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Spiritualità
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La “Preghiera dell’Ora”, un modo incredibilmente semplice per rimanere vicini a Dio

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Stefanolunardi | Shutterstock

Aleteia - pubblicato il 28/08/18

La presenza di Dio è reale e semplice, e basta un secondo per ricordarci che Egli è qui!

I fratelli maristi hanno ereditato dalla spiritualità di San Marcellino Champagnat una pratica di pietà molto semplice ed efficace per ricordarsi di Dio in ogni momento della giornata.

L’obiettivo è mantenere costantemente l’“esercizio della presenza di Dio”, e uno dei modi per farlo è la “Preghiera dell’Ora”. Su proposta di San Marcellino, ogni volta che la campana suonava le ore i fratelli dovevano compiere una breve pausa nelle loro attività ed elevare una preghiera a Dio.

Volete provare?

LA CAMPANA – Programmate la sveglia del vostro cellulare perché suoni ogni ora.

“COMMENTO” SPONTANEO – Quando sentite questo promemoria, fate qualche “commento” spontaneo a Dio, come se fosse un collega di lavoro o un familiare. Non usate alcuna cerimonia, solo tutta la semplicità e spontaneità del mondo.

DURATA? – Può essere un minuto, o 10, o anche solo 3 secondi! Non preccupatevi del tempo. Stabilite forse una durata minima per i commenti informali che fate con i vostri amici nel corso della giornata? Anche Dio non ha bisogno di formalità perché vi ricordiate di Lui. Per Dio, un secondo di attenzione sincera e di amore vero è già una gioia inimmaginabile!

ARGOMENTO? – Con Dio qualsiasi “commento” è valido: un breve ringraziamento, uno sfogo da figlio, un’offerta del proprio lavoro, la richiesta di una grazia, l’intercessione per un’altra persona, una parola di lode e adorazione, una Comunione spirituale… Oppure recitate solo il Gloria o qualsiasi altra preghiera che volete!

UNO SPLENDIDO ESEMPIO DI PREGHIERA – Una preghiera particolarmente semplice e allo stesso tempo intensa è la cosiddetta “Invocazione del Nome di Gesù”: “Signore Gesù Cristo, abbi pietà di me!”

Vale anche qualsiasi variazione di questa preghiera, come “Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio, abbi pietà di me, peccatore!”, o “Signore Gesù, misericordia!”. Si tratta di invocare Gesù e di affidarsi alla sua misericordia infinita.

SENZA PAROLE – Per unirsi a Dio non c’è bisogno di parole: un istante di raccoglimento e contemplazione silenziosa, una semplice occhiata al crocifisso, un “abbraccio spirituale” in Gesù… Una qualunque di queste azioni, se fatta con amore, può essere la preghiera più sublime. Santa Teresina del Bambin Gesù ci ha insegnato che “la preghiera è uno slancio del cuore, un semplice sguardo gettato verso il cielo, è un grido di gratitudine e d’amore nella prova come nella gioia”.

Semplice, no?

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