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“Perché i nostri figli hanno fallito se abbiamo dato loro il meglio?” Evitatelo!

FAMILY

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Luz Ivonne Ream - pubblicato il 24/08/18

La vostra famiglia dev'essere sempre al primo posto. Non cadete nella grande menzogna del consumismo!

“Nella famiglia in cui si semina la verità si raccoglierà fiducia. In quella in cui si semina tempo si raccoglierà sicurezza. Se si semina affetto si raccoglierà gratitudine; servizio, si raccoglierà felicità; amore, si raccoglierà unione… In quella in cui si seminano solo denaro e assenza, però, si raccoglieranno abbandono e fallimento familiare”.

Nessun successo professionale, per quanto possa essere grande, giustifica il fallimento familiare/matrimoniale.

In questa vita devono esserci priorità ben stabilite, e soprattutto rispettate e protette.

Tempo fa sono venuti da me Manuel e Carmen, che vivevano una crisi matrimoniale e familiare molto grave. Erano sposati da più di 25 anni e avevano 3 figli: uno era in carcere per consumo e possesso di droghe, un altro aveva smesso di studiare semplicemente perché non aveva voglia di farlo e al minore piaceva la vita scapestrata e passava da una festa all’altra.

Carmen si sentiva molto in colpa per le decisioni dei suoi figli, e Manuel era all’altro estremo, non sentendosi in alcun modo responsabile.

“Non so cosa sia successo ai miei figli”, ha detto Manuel. “A questo punto non siamo responsabili delle loro decisioni perché ormai sono maggiorenni. Sono figli a cui non è mai mancato nulla, abbiamo sempre dato loro tutto. Se sono in questa situazione è colpa loro, non nostra; sono usciti fuori così”.

Ho risposto: “Manuel, voglio supporre che in quell”Abbiamo dato loro tutto’ siano inclusi tutta la vostra attenzione, tutto il vostro tempo, tutto il vostro amore, la protezione e le cure… E soprattutto tutta la vostra presenza attiva, essendo genitori presenti nella loro vita”.

“Ah no, questo no”, mi ha risposto. “Non abbiamo potuto dare loro il tempo perché lavoravamo per dar loro tutto. Non stavamo mai con loro…”

In una crisi come questa non si tratta di cercare i colpevoli, ma di trovare soluzioni e far sì che ciascuno si assuma la responsabilità che gli spetta.

Siamo immersi in una società in cui crediamo che dare “il meglio” ai figli significhi produrre più denaro – o avere più successo – per comprare loro tutto perché non manchino di nulla, a costo di privarli del diritto inalienabile alla nostra presenza e alla nostra attenzione.

Perdiamo di vista il fatto che mancando le figure che danno sicurezza – mamma e papà – manca tutto, e in genere le conseguenze sono quelle che ora soffre questa famiglia.

Dobbiamo riconoscere che ci sono cose che hanno valore e non si comprano con il denaro – il tempo e la presenza – e altre che hanno un prezzo…

Credete che il vostro coniuge e i vostri figli si sentiranno molto orgogliosi di voi perché siete il numero uno della vostra compagnia e quello che guadagna di più, giustificando così i lunghi giorni di assenza, sia fisica che emotiva?

Ovviamente no. Desiderano – hanno bisogno – essere l’elemento più importante della vostra vita e che lo dimostriate loro attivamente, con la vostra presenza amorevole e non con un grande assegno o regali costosi.

“Lavoro per dare tutto ai miei figli; non importa che quasi non li veda, sanno che faccio tutto per amor loro e per dar loro il meglio”. È questa la grande menzogna del consumismo.

È un peccato che alcuni genitori non sappiano o non si rendano conto del fatto che sono loro stessi il meglio per i loro figli.

La presenza attiva nella loro vita è importantissima, e nulla la può sostituire. Le cose materiali per cui lavorano danno solo gioie temporanee.

Un gioco non renderà mai i vostri figli più felici della vostra presenza. Abituate i vostri figli a stare senza di voi e vedrete cosa accadrà in seguito. Forse anche voi dovrete consolarvi con qualche gioco.

Svegliamoci! Difendiamo a spada tratta le nostre familie e i nostri matrimoni, perché sono quelli che oggi subiscono più attacchi.

Se vogliamo davvero raggiungere la pienezza, non può esserci nulla al di sopra della nostra famiglia (nulla se non Dio, ovviamente).

Non dobbiamo essere un’altra storia di “successo” professionale a costo di trascurare o purtroppo distruggere un matrimonio e una famiglia. Tutto ciò che è positivo si può ottenere vivendo con equilibrio.

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