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5 santi sulla grandezza della pazienza

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Canção Nova - pubblicato il 26/09/18
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Non c’è barriera spirituale che non cada con la forza della pazienza, che è frutto di fede, umiltà e abbandono della vita in Dio I santi dicevano che ci sono due tipi di martirio: quello della morte mediante la spada e quello della morte mediante la pazienza. La pazienza è una forma di martirio che vince ogni sofferenza.

Non c’è barriera spirituale che non cada con la forza della pazienza, che è frutto di fede, umiltà e abbandono della vita in Dio.

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È stato attraverso la pazienza che la Chiesa ha sconfitto tutti i nemici fino a oggi: l’Impero romano, le eresie, le persecuzioni, il comunismo, l’ateismo, il peccato dei suoi figli…

Quando i nostri peccati e le nostre debolezze ci spaventano e ci fanno scoraggiare, dobbiamo avere pazienza anche con noi stessi e accettare la nostra realtà. Quando è difficile camminare rapidamente, bisogna aver pazienza e accettare di camminare lentamente. Giuseppe e Maria hanno salvato il Bambino Gesù dalle mani di Erode camminando fino in Egitto, attraverso un lungo deserto di 500 chilometri.

La pazienza del cristiano non è vana e non significa immobilismo o rassegnazione morbosa, né tantomeno perdita di tempo. No. È la certezza che tutto è nelle mani di Colui che tutto può.

“È meglio la pazienza della superbia. Non esser facile a irritarti nel tuo spirito, perché l’ira alberga in seno agli stolti” (Ecclesiaste 7,8b-9).

Quello che non possiamo cambiare in noi o negli altri va accettato con pazienza, finché Dio non dispone le cose in un altro modo. Nessuno perde niente per il fatto di aspettare!

Maria, nostra Madre, è la donna della pazienza. Ha sempre saputo aspettare il compimento del progetto di Dio, senza gridare, senza reclamare… La pazienza è amica del silenzio e della fede. È la pazienza che ci porterà in cielo!

“Figlio, se ti presenti per servire il Signore, prepàrati alla tentazione. Abbi un cuore retto e sii costante, non ti smarrire nel tempo della seduzione. Sta’ unito a lui senza separartene, perché tu sia esaltato nei tuoi ultimi giorni. Accetta quanto ti capita, sii paziente nelle vicende dolorose, perché con il fuoco si prova l’oro, e gli uomini ben accetti nel crogiuolo del dolore. Affidati a lui ed egli ti aiuterà; segui la via diritta e spera in lui” (Siracide 2, 1-6).

Spesso la volontà di Dio permette che dobbiamo portare delle croci. Chiniamo il capo con umiltà e pazienza. Molti sono pronti a fare la volontà di Dio sul “Tabor della trasfigurazione”, pochi sul “Calvario della crocifissione”.

Dobbiamo essere come la Vergine Maria, che ha detto il suo “Sì” al momento dell’Incarnazione di Nostro Signore Gesù Cristo ma l’ha poi mantenuto nella sua Presentazione, nella fuga in Egitto, nel pretorio, durante la persecuzione del Signore, sulla via del Calvario e anche ai piedi della croce.

Baciare riconoscenti quella mano invisibile che spesso permette che veniamo feriti è gradito a Dio e ci attira le benedizioni del Cielo.

Per mditare: gli insegnamenti dei Santi Dottori

Sant’Afonso: “In questa valle di lacrime non può avere la pace interiore se non chi riceve e abbraccia con amore le sofferenze, per fare cosa gradita a Dio”. A suo avviso, “è questa la condizione a cui siamo ridotti come conseguenza della corruzione del peccato”.

San Giovanni Crisostomo: “È meglio soffrire che fare miracoli, visto che colui che fa miracoli diventa debitore di Dio, ma nella sofferenza Dio si fa debitore dell’uomo”.

Sant’Agostino: “Quando si ama non si soffre, e se si soffre si ama la sofferenza”. “Il martirio non dipende dalla pena, ma dalla causa o dal fine per il quale si muore. Possiamo avere la gloria del martirio senza versare il nostro sangue, con la semplice accettazione eroica della volontà di Dio”.

San Francesco di Sales: “Le croci che troviamo sulla via sono eccellenti, e lo sono ancor di più quelle che troviamo in casa”.

Santa Teresa d’Avila: “Nulla ti turbi, nulla ti spaventi. Tutto passa, solo Dio non cambia. La pazienza ottiene tutto. Chi ha Dio non manca di nulla: solo Dio basta!”