Ululiamo al cielo, e siamo soli. Ci mordiamo l'un l'altro. Finché il Padre non ci strappa al vuoto mettendoci nel suo recinto paradossale che - come un occhio - può contenere l'infinito
“Egli trovò il suo popolo in terra deserta, in una landa di ululati solitari. Lo circondò, lo allevò, lo custodì come pupilla del suo occhio” (Dt 32,10)
Non spiegare, stai a vedere
Spontaneamente non sarei portata a cominciare la mia giornata aprendo il libro del Deuteronomio; è più facile, piuttosto, che apra un quotidiano online.
Ma dov’è la vera attualità?
Me lo sono chiesta imbattendomi, per caso va detto, nella citazione riportata sopra … che mi ha folgorata. E subito mi è frullata in testa quella frase sentita mille volte «la mia Parola non passerà», e poi «da chi andremo, solo Tu hai parole di vita eterna». Solo l’eternità può essere davvero attuale. I commenti degli intellettuali negli articoli di fondo passeranno; passeranno anche i miei mille messaggi su Facebooke passeranno i bestsellers premiati nelle kermesse estive.
Ma la Sua Parola non passerà, cioè sarà capace di ritrovarci tutte le volte che ne avremo bisogno, e pure senza averlo chiesto. Si mostrerà all’improvviso calzante ad un momento preciso di vita nostra, così: molto più adeguato dei consigli degli amici, delle letture psicologiche sfogliate su internet.