Il profumo inebriante della castità: Anna Kolesarova è beata
Facebook I Anna Kolesárová, mučeníčka čistoty
Anna Kolesarova, slovacca, assassinata nel 1944, beatificata il 1 settembre 2018.
Durante l'occupazione del suo paesello da parte dell'armata sovietica, restò uccisa da una fucilata in seguito al suo rifiuto di cedere alle avances di un soldato malintenzionato. Le sue ultime parole furono per il padre, per Gesù, Giuseppe e Maria.
È definita la Maria Goretti della Slovacchia, morì nel 1944 a 16 anni per difendere la sua purezza. Padre Pavol Hudak dice di lei: "Anche le persone hanno il profumo speciale della bellezza, è il profumo del cuore puro, della sincerità e della bontà"
«Gesù, Maria, Giuseppe, vi consegno la mia anima» disse la sedicenne Anna Kolesarova la sera del 22 novembre 1994 prima di morire, uccisa a colpi di pistola da un soldato sovietico che voleva abusare di lei.
È definita la Maria Goretti della Slovacchia, ma i suoi amici la chiamano affettuosamente Anka ed è stata beatificata il 1 settembre scorso.
La cerimonia si è svolta a Košice (vicino al confine polacco e ungherese della Slovacchia) ed è stata presieduta, in rappresentanza del Papa, dal cardinale Giovanni Angelo Becciu, neo prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi che ha così riassunto l’esempio santo della ragazza:
Fortificata e ben preparata dal padre e dalla madre che con i loro insegnamenti e il loro esempio l’avevano ammaestrata a scegliere Dio prima di ogni altra cosa, a soli 16 anni si trovò di fronte al tragico dilemma se optare per la vita o la morte. La vita significava cedere ai brutali istinti di un militare dell’esercito sovietico e tradire la propria coscienza, la morte invece la portava pura all’abbraccio di Dio, che aveva imparato ad amare sopra ogni cosa. Venne colpita a morte la sera di mercoledì 22 novembre 1944, davanti agli occhi del padre. Fu uccisa per la sua resistenza e per la fermezza nel difendere la propria integrità fisica e la virtù della castità. (da La stampa)
Se volessimo usare i parametri della contemporaneità, dovremmo dire che Anna nella sua breve vita non aveva conosciuto gran che del mondo: nata, cresciuta ed educata nel paesino di Vysoká nad Uhom, conosceva quel ritaglio di terra finché la guerra non irruppe dentro la sua casa. Ed è qui che i nostri parametri saltano. A lei – che non era connessa con la banda larga ad ogni angolo remoto del globo – giunse l’esperienza più vertiginosa che possa toccare a un essere umano: la scelta tra la vita e la morte, la volontà di testimoniare un ideale a costo della pelle.