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Chiara Corbella potrebbe essere elevata agli altari per “virtù eroiche”

Chiara and Enrico Corbella

Blog di Costanza Miriano

Ary Waldir Ramos Díaz - pubblicato il 12/09/18

Laica e madre di famiglia, è morta a 28 anni per non mettere in pericolo la vita del figlio che portava in grembo con le cure che avrebbero potuto guarirla dal cancro

La diocesi di Roma ha annunciato che verrà aperta la causa di beatificazione e canonizzazione della giovane madre Chiara Corbella Petrillo, morta nel 2012 e che aveva rifiutato di sottoporsi a cure mediche che avrebbero messo a rischio la vita del figlio che portava in grembo.

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La causa si aprirà il 21 settembre con una cerimonia presieduta dal cardinale vicario, Angelo De Donatis, nella basilica di San Giovanni in Laterano, sede episcopale del vescovo di Roma.

L’iter inizierà nella stessa data in cui Chiara e il marito Enrico avrebbero celebrato 10 anni di matrimonio. Ora si studierà a fondo se Chiara Corbella Petrillo ha vissuto le virtù cristiane in grado eroico.




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Virtù cristiane eroiche

Nel nuovo modo per verificare la santità, alla luce del motu proprio Maiorem hac dilectionem sull’offerta della vita, promulgato da papa Francesco l’11 luglio 2017, si dovrà stabilire che la persona viveva le virtù cristiane in modo normale e che la sua eroicità si manifesta al momento di rischiare la propria vita secondo l’esempio della carità di Cristo.

“La causa di beatificazione di Chiara potrebbe aprirsi secondo il caso dell”offerta della vita’, ma abbiamo scelto di aprirla in base alla natura eroica delle virtù, perché questo permetterà di sottolineare meglio il cammino normale di crescita nella fede e della santificazione nelle varie fasi della sua vita, di modo che tutta la sua vita si presenti come un modello di santità possibile per tutti”, ha spiegato il postulatore della causa, padre Romano Gambalunga.




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Chiara, laica e madre di famiglia, è morta a 28 anni il 13 giugno 2012 a Pian della Carlotta, vicino Manziana, nel Lazio. Dopo il matrimonio ha affrontato la morte di due figli appena dopo la nascita. Durante la terza gravidanza le è stato diagnosticato un cancro. Ha deciso di andare avanti e ha rifiutato le cure, che avrebbero potuto provocare gravi danni al bambino, anche se rimandare il trattamento ne avrebbe ridotto l’efficacia.

“Decise di portare a compimento la gravidanza”, ha ricordato il cardinal De Donatis. “La sua oblazione rimane come faro di luce della speranza, testimonianza della fede in Dio, Autore della vita, esempio dell’amore più grande della paura e della morte”.

Si è detto che la “fama di santità” intorno alla testimonianza di Chiara abbia spinto le autorità ecclesiali ad avviare la causa di canonizzazione di colei che è oggi “Serva di Dio”. Il Tribunale Diocesano del Vicariato de Roma (Piazza S. Giovanni in Laterano, 6 – 00184 Roma) si mette a disposizione delle persone che hanno notizie per istruire la causa.

Il miracolo della vita: Francesco

Chiara Corbella, che per un certo periodo ha fatto parte del Rinnovamento Carismatico e dal suo fidanzamento ha condiviso il suo percorso con i frati francescani di Assisi, racconta in una testimonianza scritta nel gennaio 2011 le difficoltà della sua vita, il fidanzamento con Enrico e poi il matrimonio: “Nel matrimonio il Signore ha voluto donarci dei figli speciali: Maria Grazia Letizia e Davide Giovanni ma ci ha chiesto di accompagnarli soltanto fino alla nascita ci ha permesso di abbracciarli, battezzarli e consegnarli nelle mani del Padre in una serenità e una gioia sconvolgente”.


CHIARA CORBELLA ED ENRICO PETRILLO IN UDIENZA DA BENEDETTO XVI

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“Ora ci ha affidato questo terzo figlio, Francesco che sta bene e nascerà tra poco, ma ci ha chiesto anche di continuare a fidarci di Lui nonostante un tumore che ho scoperto poche settimane fa e che cerca di metterci paura del futuro, ma noi continuiamo a credere che Dio farà anche questa volta cose grandi”.

Chiara ha incontrato Papa Benedetto XVI nel maggio 2012, poco prima della sua morte, e portava tra le braccia un miracolo: Francesco, il figlioletto che continua a crescere sano e forte.




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In alcune dichiarazioni rilasciate ad Aleteia, il postulatore della causa, padre Gambalunga, ha indicato che la vita di Chiara Corbella è trascorsa normalmente fino ai 28 anni, con i gesti che mostravano una persona illuminata dalla presenza di Gesù e Maria, “cercata e amata”, condivisa con familiari, amici e chiunque incontrasse offrendo la sua testimonianza.

Il centro di aiuto “Francesco e Chiara” per la vita di Assisi ha conferito il III Premio Internazionale “Una luce per la vita” alla memoria di Chiara Corbella Petrillo domenica 9 settembre nella Domus Pacis di Santa Maria degli Angeli (Assisi).

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