Con l’espressione satanofanie si vuole indicare le manifestazioni anche sensibili del demonio, l’antico e acerrimo avversario di Dio e dei suoi diletti: ad esempio, dice Padre Salvatore M. Perrella in “La Benedetta e il Maledetto” (Edizioni San Paolo), nel racconto delle tentazioni di Gesù nel deserto, si parla chiaramente di una manifestazione di Satana (cfr. Mt 4,1-11).
Le quattro distinzioni
A tal riguardo, insegna il Catechismo degli Adulti della Conferenza Episcopale Italiana n°385:
Ordinariamente l’azione degli spiriti maligni nei confronti degli uomini consiste nella tentazione al peccato. Ciò che loro interessa è soprattutto il nostro traviamento spirituale; oltre la tentazione, ad essi vengono attribuiti alcuni fenomeni prodigiosi di carattere negativo: l’ossessione, che è violenza interiore o esteriore per recare turbamento; la possessione, che è presa di possesso del corpo con crisi tempestose, alternate a periodi di calma; l’infestazione, che riguarda i luoghi e provoca grandi timori. Nell’interpretare questo genere di fenomeni, occorre essere estremamente cauti […]. Per un prudente discernimento, vanno consultati psicologi e psichiatri competenti e rispettosi della fede. Qualche volta però la spiegazione psicologica non sembra adeguata. Si può supporre con buona probabilità l’azione demoniaca in presenza di alcuni segni concomitanti: forza fisica abnorme, comunicazione attraverso lingue ignote, conoscenza di cose lontane o segrete, atmosfera malsana, avversione alle realtà religiose.
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L’esorcismo di Gesù
Nei Vangeli, Cristo stesso libera (esorcizza) i posseduti dal Maligno. Anche se in alcuni casi erano certi tipi di malattie (soprattutto mentali) ad essere messe in rapporto col demonio, è però evidente che Gesù (fin dall’episodio delle tentazioni: cfr. Mc 1,12-13; Mt 4,1-11; Lc 4,1-13) ha coscienza di aver a che fare non con un male astratto ma con un principio personale avverso: Satana, che influisce negativamente nella vita dell’uomo tentandolo in molti modi per allontanarlo dal Dio/Amore.
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La prudenza della Chiesa
Così radicata la consapevolezza dell’esistenza del diavolo, di Satana e dei suoi truci interventi nei casi di sciagurata evocazione, che rende la Chiesa particolarmente attenta all’eventualità dell’inganno e dell’impostura: «Anche Satana si maschera da angelo di luce» (Cor 11,14), «così da indurre in errore, se possibile, anche gli eletti» (Mt 24,24) e le persone buone e sante.
L’esistenza del diavolo
Sappiamo bene come negli ultimi cinquant’anni ci sono stati teologi e/o studiosi che hanno cercato di screditare la convinzione ecclesiale circa la realtà del Diavolo/Satana/Lucifero, etc., portando a dichiarare la “morte di Satana” e/o la “seconda caduta di Satana” o la “liquidazione del Diavolo”.
Dinanzi a tale situazione la Chiesa nel suo magistero non è stata inerte: pontefici come Paolo VI, Giovanni Paolo II, Benedetto XVI, ora lo stesso papa Francesco, il Catechismo della Chiesa Cattolica sulla scia della svolta teologico-dottrinale del concilio Vaticano II, hanno tutti riaffermato i contenuti essenziali e irrinunciabili sulla dottrina sull’esistenza di Satana.
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Dove vivono gli spiriti maligni
Per quanto riguarda gli interventi degli “spiriti”, lo studioso Françoise-Marie Dermine scrive: «Tra la loro dimensione e la nostra c’è un abisso, come, del resto, tra le anime beate e quelle dannate (cfr. Lc 16,26). Essi vivono in una dimensione dove il tempo fisico cede il passo a un cosiddetto aevum caratterizzato dalla successione di avvenimenti spirituali»
Il rituale
Il ministero e la liturgia della Chiesa combattono il Maligno e la sua opera, oltre che con la santità benedicente ed ospitale dei credenti, anche mediante il rito dell’esorcismo, che viene adoperato in caso di accertata possessione e/o infestazione demoniaca di persone, di oggetti, di luoghi. Nell’ottica della riforma liturgica postconciliare Giovanni Paolo II ha approvato, il 1° ottobre 1998, l’edizione ufficiale latina del De Exorcismis et supplicationibus quibusdam, che è stato poi tradotto nelle diverse lingue correnti, anche in italiano ad opera della CEI.
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