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Ma che persone saremmo, davvero, se la vita scorresse sempre liscia?

ARROGANT MAN
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Pippo Corigliano - pubblicato il 09/08/18
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Una riflessione alla portata di tutti per accogliere il senso del dolore e delle contraddizioni nella nostra esistenza fino a scoprire l’altezza vertiginosa dell’amore di Dio che è morto per noi

Non è stato facile per me credere pienamente che Dio ci ama. Viene spontaneo dire davanti alle situazioni dolorose: e Dio dov’era? A parte il fatto che molte situazioni sono dolorose perché Dio è stato cacciato. Nei campi di concentramento, nei gulag e nelle guerre Dio sembrava non esserci perché era stato esplicitamente rifiutato… Restano comunque i dolori della vita che a volte si sommano e sono acuti…



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Ultimamente mi ha convinto una considerazione: come sarebbe la mia vita senza il dolore, senza le contraddizioni? Se tutto andasse liscio, se tutti approvassero il mio modo di essere, se non trovassi alcun inciampo? Sarei un presuntuoso insopportabile. Ecco che il dolore appare come una medicina per l’anima perché mi fa capire il mio limite. Il bambino cerca la mamma quando soffre e così le contraddizioni mi spingono verso Dio. Anche la bellezza e la bontà mi fanno scoprire Dio ma, come in un quadro di Caravaggio, la luce ha bisogno dell’ombra per farmi capire la realtà.

Non è una considerazione geniale ma ben si aggiunge a quella fondamentale: credo che Dio mi ama perché ha sparso il suo sangue per me. Ha calpestato questa terra, ha fatto e ha detto cose buone. Il sacrificio di Abramo che dona il figlio era una figura dell’espressione dell’amore massimo che si è rivelato in Gesù.



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Posso stare tranquillo: Dio mi ama anche se la mia mente incerta non riesce a capirlo in pieno.

 

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