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Anche i bimbi con sindrome di Down possono essere allattati al seno!

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Ospedale Bambino Gesù - pubblicato il 21/09/18
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I benefici, enormi per tutti i bimbi, sono ancora più grandi per chi è affetto da sindrome di Down: l’allattamento materno riduce infatti rischi di infezioni e allergie, allena il tono muscolare di labbra e lingua e consolida il legame madre-figlio

I vantaggi dell’allattamento materno

Il latte materno costituisce il miglior nutrimento per tutti i bambini e favorisce uno stretto legame tra mamma e figlio. L’allattamento materno è fonte di molti vantaggi, alcuni dei quali sono particolarmente importanti per i bambini con Sindrome di Down, come ad esempio:
– la diminuzione del rischio di infezioni respiratorie;
– la diminuzione dell’incidenza di otite media e di allergie respiratorie;
– il miglioramento del tono muscolare delle labbra, dei muscoli coinvolti nello sviluppo della parola, della bocca e della lingua.

L’avvio dell’allattamento al seno può richiedere tempo e pazienza, proprio a causa dello scarso tono muscolare tipico di questi bambini, che può migliorare grazie all’esercizio legato all’allattamento stesso.



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È necessario essere informate sulle difficoltà che si possono incontrare nel corso dell’allattamento in modo da essere pronte nel momento in cui queste difficoltà si presentassero, ma è importante anche sapere che i bambini Down hanno tutte le potenzialità per poter essere allattati al seno. Inoltre, l’importanza del legame che si viene a creare tra madre e figlio nel periodo dell’allattamento non va sottovalutata per quanto riguarda i benefici che questo può apportare sullo sviluppo fisico, cognitivo ed emotivo del bambino. Nel caso in cui l’allattamento direttamente al seno non sia possibile, il legame tra madre e figlio si instaura comunque attraverso il contatto “pelle-pelle”, a prescindere dalla nutrizione, e l’amore che la mamma dimostra al piccolo mediante la raccolta del latte. Questa infatti implica un particolare impegno nel voler assicurare al proprio bambino la nutrizione migliore.
Infine il coinvolgimento dei familiari, in particolare del padre durante questa prima fase di sviluppo del bambino, consentirà alla mamma di concentrarsi sull’allattamento, sullo stare con il bambino, sul riposarsi ed alimentarsi. In questo modo si può creare fin dai primi giorni di vita del bambino un ambiente familiare pieno di amore e di sostegno reciproco.

Posizione del bambino

Un adeguato posizionamento e il giusto sostegno durante l’allattamento aiutano il bambino ad utilizzare le sue energie solo per succhiare e alimentarsi.
La posizione più idonea per allattare un bambino Down è la “posizione a incrocio“, la quale facilita “l’attacco asimmetrico” (la bocca del bambino afferra più areola inferiore che superiore). Questo consente un più efficace svuotamento della mammella facilitando l’assunzione di latte. La “posizione a incrocio” prevede che il bambino stia “pancia a pancia” con la mamma, la quale dovrebbe mettersi un cuscino sul grembo per appoggiare i propri gomiti (per non risentire del peso del bambino sulle braccia) e per sostenere il bambino, sollevandolo al livello del capezzolo.
Se la mamma si prepara ad allattare al seno destro, la sua mano destra può sostenere il seno formando una “U”. Il bambino viene sorretto con il braccio sinistro della mamma lungo il suo corpo e la mano sinistra posizionata sulle spalle. Con le dita la mamma sorregge il collo, il pollice e l’indice possono essere poggiati dietro ciascun orecchio.

Come attaccarlo al seno?

Ecco alcuni consigli utili:
– prima di attaccarsi, il naso del bambino dovrà trovarsi di fronte al capezzolo materno;
– stimolare l’apertura della bocca del bambino muovendo il seno in modo che il capezzolo sfiori le labbra del bambino. Una bocca spalancata come uno sbadiglio è la risposta migliore, a questo punto portare velocemente il bambino verso il seno;
– la testa del bambino deve essere inclinata lievemente indietro e il suo mento dovrà toccare per primo il seno e rimanervi ben aderente;
– il bambino dovrà avere in bocca più areola inferiore che superiore;
– la mamma potrebbe far uscire un po’ di latte dal seno prima di iniziare, così da stimolare il bambino a poppare, o può spremerlo durante la poppata per mantenere il piccolo interessato ed attivo;
– un bambino ben attaccato ha le labbra rivolte verso l’esterno, ha in bocca la maggior parte dell’areola e la lingua è collocata tra l’areola e le gengive.



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La lingua sporgente

Questa condizione è frequente nei bambini Down. Tuttavia, ecco un esercizio grazie al quale la mamma può aiutare suo figlio a correggere la posizione troppo elevata della lingua permettendo a questa di collocarsi sotto il capezzolo, piuttosto che sopra, durante l’allattamento:
– mettere un dito, con l’unghia rivolta verso il basso, tra la lingua e il palato del bambino;
– ruotare il dito cosicché l’unghia sia rivolta verso il palato;
– ripetere l’esercizio più volte prima di allattare per aiutare il bambino a sviluppare un miglior riflesso di suzione.

Se il bambino si addormenta

Solitamente i bambini Down tendono ad addormentarsi, per questo è importante stimolarli per svegliarli al momento della poppata (ogni 3 ore, o 2 se il bimbo ha assunto poco latte) e a rimanere vigili mentre mangiano. Ecco alcuni suggerimenti:
– favorire il contatto pelle–pelle facendo indossare al bambino solo il pannolino durante l’allattamento (il maggior contatto con la pelle lo stimola maggiormente), potete coprire con una copertina le zone del corpo che non sono a contatto con le vostre;
massaggiarlo profondamente sulle gambe, sui piedi e lungo la schiena;
– accarezzare la sua guancia, sul lato, per ricordargli che è l’ora della pappa;
– spremere alcune gocce di latte nella bocca del bambino per accrescere la sua voglia di mangiare. Specie nei primi giorni e per i bambini più deboli che stanno ancora imparando, può essere utile accertarsi di quanto latte sia stato assunto utilizzando il sistema della “doppia pesata” e valutare l’eventuale necessità di integrazione, possibilmente con il latte della propria mamma.

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