Il cantautore si dice “fan” di Bergoglio e paragona la sua condizione spirituale a quella di Sant’Agostino
Troppo di sinistra, troppo agnostico per passare tra i suoi fan ed estimatori come un supporter di Papa Francesco. E allora il cantautore Francesco Guccini sdogana questa immagine in un’intervista a Io Donna, settimanale del Corriere della Sera (24 settembre).
Nel 2015 aveva parlato di Bergoglio in questi termini:
«La rivoluzione di Francesco è vera e sentita, la sua non è un’operazione furba ma nello stile di Gesù. Senza dubbio Bergoglio è una bella figura» (Aleteia 12 marzo 2015),
E ancora: «il Papa è una persona di statura notevole (…) non ho simpatie per quelle gerarchie che lo stanno perseguitando, non capisco il perchè di questo astio (nei suoi confronti ndr)». «Non capisco perchè questa sua semplicità dia così fastidio».
Ad aprile 2018 era andato addirittura oltre: insieme a Gianni Morandi aveva partecipato ad un’udienza del Papa in piazza San Pietro. Le telecamere lo avevano immortalato mentre stringeva le mani al pontefice (Aleteia, 23 aprile 2018).
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Eppure Guccini, oggi, liquida così quel “feeling” con il Papa. Alla giornalista che gli chiede: «Perché è andato dal Papa? Anche lei – come una schiera di “insospettabili”, da Wim Wenders a Patti Smith – ritiene sia l’unico rimasto a sostenere battaglie di sinistra?», il cantautore risponde:
«Mi hanno invitato. Ero pure imbarazzato: come esordire? Allora ho declamato la prima strofa del poema nazionale argentino. E Bergoglio: “Perché conosci il Martín Fierro?”. Mi piace molto quella cultura. Io e Raffa siamo stati persino a lezione di tango per un annetto».
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Non una parola in più sul Papa. Un po’ confuso, va detto, Guccini si è dimostrato quando gli è stato domandato sulla sua presenza agli incontri di “Torino Spiritualità“. “Non è più agnostico?”, ha chiesto la giornalista. E lui:
«Agnostico sì, ma ho una mia spiritualità benché non sappia descriverla. Sono come Sant’Agostino (si licet parva…) quando diceva: so benissimo cos’è il tempo, però non so spiegarlo. Ho un’illusione: di reincontrare – quando toccherà a me passare dall’altra parte – tutti i miei vecchi, tutti i miei amici».