un buon libro dopo essersi preso la briga di sceglierlo appositamente per lei secondo i suoi gusti.

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Goodluz/Shutterstock

Parole decisive, risoluzioni effettive

Se le donne amano sentire iniziative destinate a loro, esse vorrebbero pure che certe decisioni ferme provenienti dal marito trovassero compimento effettivo. Élisabeth vorrebbe che suo marito le esprimesse la decisione di smettere di guardare il cellulare mentre guida. Quitterie sogna che il marito stacchi il suo pc per un intero fine settimana e finalmente ammetta che «l’esercito può aspettare: priorità alla nostra famiglia».

Se la parola appare debole senza l’atto che la segua, essa resta tuttavia essenziale nella volontà di cambiare di una persona. Formulare chiaramente una volontà di evolversi, di migliorarsi, può rassicurare l’altro e impegna già in un certo senso il coniuge a darsi da fare nel corto o medio termine.

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Maïlys immagina, non senza una certa ironia, un’esclamazione di suo marito:

Wow, che roba, la casa è tutta in ordine! Questo mi invoglia a mettere i calzini nel cesto della biancheria e non in mezzo al salone!

Le altre donne interrogate non sembrano da meno e danno prova di bella immaginazione nel suggerire le loro frasi da sogno:

Ne ho abbastanza di patate, potresti cucinarmi dei legumi?

Clémence

Rivendo la mia PS4, basta con questi giochi stupidi.

Élisabeth

Prometto: stasera a letto presto per recuperare, così domani pitturo e sistemo i gradini.

A partire da oggi la smetto di lamentarmi perché so che questo per te fa la differenza.

Anne-Claire

Marie-Alix, raggiante dell’amore che ha per il marito, dice:

A rischio di sembrare bizzarra, la sola cosa che vorrei sentirmi dire da lui è: «Cara, farò come mi chiedi e mi prenderò un poco cura di me». Perché si trascura occupandosi di noi al meglio possibile senza mai pensare a sé.

Parole magiche

Alla luce delle risposte ricevute appare chiaro che parole semplici come “grazie”, “scusa”, “come stai?” rivestono un’importanza tutta particolare, anche – se non soprattutto – dopo molti anni di vita comune. Le donne hanno bisogno di esistere agli occhi dei loro mariti, e per questo esse si aspettano più comunicazione da parte loro.

Alice ci risponde in uno slancio di cuore: «È più di ascolto che di parole che io avrei bisogno». Come lei Mathilde, Inès, Maëlle, Daphné, Camille e tante altre donne che sognano frasi semplici che, sfortunatamente, non sentono mai o sentono poche volte.

Ecco alcune semplici parole che potrebbero avere un effetto più importante del previsto:

Parole di ascolto: Com’è andata la tua giornata? Che posso fare per aiutarti? Come stai? Parlami dei tuoi progetti. Come posso aiutarti? Che cosa posso fare per renderti ancora più felice?

Parole di perdono: Scusami per averti ferita. Perdonami il mio egoismo. “Scusa” [sicuramente la parola più difficile da dire, insinua Angélique].

Parole d’amore: Ti amo. Grazie, sono fiero di te, sono fiero di noi. Grazie per l’uomo che sono diventato. Sono felice di vederti.

Parole che rassicurano: Non preoccuparti, andrà tutto bene. «Cara, se il tuo cuore è con noi e se tu lo vuoi, io posso anche smettere di lavorare. Puoi metterti in ascolto di te stessa, essere lì dove pensi di dover essere, essere lì dove vorresti essere. Non è grave se coi soldi staremo un po’ più stretti», immagina Olivia mentre Marie-Emmanuelle vorrebbe sentirsi dire che «non è grave se [lei] fallisceinvece di dir[le] che [lei] ce la farà». Isaure ammette a mezza bocca che non le dispiacerebbe sentirsi dire da suo marito che è una buona madre.

Parole di complimento: «Un giorno mio figlio di 4 anni, vedendomi ai piedi del letto, esclama: “Wow, sei troppo bella!”. Ho guardato mio marito e gli ho detto: “Vedi? Semplice ed efficace. Il problema non è se sia vero o no”. “Fa tutto bene, tuo figlio!”. Mio marito ha trattato suo figlio da leccapiedi!», dice divertita Caroline.

Si tratta di non sottovalutare l’importanza di parole che pure sono così semplici.




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Hélène ci confessa che da quando il marito l’ha affettuosamente soprannominata “la mia bella morosa a strisce” e l’ha ringraziata di avere offerto il suo corpo per portare la vita, le viene più facile portare le proprie smagliature e riconosce pienamente l’incredibile grazia di aver potuto essere madre.

La parola in atto!

«Preferisco le azioni», confessa Alix.

«La sua riconoscenza e il suo amore non si dicono ma si vedono, si vivono», spiega Armelle. «Non è scontato vederle nel quotidiano. Non esito più a ringraziarmi e a farmi i complimenti da sola. Certo, ci scherza su ma a voce lo conferma».

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«Io penso che non siamo del tutto sensibili alle stesse cose che vengono dai nostri mariti», interviene Hélène facendo riferimento all’eccellente opera I linguaggi dell’amore, di G. Chapman. E prosegue:

Alcune avranno bisogno di una coccola, altre di un mazzo di fiori, altre di una parola gentile o di una frase valorizzante, altre ancora di una commissione… L’essenziale non è tanto quello che ci dicono ma come ci mostrano che ci amano, che ci sostengono, che ci valorizzano.

«Cambia tutto, quando ognuno parla il linguaggio dell’altro», conferma Marie-Laurence.

Se la comunicazione comporta un ruolo primordiale, essa tuttavia non rimpiazzerà mai la prova d’amore in atti e in verità. Essa la completa per una relazione equilibrata, appagante e fruttuosa.


HOPE

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[traduzione dal francese a cura di Giovanni Marcotullio]

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