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Gli straordinari miracoli di Padre Pio per il dono della maternità

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France, Gironde, Montalivet, Padre Pio medal.

Silvia Lucchetti - pubblicato il 21/09/18

4 testimonianze dell'intercessione del Santo per il sacro bene della vita nascente

La notte del mio travaglio, in preda alla paura e ai dolori lancinanti delle contrazioni, ho chiesto aiuto a Padre Pio. Quando qualche giorno dopo il parto l’ho raccontato a mia zia mi ha detto: “Certo, Padre Pio gira molto per gli ospedali”. Così mi sono ricordata di un libro che avevo letto e che raccoglie le eccezionali testimonianze di persone che hanno “incontrato” – nelle più varie modalità – il Santo di Pietrelcina e che narrano le grazie ottenute tramite la sua potente intercessione.

Non sono mai stata in pellegrinaggio a San Giovanni Rotondo ma due anni fa è stato Padre Pio a venire a trovarmi, perché ho avuto la grazia di assistere all’arrivo delle sue spoglie – volute da Papa Francesco per il Giubileo della Misericordia – nella basilica di San Pietro. Un’emozione grande e inaspettata.

In occasione del centenario delle stimmate del Santo ho ripreso in mano il libro a cui ho accennato sopra “Padre Pio. I miracoli sconosciuti del santo con le stigmate” (La fontana di Siloe) e sono andata a rileggermi le parti che avevo segnato. Era un momento difficile della mia vita, soffrivo perché dopo qualche anno di matrimonio io e mio marito non avevamo ancora ricevuto la grazia di diventare genitori. Domenica sarà la festa del Santo di Pietrelcina che una volta profetizzò: “Farò più rumore da morto che da vivo”, e infatti egli continua a convertire i cuori degli uomini e a portarli a Gesù, la “missione grandissima” affidatagli da Dio. I passi che ho sottolineato e che in quel periodo mi scaldarono il cuore sono quelli relativi ai miracolicollegati al tema della maternità, testimonianze che sotto riportiamo augurandoci possano essere di aiuto e speranza per le tante donne che stanno vivendo una gravidanza difficile o che desiderano diventare madri.




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Una madre chiede la grazia di un bambino per la figlia

La mia famiglia e io udimmo parlare di Padre Pio per la prima volta nel 1983. Tredici anni dopo, nel 1996, facemmo un viaggio a San Giovanni Rotondo, dove siamo poi tornati molte volte benché abitiamo in Argentina. Nel settembre del 1999, durante una di quelle visite, chiesi a Padre Pio di intercedere presso Dio perché mia figlia Marcela potesse avere un figlio: Ti chiedo solo un nipote, Padre Pio, solo uno!”. Uscii dalla chiesa convinta che la mia preghiera fosse stata ascoltata. “Non so se potrai intercedere – aggiunsi – ma ho fede e mi metto nelle tue mani”. Sentii allora un intenso profumo di rose; rimasi incantata per qualche minuto, persa in una gran pace interiore. Mi ricordo soltanto che mio marito si avvicinò preoccupato: “C’è qualcosa che non va? Perché ci hai messo tanto a uscire?”. Gli risposi con un’altra domanda: “Hai sentito il profumo di rose?”. Egli fece cenno di no con la testa. Infine, ricevemmo la grazia che avevo implorato con tanta fede: l’anno seguente nacque nostro nipote Mariano Francisco. Padre Pio non delude mai.

L’apparizione di Padre Pio ad una bambina che pregava per l’arrivo di un fratellino

Mia moglie Andrea e io ci siamo sottoposti per quattro anni a una cura di fertilità. (…) Alla fine, nel 2004, nacque nostra figlia Delfina María Luján. Tre anni più tardi, dopo avere sperato, illudendoci, nell’arrivo del secondo, Andrea lo perse. Fu un colpo durissimo. (…) ci recammo a Salta, a Tres Cerritos, dove più di 60.000 persone si riuniscono per pregare il Santo Rosario in onore dell’Immacolata Madre del Divino Cuore Eucaristico di Gesù (…) Vidi così che mia sorella María, domestica presso il centro, estrasse dalla tasca un santino di Padre Pio e lo diede ad Andrea, affinché lo pregasse. Di ritorno a casa, Delfina, di soli tre anni e mezzo, in auto ci disse che aveva appena visto un frate dietro l’albero dove si era seduta sua madre. Non abbiamo dato importanza a tale fatto, pensando che si trattasse di una fantasia tipica di una bimba della sua età. Ma in seguito, raccontando l’episodio a mia sorella María, questa ci spiegò che molte persone avevano visto Padre Pio proprio accanto allo stesso albero. (…)Le nostre preghiere al Santo di Pietrelcina furono molto presto accolte, poiché il mese dopo venimmo a sapere che Andrea era di nuovo incinta. La data probabile del parto doveva essere il 23 settembre. Lo stesso giorno in cui Padre Pio morì. Abbiamo deciso che, se fosse stato un maschio, lo avremmo chiamato Pio; e, nel caso fosse stata una bambina, Pia. (…)Dal momento che Pío Santiago nacque il primo di agosto, abbiamo deciso di battezzarlo il 23 settembre, nella chiesa di San Pio, presso La Plata. In seguito, inviammo una copia della registrazione della cerimonia a San Giovanni Rotondo, in segno di ringraziamento.



