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Perché Dio ci ha dato il potere del libero arbitrio?

PODEJMOWANIE DECYZJI
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Catholic Link - pubblicato il 18/09/18
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di Brenton Cordeiro

Uno dei doni più grandi con cui Dio ci ha benedetti è quello della libertà. La libertà ci permette di scegliere le nostre azioni e ci dimostra che non siamo legati a qualche progetto prestabilito per la nostra vita. Dio ci ha fatto questo dono come parte della dignità che ha elargito agli esseri umani perché potessero essere i padroni delle loro azioni.

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Il fatto che abbiamo la libertà non significa che possiamo farne ciò che ne vogliamo “a patto di non far male a nessuno”. Questo significa trasformare il senso della verità. Visto che abbiamo il controllo delle nostre azioni, ne siamo responsabili. Non è una questione che la Chiesa cerchi di “interferire” nella nostra vita con regole o limitazioni alla libertà. Piuttosto, dal grande potere deriva una grande responsabilità.

La libertà è il potere di fare ciò che dovremmo fare, il che non è sempre quello che vorremmo fare. Alla base di tutto, Dio ci ha dato la libertà perché solo in questa possiamo sceglierlo come Signore e amore della nostra vita e raggiungere la perfezione per la quale ci ha creati attraverso la lealtà nei suoi confronti.

Mi sono sentito ispirato a scrivere questo post perché per molti anni ho vissuto in un falso senso di libertà. Una volta che ho capito il significato dietro l’autentica libertà nella mia vita, la mia esistenza è cambiata e ho sentito il bisogno di condividere questa verità con chiunque sia disposto ad ascoltare.

Il libero arbitrio modella la nostra vita. Possiamo usarlo per quello per cui è inteso, ovvero indirizzare la nostra vita a Dio, o snaturare questa benedizione nella nostra vita intendendolo come una licenza di fare tutto ciò che ci è gradito, anche se sappiamo che si tratta di cose sbagliate.

La cattiva notizia è che la nostra libertà è stata danneggiata dal peccato. È per questo che spesso lottiamo tra scegliere di fare ciò che sappiamo che è giusto e l’alternativa, che ci afferra e ci attira verso qualcosa che non vogliamo necessariamente fare. So che nel mio caso questa lotta è reale. C’è una serie di modelli di comportamento non sani nella mia vita che hanno più controllo su di me di quanto io ne abbia su di loro, portandomi a dire “Sì” a cose alle quali vorrei davvero poter dire “No”.

La buona notizia è che attraverso Cristo ciascuno di noi ha a disposizione la grazia per combattere e sforzarsi di raggiungere un livello sempre più profondo di libertà nella propria vita. È parte del motivo per cui Gesù è venuto nel mondo per morire per noi. San Paolo scrive che è per libertà che Cristo ci ha liberati (Galati 5, 1). La libertà è un mezzo per raggiungere l’eccellenza umana, la felicità autentica, e ci porta alla realizzazione del nostro destino, che per noi come figli e figlie di Dio significa procedere sulla via della santità personale e della salvezza della nostra anima.

Ci sono modi diversi in cui ciascuno di noi vede ristretta la propria libertà. Ecco qualche esempio:

Desideri della carne: Molti di noi sono sottoposti al potere dei propri appetiti – fame, sete, sesso. Alcuni lottano quindi con l’alimentazione eccessiva o l’abuso di alcool, perché usiamo queste cose per placare ferite più profonde nella nostra vita. Altri vivono stretti nella morsa della pornografia, o frequentano applicazioni come Tinder per conoscere possibili partner. Che si tratti di cibo, bevande o sesso (in qualsiasi forma si possano presentare), se siamo onesti con noi stessi non stiamo scegliendo “liberamente” queste opzioni. Fate la prova e vedrete cosa intendo. Quando sentite il bisogno di indulgere, non potete dire davvero “No”, e la dura verità è che queste cose vi legano. Quasi profeticamente, il Catechismo della Chiesa Cattolica parla di come gli abusi della libertà portino alla schiavitù del peccato (CCC 1733).

Mancanza di perdono: Sentimenti profondi di mancanza di perdono, soprattutto nei confronti delle persone a noi più vicine (che guarda caso sono spesso quelle che ci fanno più male), possono intrappolarci in un ciclo in cui ci troviamo spesso a ribollire di rabbia, amarezza, risentimento ecc. nei confronti di chi ci ha offesi. Permettiamo alle azioni di qualcun altro di controllarci, quando spesso quella persona è beatamente inconsapevole delle nostre ferite e di come influiscono su di noi.

Paura/vergogna che paralizza: Molti di noi vivono anche nella paura o nella vergogna per le cose che sono accadute (e a volte stanno ancora accadendo) nella propria vita. Queste paure possono spaziare dal timore del rifiuto o della ridicolizzazione alla vergogna per le cattive abitudini e così via. Abbiamo costantemente paura che la gente che ci circonda possa scoprire “i veri noi” o i nostri “segreti colpevoli”. Alcuni di noi si vergognano del loro aspetto o credono di essere troppo grassi/magri/bassi/alti/brutti/stupidi… E queste convinzioni a volte paralizzano, perché possono distruggere l’autostima e l’immagine che si ha di sé.

Piuttosto che essere ripiegati all’interno, guardando solo se stessi o condannandosi per le proprie paure, insicurezze, peccati, dipendenze, ecc., Dio vuole che viviamo nella pienezza della dignità dell’essere figli e figlie di Dio che ci ha donato. Una frase che ho sentito una volta dal vescovo Robert Barron mi ha davvero colpito: “Dio ci ha creati per amore e vuole amarci totalmente”.

In ciascuna opzione nella strada che ci troviamo davanti nei momenti di difficoltà o tentazione, dobbiamo lavorare continuamente per usare la nostra libertà di scegliere la via che ci porterà a livelli ancor più elevati di libertà, anziché su sentieri che ci condurranno a una più profonda schiavitù dal peccato. Ancora una volta, la nostra libertà è disponibile attraverso Gesù. Se Gesù ci ha liberati mediante la sua Croce, siamo liberi davvero (Gv 8, 36)! La chiave per spezzare le catene nella nostra vita è dire ripetutamente la verità nelle bugie a cui siamo arrivati a credere. Siamo figli amati dell’Altissimo. Le nostre ferite e le nostre debolezze non ci definiscono né dovrebbero controllarci.

Sant’Ireneo, un famoso santo della Chiesa delle origini, diceva: “La gloria di Dio è l’uomo vivente”. Sono più “vivente” oggi di quanto sia mai stato in passato (anche se ho ancora una lunga strada da percorrere), e tutto grazie a Gesù! Egli mi ha donato la grazia di abbandonare un lungo elenco di paure, vergogne, mancanza di perdono, dipendenze, cattive abitudini e molto altro che avevano il controllo su di me. E Gesù lo farà in modo diverso nella vita di ciascuno. Richiede apertura e il fatto di cercare la sua guarigione, liberamente disponibile attraverso i sacramenti, il ministero della preghiera, la guarigione interiore, la consulenza, i programmi di recupero, gli sforzi per crescere nelle virtù di cui abbiamo più bisogno…

Per come la vedo io, liberarsi da peccati, dipendenze, attaccamenti malsani, paure, vergogna, ecc., fa parte del ripristinare la pienezza della nostra libertà e di lottare per diventare nuovamente il capolavoro originario di Dio. Amo la gioia e la pace che derivano dalla libertà che ho ritrovato nella mia vita, e sono certo che se cercherete una libertà maggiore raggiungerete anche voi nuovo amore e nuova pace nella vostra esistenza.

 

QUI L’ORIGINALE