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Quando la madre è morta le figlie atee hanno trovato una sorpresa nella sua agenda…

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Silvana De Mari - pubblicato il 16/08/18

"Aveva scritto sulla sua agenda le parole per consolarci. Mia sorella ed io orgogliosamente atee, come avremmo fatto a superare l'orrore della sua morte?"

Quando la mia mamma è morta di sla, mia sorella ed io abbiamo trovato la sua agenda. In continuazione, e con una frequenza sempre maggiore, c’erano scritte le righe:

Se mi ami non piangere. Se tu conoscessi il mistero immenso del cielo dove ora vivo; se tu potessi vedere e sentire ciò che io vedo e sento in questi orizzonti senza fine, e in quella luce che tutto investe e penetra, non piangeresti. Sono ormai assorbito dall’incanto di Dio, dalla sua sconfinata bellezza. Le cose di un tempo sono così piccole e me schine al confronto. Mi è rimasto l’affetto per te, una tenerezza che non hai mai conosciuto. Ci siamo visti e amati nel tempo: ma tutto era allora fugace e limitato. Ora vivo nella serena speranza e nella gioiosa attesa del tuo arrivo tra noi. Tu pensami così. Nelle tue battaglia, orièntati a questa meravigliosa casa dove non esiste la morte e do ve ci disseteremo insieme, nell’anelito più puro e più intenso, alla fonte inestinguibile della gioia e dell’amore. Non piangere, se veramente mi ami Sant’ Agostino.



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La scrittura di mia madre è diventata sempre più incerta, all’inizio riportava tutti i versi alla fine solo il primo, scritto con una grafia grossa e sbilenca. Poi l’agenda si è arrestata: scrivere era troppo faticoso, anche se è riuscita a farlo quasi fino alla fine, fortunatamente perché aveva perso la parola. Aveva scritto sulla sua agenda le parole per consolarci. Mia sorella ed io orgogliosamente atee, come avremmo fatto a superare l’orrore della sua morte?
Questi versi sono ovunque attribuiti a Sant’Agostino, in realtà non sono propriamente suoi. Padre Perico li ha “assemblati” riunendo concetti e parole di Sant’Agostino.
Ora che sono ritornata, ho finalmente capito pienamente quei versi.
Questi versi li ho messi nei miei libri, volevo rappresentarli.
Sono in tutti i miei libri, ma soprattutto in Arduin il rinnegato, nelle ultime righe.
Questa è la straordinaria potenza della letteratura fantastica. Noi fingiamo di parlare di elfi e nani, e in realtà stiamo raccontando gli affari nostri.

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