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La preghiera con la reliquia di Padre Pio guarisce mamma e figlia dall’HIV

Ho ventidue anni e sono madre di due bimbe, di sette e un anno d’età; la minore si chiama Maria Fernanda. Il 5 gennaio 2009 mi recai dal medico, sospettando di essere incinta della futura Maria Fernanda. Dopo le analisi di rito, mio marito andò a prendere i risultati. Con sua sorpresa, all’accettazione, gli spiegarono che non potevano darglieli, perché erano venuti fuori dei problemi; perciò dovevamo presentarci insieme per ritirarli (…) Il giorno seguente il ginecologo ci confermò che ero incinta, ma le analisi evidenziavano un problema molto grave. (…) nel mio sangue era stato individuato il virus da immunodeficienza acquisita (HIV). La notizia ci angustiò e allo stesso tempo ci sconcertò, dal momento che entrambi eravamo una coppia fedele e, prima di sposarci, non avevamo mai avuto relazioni pericolose. Indagando (…) si venne a sapere che, probabilmente, l’unica causa dell’infezione proveniva dal fatto che io avevo donato il sangue più volte, oltre a farmi operare al naso. Si escluse il possibile contagio di mio marito: anche lui fu sottoposto all’esame HIV e risultò negativo. (…) I medici mi avvisarono che dovevo seguire una cura esaustiva e delicata, ed era necessario il mio isolamento. (…) Mi consigliano di pregare, dato che solo un miracolo poteva evitare che nostra figlia nascesse infetta. E, come se non bastasse, aggiunsero che forse non avrei mai più potuto avere figli. (…) Mio marito e io eravamo distrutti. Un giorno, mia sorella mi disse: “Se solo un miracolo può guarirti… chiedilo a Dio e vedrai come tutto si aggiusta!”. In casa di mia nonna, Maria de Jesus, c’era un’immagine di san Pio da Pietrelcina portata dall’Italia da Pablo Jamarillo, sacerdote cappuccino (…) Frate Pablo ci parlò molto di Padre Pio. Sua madre aveva in casa un’altra immagine del santo, con una sua reliquia. Chiesi che me la prestassero e pregai con gran fervore davanti ad essa. Passai l’intera gravidanza in isolamento, ma pregai senza perdermi d’animo per la salute mia e di mia figlia. Alla fine, lo stesso giorno in cui nacque mia figlia Maria Fernanda, fecero le analisi a entrambe e… nessuna di noi aveva l’HIV!

Padre Pio sceglie il nome di Chiara per una bambina che il padre voleva chiamare Ziortza (parete oscura)

Un giorno dissi al Signore: “Se Tu lo desideri, ti offro una nuova maternità per continuare a onorarti come madre”. A dire il vero la proposta non entusiasmò mio marito, dato che, a quell’epoca, avevamo già tre figli, il minore dei quali di appena otto mesi. (…) Non appena seppi della mia gravidanza, chiesi alla Vergine della Candelora (…) e a Padre Pio, di proteggere il neonato. (…) Ma la naturale allegria si trasformò in seguito in un’autentica “guerra familiare” quando si trattò di dare un nome alla creatura. (…) Mia sorella Maria Lourdes, grand devota di Padre Pio, mi suggerì: “Perché non la chiami Chiara? (…) sarebbe piaciuto a Padre Pio, perché non devi dimenticare che san Francesco e santa Chiara erano francescani come lui”. (…) Più mia sorella insisteva e più il nome di Chiara continuava a non convincermi: per di più, Gerardo, mio marito, aveva già il suo: Ziortza. (…) restammo tutti inorriditi (…) Il suo significato, “parete oscura”, mi piaceva ancora meno. Due settimane prima del parto, mia figlia maggiore, Maria, con taccuino alla mano, cominciò ad incalzarci: “Su! Ciascuno di noi dica i nomi che gli piacciono di più e poi scegliamo… Papà! Comincia tu!”.Dopo aver ribadito Ziortza, valutammo i nomi di Blanca, Paloma, (…) Così fino a trentaquattro nomi diversi. Poi, ci spostammo nella sala da pranzo: mio marito ed io ci collocammo sul sofà, mentre mia figlia Maria si sedette a terra. Con sua grande sorpresa, si accorse che al suo fianco c’era un santino di Padre Pio che mai aveva visto nella sua vita. Io fui, mia volta, meravigliata. Da dove saltava fuori quell’immagine? All’improvviso, Maria gridò: “La bimba ha già un nome… ! Padre Pio vuole che venga chiamata Chiara!” Restammo tutti attoniti. Quindi, vedemmo che mia figlia aveva appena letto sul retro dell’immagine questa scritta: “Chiara 35”. Avevamo vagliato 34 nomi per la nostra figlioletta e il trentacinquesimo nome, quello definitivo, era Chiara! Mio marito sentenziò: “Se Padre Pio desidera che si chiami Chiara, non c’è più bisogno di discutere”.



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San Pio, prega per noi donne! Per quelle già madri, per tutte coloro che serbano nel loro cuore il desiderio di dare la vita, per chi non ha avuto questa grazia affinché la Vergine Maria faccia loro dono spirituale della fecondità e per quante, ingannate, l’hanno in vario in modo rifiutata.

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